Cinema e realtà virtuale contro violenza digitale e isolamento sociale

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Sensibilizzare gli studenti su violenza digitale, consapevolezza e sicurezza online alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti delle donne: è questo l’obiettivo dell’evento organizzato da Fondazione Mondo Digitale ETS, in collaborazione con Rai Cinema e One More Pictures, presso l’IIS E. Amaldi. Dopo la proiezione dei corti “La bambola di pezza”, diretto da Nicola Conversa, e “Happy Birthday”, con l’attrice Jenny De Nucci, gli studenti hanno partecipato a un’esperienza immersiva in realtà virtuale. Barbara Strappato, dirigente della Polizia di Stato ha sottolineato l’importanza di rispetto e sicurezza online. L’appuntamento stamattina, 7 marzo, presso la succursale della scuola in via Pietrasecca 99 a Roma.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), una ragazza su dieci ha già subito una qualche forma di violenza digitale all’età di 15 anni. La violenza informatica contro donne e ragazze (Cyber Violence Against Women and Girls, Cvawg) rappresenta oggi una delle nuove dimensioni della violenza di genere. Parallelamente, il fenomeno dell’isolamento sociale tra gli adolescenti sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti: la percentuale di ragazzi che non frequentano amici al di fuori dell’ambiente scolastico è quasi raddoppiata dopo la pandemia, passando dal 5,6% nel 2019 al 9,7% nel 2022. In Italia, si registra un aumento significativo dei casi di hikikomori, spesso associati a episodi di cyberbullismo e iperconnessione (dati Musa, Cnr-Irpps).

Sensibilizzare gli studenti sui rischi della violenza digitale e promuovere una maggiore consapevolezza sulla sicurezza online, alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti delle donne: è questo l’obiettivo dell’iniziativa organizzata dalla Fondazione Mondo Digitale ETS, in collaborazione con Rai Cinema e One More Pictures, presso l’istituto superiore Edoardo Amaldi di Roma. Il primo corto, proiettato alla presenza del regista Nicola Conversa, è “La bambola di pezza”, con Claudia Gerini. Parte di un progetto transmediale sull’adescamento on-line, è stato presentato in anteprima come evento speciale alla 79ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La seconda opera è “Happy Birthday” di Lorenzo Giovenga con l’attrice Jenny De Nucci che ha lasciato agli studenti dell’Amaldi un’importante testimonianza sul fenomeno hikikomori. Presentato alla 76ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il corto parla di una giovane donna che vive reclusa nella sua stanza e di un padre che cerca di aiutarla ad uscire dalla sua condizione di isolamento. I cortometraggi sono i vincitori delle edizioni 2019 e 2022 de “La realtà che NON Esiste”, il contest per digital storyteller, realizzato da One More Pictures con Rai Cinema, che intende promuovere le nuove forme di storytelling digitale e dialogare con i ragazzi, le famiglie e le istituzioni, sulle minacce e le opportunità dei social network e delle nuove tecnologie. I partecipanti hanno vissuto anche un’esperienza immersiva in realtà virtuale con l’opera “Aurora”, diretta da Luca Michele e ispirata al vincitore dell’edizione 2023 del contest, il corto “A voce nuda” di Mattia Lobosco sui temi del controllo, della libertà e delle relazioni tossiche.

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A distanza di anni dalla sua prima proiezione, Happy Birthday mi dà ancora la possibilità di parlare di quanto i social possano essere un’arma a doppio taglio. Dal 2019 anche il mio rapporto con i miei canali personali è cambiato esponenzialmente e crescendo ho imparato a tutelarmi. Mi piace molto l’idea che la mia esperienza possa essere utile per qualcuno più giovane di me” – ha commentato Jenny De Nucci.

Alla proiezione dei cortometraggi è seguita una riflessione guidata da Barbara Strappato, Primo Dirigente della Polizia di Stato e direttore della Prima Divisione del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, che ha illustrato i principali rischi legati al cybercrime, evidenziando la crescita dei reati online nel 2024: oltre 300 casi di cyberbullismo, concentrati nella fascia d’età 14-17 anni e circa 1.500 episodi di sextortion (dati sulle attività della Polizia Postale). “È importante promuovere occasioni di confronto e di approfondimento dedicate in particolare ai giovani, perché raggiungano una maggiore consapevolezza anche sociale, fornendo concreti suggerimenti per lo sviluppo di strategie di protezione e di autoprotezione da ogni forma di aggressione tecnomediata” – ha commentato.

L’incontro si è concluso con una sessione formativa condotta da Giorgia Macrino, sceneggiatrice e regista, che ha coinvolto gli studenti in un workshop sulle tecniche di scrittura cinematografica, con un focus sulle dinamiche narrative dei cortometraggi proiettati.

