Quattro furti di violini in 15 giorni tra UK, Francia e Italia: Emma Schul, David López Ibáñez, Jacqueline Vanasse e Marcello Fera sono stati derubati dei loro strumenti. Il 15 febbraio è stata colpita in Church Road, vicino al Fairfield Halls di Croydon, Emna Schul. Il suo strumento, di fabbricazione tedesca, reca sul fondo un medaglione scolpito con il ritratto di un uomo, con la didascalia “Professor Wilhelm”.
Il furto dello strumento, che per la violinista Schul ha «un incredibile valore sentimentale suonandolo da più di 20 anni», è stato denunciato alla polizia del Regno Unito con il numero di riferimento 01/7167153/25. Tre giorni dopo, il 18 febbraio, il violinista David López Ibáñez, membro della Philharmonia Orchestra di Londra, ha denunciato il furto del violino Lorenzo Carcassi (Firenze, 1740) gentilmente concessogli in comodato d’uso dall’imprenditore tedesco Sebastian Kutscha, e di tre archetti (un Morizot – Frères senza etichetta, un arco Dodd con punta in madreperla e un arco in fibra di carbonio). Tutti i beni erano custoditi in una custodia nera Riboni-Cremona senza tasca. Il furto è avvenuto a Canonbury, quartiere londinese di Islington, asportando un violino il cui valore è pari ad una somma a sei cifre. David López Ibáñez, violinista spagnolo di Castillo de Locubín (Andalusia) che vive a Londra dal 2013, è rimasto notevolmente scosso dal furto subìto mentre stava cenando in un pub e le autorità londinesi sono state prontamente informate e la denuncia di reato depositata col n. 01/7178074/25. La violinista francese Jacqueline Vanasse ha lanciato in questi giorni un pubblico appello per segnalare che il suo «violino Charles Jacquot (1840-1845) e l’archetto Victor Fétique (1925) conservati in una custodia BAM in carbonio nero, sono stati rubati dal treno TER numero 881239 tra Nizza e Mentone, in Francia, sabato 1 marzo 2025 intorno alle 17.30». Colpito anche Marcello Fera, compositore, violinista, direttore d’orchestra e direttore musicale dell’Ensemble Conductus che ha così allertato amici e colleghi «mi è stato appena rubato il mio violino Eugenio Praga (Genova, 1900) in treno sulla linea Verona-Bolzano. Non è necessario che spieghi cosa significhi per me questo accadimento…». Le vicende di Emma Schul, di David López Ibáñez, Jacqueline Vanasse e di Marcello Fera, offrono interessanti spunti di riflessione sulla circolazione di strumenti musicali di liuteria illecitamente sottratti e sul ruolo attivo che i liutai possono avere non solo sulla segnalazione alle Autorità di fatti a loro conoscenza che possano favorire il recupero dei beni rubati ma anche sui rischi di incorrere, loro malgado, nel delitto di ricettazione. In Italia la «ricettazione di beni culturali» è attualmente disciplinata, a seguito della legge n. 22 del 9 marzo 2022, all’articolo 518-quater del Codice penale. È bene ricordare che il reato prevede la reclusione da quattro a dieci anni e la multa da 1.032 a 15mila euro, per chi «fuori dei casi di concorso nel reato, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta beni culturali provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare». Detto questo, rimane comunque imprescindibile, per tutti gli operatori coinvolti nel settore della liuteria (persone fisiche e giuridiche), un rigoroso accertamento circa l’autenticità e la provenienza delle opere che circolano nei propri atelier, nonché la raccolta documentale di tutte le informazioni disponibili, in modo tale da escludere, anche nell’eventuale sede processuale, la consapevolezza di una presunta provenienza illecita del bene trattato.
La facilità di spostamento e di occultamento degli strumenti musicali di liuteria e l’alto valore economico intrinseco, ne fanno sempre più spesso oggetto di reato. Se da una parte i furti e i traffici illeciti hanno un impatto non trascurabile sul patrimonio musicale pubblico e privato all’interno e all’esterno dell’UE, dall’altra affrontare questo fenomeno criminale complesso e intrinsecamente transnazionale richiede una risposta ad hoc (Carta di identità internazionale degli strumenti musicali, Registro unico dei beni rubati…), che ancora manca.
(nella foto Marcello Fera, l’ultimo muscista ad aver subito il furto dello strumento)
Osservatorio Italia Antiriciclaggio per l’Arte
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