SCHIAFFEGGIATA E PRESA A SPUTI NELLA CASA ABUSIVA (E MAI DEMOLITA) DI “ROMOLO” DI SILVIO

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


Insultata, schiaffeggiata e presa a sputi l’inviata della trasmissione “Fuori dal Coro” di Rete 4: è successo davanti alla casa del boss Giuseppe “Romolo” Di Silvio

Scene non proprio edificanti su Rete 4 nel corso del programma televisivo “Fuori dal Cori”, andato in onda mercoledì sera su Reta 4. L’inviata del noto programma televisivo, Marianna Canè, recatasi presso la casa abusiva e mai demolita di Giuseppe Di Silvio detto “Romolo”, in carcere per omicidio (avvenuto nel 2010), è stata pesantemente insultata dalla nuora del boss. Si tratta di Giulia Ciarelli, moglie del figlio di “Romolo”, Antonio Di Silvio detto “Patatino”, anche lui in carcere perché coinvolto in diversi processi per spaccio e estorsione, derivanti dalle inchiesta “Movida” e “Scarface”.

L’inviata si è recata anche in Via Corioliano, presso la casa di Laura De Rosa e Ferdinando “Gianni” Di Silvio, accusati di violenza sessuale per non aver impedito che il figlio minorenne avesse rapporti sessuali con una ragazzina di 13 anni. Ad ogni modo, mentre a Campo Boario l’inviata non ha avuto conseguenze, in via Moncenisio, al Gionchetto, dove si trova la casa mai demolita di “Romolo” Di Silvio, la giornalista è stata insultata da Giulia Ciarelli, la quale le ha tirato uno schiaffo e, in seguito, l’ha presa a sputi. La colpa dell’inviata? Fare domande sull’abusivismo della casa e sulle attività criminali della famiglia del Gionchetto.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

La casa di “Romolo” è la triste storia di un abuso macroscopico che è rimasto in piedi, nonostante gli atti del Comune di Latina. L’amministrazione è rimasta a guardare, così come la politica da destra a sinistra. Ad aprile 2021, il Comune di Latina ordina la demolizione della casa in Via Moncenisio dove abitava, prima degli arresti, Giuseppe Romolo Di Silvio boss di un ramo dell’omonimo clan rom.

Il Nucleo edilizio della Polizia Locale redige, in data 8 febbraio 2021, la nota con cui informa il Comune della notizia di reato in essere a carico della moglie di Romolo. Il 20 aprile, scatta un’ordinanza del “Servizio Politiche di Gestione e Assetto del Territorio” del Comune di Latina, rivolta alla moglie di “Romolo”, Maria Cristina Di Silvio, che intima la demolizione delle opere abusive. La donna deve ottemperare entro tre mesi.

La casa si trova, come noto, nel quartiere Gionchetto, al confine con Campo Boario, vera roccaforte del ramo del clan facente capo a Romolo Di Silvio (in carcere per l’omicidio di Fabio “Bistecca” Buonamano in concorso col nipote Costantino “Patatone” Di Silvio) e ai suoi due figli, in carcere anche loro per episodi di estorsione con l’aggravante mafiosa, spaccio e richiesta di pizzo in giro per alcuni locali di Latina.

Secondo il Comune di Latina, la moglie di “Romolo”, che risulta intestataria dell’immobile, ha eseguito abusivamente, presso il lotto distinto in catasto al foglio n° 139 mappale n° 239, le seguenti opere: la delimitazione del lotto con recinzione in muratura per quasi l’intero perimetro con un ingresso pedonale ed uno carrabile; la realizzazione di un edificio costituito dal solo piano terra della superficie di circa 140 metri quadri coperti, oltre una tettoia posta in aderenza di circa 50 metri quadri; presso il mappale 240: la realizzazione di una tettoia in metallo con soprastante copertura, pari ad una superficie di circa 270 metri quadri.

Praticamente tutto abusivo se si considera che agli atti del Comune non risulta essere stato rilasciato alcun titolo abilitativo per tali opere. Un’assenza totale di permesso a costruire che fa sì che il Comune, se non saranno demolite le opere, acquisirà al suo patrimonio tutto il complesso di diritto e gratuitamente.

C’è di più. Nel considerare le opere completamente abusive, il Comune specifica che l’area in oggetto ricade in area sottoposta a vincolo paesaggistico (P.T.P.R.) in quanto localizzata nella fascia di rispetto di uno dei canali delle bonifiche agrarie, vale a dire quello della Acque Medie; a vincolo di assetto idrogeologico; a vincolo sismico.

La moglie di Romolo, se non avesse demolito a sue spese le opere abusive, avrebbe dovuto pagare 20mila euro di multa. Ovviamente, sono passati quattro anni e non c’è stato né pagamento, né demolizione, come ha sperimentato a sue spese la giornalista di Rete 4 che ha trovato la casa abitata ed è stata aggredita.

Una sorta di modus operandi quella della famiglia di Romolo Di Silvio se si considera che tra febbraio e marzo 2021 è stata contestata ai loro parenti Di Stefano una lottizzazione abusiva a Borgo San Michele (ben cinque lotti completamente fuori legge). Per quella lottizzazione abisiva, tra gli altri, risulta indagata una figlia di Romolo e Maria Cristina: Annamaria Di Silvio che ha sposato Alessandro Di Stefano. Il processo è ancora in corso.

Conto e carta

difficile da pignorare

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link