Scomparsa di Daniela Ruggi, lo sceriffo Domenico Lanza esce dal Carecere di Modena: ha pensato al Suicidio, ecco le sue parole

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


MODENA. «Mi hanno rubato il cuore tenendomi tre mesi qua dentro. Ho avuto paura di non farcela, ho pensato tante volte di farla finita. Mi ha tenuto vivo il cuore mio figlio, che mi è venuto a trovare, e l’avvocato che mi ha dato una mano». Queste le prime parole da uomo libero di Domenico Lanza, il 67enne di Polinago finito in carcere nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Daniela Ruggi. Dopo tre mesi esatti di detenzione, ieri alle 17 è potuto uscire dal Sant’Anna accompagnato dal suo avvocato, Fausto Gianelli.

La scarcerazione

Il gip ha comunicato ieri alle 13 l’accoglimento dell’istanza di scarcerazione presentata lunedì dal legale visti gli sviluppi delle indagini nei suoi confronti. Ma a fronte anche del reperimento di una casa in affitto, vicino a Polinago, in cui Lanza ha potuto trasferirsi dato che la sua a San Martino di Polinago resta sotto sequestro in attesa del deposito da parte dei Ris della perizia legata al sopralluogo che fecero il 16 dicembre. A riconferma del fatto che i sospetti su Lanza stiano scemando, il giudice nel scarcerarlo non ha disposto la misura restrittiva degli arresti domiciliari ma quella, molto più blanda, dell’obbligo di firma.

Prestito personale

Delibera veloce

 

«Rivedo la luce»

Quando è venuto fuori dal cancello del Sant’Anna col suo inseparabile cappello da cowboy accompagnato dall’avvocato, nel sole del primo pomeriggio veramente primaverile, gli occhi di Lanza si sono accesi: «Sto respirando e vedendo finalmente la luce oggi – ha detto – ho passato così tanto tempo lì dentro al chiuso… Essendo io invalido al 50%, con problemi di deambulazione tanto che mi avevano dato una stampella, io finivo per stare la maggior parte del tempo dentro, al chiuso». «Se ho sofferto? Ho sofferto dal primo giorno in cui sono entrato qui dentro – ha sottolineato – adesso sto bene. Se sono felice? Certo che sono felice, vorrei vedere… L’ho imparato stamattina, quando mi hanno detto: “Sei libero: oggi vai fuori”. Cosa farò adesso? Andrò da qualche parte, come ex carcerato».

«Pensavo al suicidio»

«Ho avuto davvero paura di non farcela lì dentro – ha rimarcato “lo sceriffo” – ho pensato tante volte di farla finita. Mi ha tenuto il cuore sospeso mio figlio, perché con mio figlio ho avuto contatti, e l’avvocato che mi ha dato una mano. La mia ex moglie invece non ha voluto saperne di me, e non capisco il suo comportamento (la donna, che abita a Cavriago col figlio, si è rifiutata di ospitarlo agli arresti domiciliari, ndr). Mi hanno rubato il cuore in tre mesi qua dentro, meglio non parlarne. Ho sofferto ancora di più perché sono sempre stato innocente: io non ho fatto niente».

«Per me Daniela è viva»

I riflettori si sono accesi su Lanza quando il 5 dicembre, a sorpresa, mostrò in diretta tv a Pomeriggio Cinque degli indumenti intimi di Daniela che teneva nel bagagliaio della sua macchina «con l’intenzione di ridarglieli – così disse – appena la rivedo». Indumenti di cui però non aveva mai parlato ai carabinieri, da qui l’ispezione urgente in casa sua, per vedere se nascondeva altro legato alla vicenda di Daniela, e la scoperta delle armi non denunciate che sono state il motivo scatenante del suo arresto. Poi, quand’era già in carcere, l’ha raggiunto l’avviso di garanzia per la scomparsa della ragazza. Scomparsa per cui lui tuttora resta l’unico indagato.

«Io ci ho messo la faccia subito in questa vicenda, avrei voluto che lo avessero fatto anche i famigliari della ragazza – ha evidenziato Lanza – io ci ho messo la faccia a tal punto che ho consegnato quegli slippini e quei calzini. Sono stati quelli che mi hanno portato in carcere, ma io ho fatto tutto in buona fede. Io Daniela l’ho trattata bene, e mi sono ritrovato qua dentro. Le avevo regalato il mio vecchio cellulare, ed è per quello che le intercettazioni hanno condotto a me. E così ho avuto i sequestri».

«Con Daniela non avevo avuto contatti da inizio settembre – ha ribadito – ben prima che lei sparisse il 18. Non ho più saputo niente di lei. Io penso che sia ancora viva, perché penso che nessuno potesse volerle male».

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

L’avvocato

«Dopo tre mesi di detenzione, viene restituita la libertà e anche l’onore a Lanza – ha commentato l’avvocato Fausto Gianelli – è stato additato all’inizio come persona colpevole di qualsiasi cosa mentre poi le indagini credo che abbiamo mostrato chiaramente che con la scomparsa di Daniela non aveva nulla a che fare. È un uomo che ha subito un cortocircuito giudiziario che lo ha costretto troppo tempo in carcere. Speriamo l’8 aprile, con il processo, di chiudere definitivamente questa vicenda giudiziaria. E speriamo soprattutto che le indagini permettano di trovare al più presto Daniela, perché siamo tutti preoccupati per lei».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link