L’iniziativa prosegue il percorso di collaborazione tra Rai Cinema e Fondazione Mondo Digitale per promuovere nei giovani una maggiore consapevolezza sociale con il linguaggio audiovisivo, già sperimentato nel 2023 con l’esperienza immersiva sulla Divina Commedia per il progetto Smart & Heart Rome.

Maria Rosaria Autiero, dirigente scolastica IIS E. Amaldi: “Il mondo del cinema può veicolare certamente messaggi appropriati ed efficaci così come gli esperti digitali possono fornire esempi di applicazioni virtuali per semplificare la vita delle persone, ma anche a proteggerne l’individualità e l’autonomia. Informazione e formazione, ascolto e accoglienza sono forse il veicolo più importante per creare le giuste difese. Gli sforzi dovrebbero essere soprattutto rivolti alla creazione di una relazione autentica e significativa tra adulti e adolescenti nella quale ‘sperimentare’ un attaccamento alla realtà della vita vissuta e ad un rifiuto consapevole dell’uso di strumenti digitali utilizzati in modo inappropriato che la realtà la deformano rendendola distante, non più comprensibile e quindi ostile o aggressiva. Quindi è importante evidenziare il buono e i vantaggi del virtuale, ma anche le sue pericolose tentazioni e manipolazioni, e tentare di avvicinare i due mondi, virtuale e reale, ponendoli al servizio della crescita umana e civile, personale e sociale”.

Mirta Michilli, direttrice generale Fondazione Mondo Digitale ETS: “L’educazione alla consapevolezza digitale è una delle sfide più urgenti del nostro tempo, soprattutto per le giovani generazioni. La violenza online e l’isolamento sociale minano il benessere e la sicurezza di ragazze e ragazzi. Linguaggio audiovisivo ed esperienze immersive aiutano gli studenti a riconoscere i pericoli della rete, a sviluppare pensiero critico e costruire una cittadinanza digitale più responsabile. Con questa iniziativa rafforziamo il nostro impegno a creare ambienti educativi sicuri e inclusivi, in cui la tecnologia sia strumento di empowerment e non di esclusione”.  

Carlo Rodomonti, responsabile marketing strategico e digital Rai Cinema: “Per il servizio pubblico è essenziale intercettare e raccontare le sfide del presente, utilizzando i nuovi linguaggi espressivi per promuovere consapevolezza e riflessione. Con Rai Cinema ci impegniamo a fare cultura digitale, mettendo il cinema e le nuove tecnologie al servizio di una narrazione che dia voce alle tematiche sociali più urgenti e alle sensibilità delle nuove generazioni. Progetti come ‘La Realtà che non Esiste’ rappresentano un esempio concreto di come l’innovazione possa essere un motore di crescita culturale e sociale, rafforzando il potere del racconto cinematografico nell’affrontare questioni cruciali, come il rispetto e l’inclusione”.

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Carla Granieri, managing director One More Pictures: “In One More Pictures crediamo fermamente che l’educazione digitale sia una componente essenziale per preparare le nuove generazioni alle sfide del mondo contemporaneo. Attraverso il linguaggio del cinema e dell’audiovisivo, sensibilizziamo adolescenti, insegnanti e famiglie sull’uso consapevole della tecnologia e dei social network, promuovendo riflessioni su tematiche di grande rilevanza sociale. Un esempio concreto del nostro impegno è il contest ‘La realtà che NON esiste’, realizzato in collaborazione con Rai Cinema. Gli obiettivi sono molteplici: costruire un laboratorio di scrittura e di innovazione a servizio delle tematiche sociali, realizzare un nuovo paradigma produttivo, educare gli adolescenti ai nuovi mondi digitali utilizzando l’immediatezza del linguaggio cinematografico e fornire una nuova opportunità ai giovani talenti dell’audiovisivo under 35. Collaboriamo con scuole, istituzioni e aziende per costruire percorsi formativi coinvolgenti e stimolanti, offrendo strumenti concreti per navigare il mondo digitale in modo sicuro ed etico”.

Nicola Conversa, regista: “La bambola di pezza parla di fragilità, di solitudini che si intrecciano, di quel bisogno di essere amati che ci rende tutti un po’ vulnerabili. Racconta del grooming, dell’adescamento online, del lato oscuro del web, ma soprattutto del lato umano di chi si affida a uno schermo per cercare un abbraccio, anche quando si sente sentimentalmente scucito. Perché in fondo, siamo tutti bambole di pezza: fragili, ma con un disperato bisogno di amore. Partecipare a progetti che affrontano temi sociali così urgenti è una responsabilità che sento profondamente. Parlare a un pubblico giovane significa scegliere con cura le parole, raccontare senza giudicare, ma soprattutto accendere una riflessione. Se questo film può aiutare anche solo una persona a riconoscere un pericolo o a sentirsi meno sola, allora avrà trovato il suo senso”.



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