come si nutre la “seconda Italia” degli animali

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


L’ultimo rapporto Assalco-Zoomark parla di 65 milioni di animali. I pesci sono i più numerosi e tra gatti e cani vincono i primi. La pet economy continua a crescere: il giro di affari supera i tre miliardi di euro

Ci sono più gatti e cani – e pesciolini, criceti, uccelli, conigli – che italiani. Secondo l’ultimo rapporto Assalco-Zoomark, rispettivamente la voce dell’industria italiana del pet food e la fiera più importante del comparto, gli animali da compagnia – dati del 2023 – sono 65 milioni (20 milioni i cani e i gatti). Una sorta di nazione aggiuntiva da sfamare e di cui prendersi cura.

Parliamo di un giro di affari di oltre tre miliardi di euro (a livello globale la cifra sale fino a 123 miliardi di dollari), per un totale in volume di 673mila tonnellate di prodotto venduto. Ai gatti sono riservate le attenzioni maggiori, con il 55,7 per cento della spesa complessiva, ma anche gli altri animali da affezione chiedono attenzione: secondo le stime Euromonitor, nel nostro paese ci sono quasi 30 milioni di pesci, poco meno di 13 milioni di uccelli e più di tre milioni tra piccoli mammiferi e rettili, che fanno segnare un 5,8 per cento in più di spesa in valore. Nonostante la dinamica inflattiva, infatti, l’incremento di fatturato più importante è proprio sul valore, mentre i volumi risultano stabili. È l’effetto dell’umanizzazione degli animali che spinge i proprietari a spendere di più e meglio per garantire loro salute e benessere.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Come ricaduta c’è poi il fenomeno premium dei prodotti, con richieste sempre più personalizzate a seconda delle esigenze dell’animale, ma, a dirla tutta, legate spesso ai desiderata dei padroni. È Pasquale Sovico, show office e sales manager di Zoomark – la fiera B2B dedicata al pet food e al pet care in programma a BolognaFiere dal 5 al 7 maggio prossimi – ad allargare l’orizzonte dei numeri con qualche dato in più: «Secondo la Fediaf (Federazione europea dell’industria degli alimenti per animali) ci sono 352 milioni di pet in Europa», spiega il manager, «ospitati in 166 milioni di famiglie. A livello mondiale possiamo già parlare di un miliardo di animali da compagnia nelle nostre case. I gatti sono ormai i più numerosi, e questo trend è confermato a livello globale. In una casa (che ospita un pet) ogni quattro c’è un gatto! Da una recente ricerca di Packaged Facts sui proprietari di gatti in Usa inoltre è emerso che il 72 per cento di questi appartiene alla generazione dei Millennial o alla Gen Z».

Gli snack

Dall’indagine emergono altre curiosità: il canale di vendita preferito continua a essere quello della Gdo, con il 64 per cento del fatturato complessivo e quasi l’80 per cento dei volumi, anche grazie a format specifici come quello dei Petshop Gdo presenti in catene come Conad, Coop e Selex.

All’inseguimento ci sono i pet shop tradizionali, il cui numero è fortemente in espansione – 4.796 punti vendita – che incidono ancora poco sui volumi, ma che generano il 23,3 per cento a valore. Un successo dettato dall’iper specializzazione e dalla presenza di un’assistenza competente e dedicata. La metà delle vendite inoltre avviene in Nord Italia – con una Milano in testa alla classifica delle città più a misura di animale, secondo l’Osservatorio Quattrozampeinfiera – seguito da Centro e Sud.

Sacchi e lattine coprono il 70 per cento delle confezioni più acquistate, seguiti da bustine e vaschette. Tra le tipologie di prodotti in crescita emerge il successo degli snack, ovvero dei fuori pasto, soprattutto quelli pensati per i gatti, che segnano un 13 per cento in più a valore. Dal Covid in poi, come sottolinea Sovico, anche l’online ha conquistato una fetta di mercato: «Secondo la nostra ricerca sui consumatori proprietari di animali da compagnia, realizzata con Nomisma nel 2023, i proprietari di animali domestici appartenenti alla fascia di età 30-45 anni, senza figli conviventi, prediligono gli acquisti via web. D’altronde è stato proprio il periodo pandemico a fare registrare un picco di adozioni».

Bio e Iva

Secondo un altro rapporto, questa volta di Bva Doxa, i criteri di scelta in fatto di pet food considerano il prezzo non così rilevante. In cima alla lista troviamo invece la qualità degli ingredienti, i consigli del veterinario, la fiducia nella marca e l’apporto proteico dei cibi.

Anche la parola “biologico” comincia ad avere un peso. In questo l’Italia vanta un primato tra gli stati membri europei: è stata infatti la prima nazione, già nel 2015, a definire gli standard biologici nel settore tramite una normativa. Per il resto della Ue un accordo arriverà nell’estate del 2022, allineando il settore del pet food alle regole degli alimenti umani in fatto di prodotti bio.

Il prossimo ostacolo da abbattere è quello dell’Iva: la richiesta di riduzione dell’aliquota al 10 per cento è sostenuta da associazioni animaliste, da consumatori e dalle associazioni veterinarie ed è supportata dalla proposta di legge presentata, nel maggio scorso, dalla deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari. L’aliquota agevolata sul pet food è già realtà in Germania dove è al 7 per cento.

Le tendenze

Indubbiamente una fiera come Zoomark è un buon punto di osservazione per capire cosa funziona nel comparto, quali sono le mode passeggere e quali i classici inossidabili.

Contabilità

Buste paga

 

In vista del prossimo appuntamento primaverile abbiamo chiesto allo show office dell’evento cosa troveremo a Bologna: «Ci sarà la nuova area Atelier», spiega Sovico, «dedicata alle eccellenze artigianali, agli articoli top di gamma e anche al pet food gourmet, proprio perché è una tipologia di prodotti fortemente ricercata dai consumatori “premium”; salute e benessere continuano a essere due voci forti, insieme alla personalizzazione che sta diventando una tendenza chiave. Avanza l’innovazione tecnologica: ci sarà uno spazio completamene dedicato al mondo del pet tech – Next 5.0 – per dare voce ad aziende e start up che operano in questo segmento. Aggiungerei il tema della sostenibilità, che, come emerso dall’indagine Nomisma, è un fattore sempre più rilevante e si collega al concetto di One Health, una sola salute per il pianeta, gli uomini, gli animali».

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link