Ben 1.180 metri di emozione tra panorami dai picchi rocciosi, all’insegna dell’adrenalina, della natura e della bellezza paesaggistica. A Castelmezzano, in provincia di Potenza, uno dei Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club, è tutto pronto per la Slittovia delle Dolomiti Lucane che aprirà il 25 aprile.
Una pista da slittino su rotaie fra le più veloci e spettacolari mai realizzate, l’unica che collega la montagna ad un paese, in un luogo dove voli e percorsi tra le rocce custodi del tempo, sono ormai di casa. E così dopo il successo del Volo dell’Angelo, che dal 2007 ha fatto volare oltre 300mila persone da Castelmezzano al dirimpettaio paese di Pietrapertosa, ora la Basilicata si prepara a far vivere ai turisti un’altra emozione, quella appunto della Slittovia.
Turismo esperienziale
“Con il Volo dell’Angelo abbiamo dimostrato che Castelmezzano e le Dolomiti Lucane possono essere un riferimento esclusivo per il turismo esperienziale. Con la Slittovia rafforziamo questa identità, offrendo un’altra attrazione emozionante adatta a tutte le età, in grado di ampliare la stagione turistica a tutto l’anno e non solo in estate. È un segnale forte per il riscatto delle aree interne, la valorizzazione della montagna meridionale e l’occasione di creare nuove opportunità economiche”, spiega il sindaco Nicola Valluzzi.
La Slittovia: cos’è e come funziona
Ma come funziona? A bordo di un bob, da soli o anche in coppia, si sfreccia lungo un percorso di 1.180 metri di emozione, mentre il vento accarezza il viso e gli occhi ammirano panorami incantevoli, quelli dei picchi di arenaria delle Dolomiti Lucane ai quali la fantasia popolare ha dato nomi particolari come Incudine, Grande Madre, Becco della Civetta, Aquila Reale.
La Slittovia di Castelmezzano
La discesa, che si sviluppa per 750 metri, conduce dalle vette del Paschiere, a 1051 metri di altitudine, fino al borgo di Castelmezzano, che si trova a 881 metri d’altezza, superando un dislivello di 170 metri. Il sistema di risalita, 430 metri, è a cremagliera, con motore elettrico alimentato da energia rinnovabile, per un’attenzione alla sostenibilità ambientale. Durante la salita, inoltre, si attraversa un piccolo ponte, una struttura progettata nel rispetto della zona montana e del sentiero pedonale. Questo tratto è un luogo perfetto per immortalare con una foto ricordo la magia del territorio e le mille sfumature di verde degli alberi (cerri centenari, tigli, lecci e ginestre) del Parco di Gallipoli Cognato.
Si parte dall’alto del quartiere San Marco, dalla “Cima delle emozioni’, e la pendenza della pista non lascia spazio alla noia: una media del 46% che si spinge fino a un picco del 65%, con una velocità massima che si può raggiungere di 40 km/h.
Completa l’esperienza, una galleria lunga 18 metri che porta letteralmente a vivere il cuore pulsante della montagna. E proprio quando si pensa che l’avventura sia finita, arriva l’ultimo loop: un giro perfetto, una estrema curva di ben 45 metri di lunghezza, per chiudere l’esperienza con un sorriso.
Costo per una corsa: 7,50 euro. Possibilità di sconti con più corse e tariffa ridotta per i bambini dai 4 ai 9 anni.
Le altre attrazioni
La Slittovia di Castelmezzano si aggiunge ad altre apprezzate attrazioni esperienziali delle Dolomiti lucane, realizzate con la vicina Pietrapertosa, come il famoso Volo dell’Angelo (la prima zip line realizzata in Italia che il primo maggio riparte, fino al 9 novembre), il Ponte Nepalese, le Vie Ferrate e il Cammino delle 7 pietre. Le Dolomiti Lucane sono una meta ideale per le vacanze o anche solo per un fine settimana, grazie alle numerose proposte che vanno dalla natura all’avventura, al recupero delle tradizioni e alla cultura.
“La Slittovia, rappresenterà un’opportunità concreta per nuovi posti di lavoro direttamente collegati all’impianto, oltre ai ventidue posti già creati per il Volo dell’Angelo che saranno riconfermati, unitamente a un ulteriore incremento delle attività ricettive e commerciali locali. A oggi, nel nostro piccolo borgo, abbiamo 550 posti letto, su una popolazione residente di 700 abitanti, tra i due alberghi e l’ospitalità diffusa di bed and breakfast, agriturismi e case vacanze; ristoranti nel centro storico, wine bar, gelaterie, negozi di prodotti tipici e souvenir. Insomma, un territorio che investe nel proprio futuro, che crede nelle sue potenzialità”, conclude il sindaco Valluzzi.
Il borgo di Castelmezzano: cosa vedere
Il borgo medievale di Castelmezzano è adagiato ad una parete di guglie e picchi e la leggenda narra che il nucleo urbano sia stato fondato da Paolino, un pastore deciso a nascondersi tra le montagne per sfuggire alle incursioni saracene. Una delle attrazioni turistiche più conosciute è il Volo dell’Angelo, ma non è l’unica.
Panorama invernale a Castelmezzano
Anche il centro storico è davvero caratteristico e merita una visita. Qui ci sono costruzioni arroccate, balconi fioriti, ripide scale e scalette che invitano a salire sulle vette per ammirare il panorama. Splendido lo scenario che si può ammirare da piazza Emilio Caizzo, balcone naturale che si apre su un paese disposto ad anfiteatro, con un’illuminazione notturna che lo fa sembrare a un presepe naturale.
Qui affaccia la Chiesa Madre di S. Maria, edificata nel XIII sec. in pietra locale nella piazza principale, conserva al suo interno una statua lignea trecentesca raffigurante la Madonna con Bambino (detta dell’Olmo), un altare ligneo in stile barocco e una Sacra Famiglia di Girolamo Bresciano. Molto bella anche la Chiesa del Santo Sepolcro, chiamata così già nel 1544 perché avvenivano molte sepolture e forse già in epoche passate vi si celebrava il Venerdì Santo come avviene ancora oggi. La chiesa che attualmente è anche cimitero comunale, ha al suo interno la statua lignea della Madonna dell’Ascensione, fonte di un’antica leggenda. Creata nel XIV secolo si narra che sia stata ritrovata sulla rive del mare da due pescatori che, in seguito alla richiesta della Vergine, fu portata nella città dove ora sorge la cappella e divenne talmente pesante da non poter più essere spostata.
La storia del borgo è legata pure ai Cavalieri Templari: tracce della loro presenza si riscontrano nella toponomastica delle strade e nello stesso stemma comunale che riproduce il sigillo dell’ordine del Tempio.
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