In occasione della prima visita in Italia da vicepresidente della Commissione europea, l’ex ministro del governo Meloni (che ha incontrato i ministri Foti e Salvini) puntualizza il perimetro di azioni strategiche come le politiche di coesione, la valorizzazione delle città, il cronoprogramma del Pnrr e il coordinamento in materia di trasporti
06/03/2025
Spegne subito le polemiche sul ReArm Ue (“non ne ho parlato con Salvini”), assicura che il termine del Pnrr resta il 2026, annuncia all’Anci una riprogrammazione del dossier coesione perché immaginato nel 2022, valorizza il ruolo delle città e riflette al Mit su due progetti “italiani” come il Piano casa a il Ponte sullo Stretto. Densa la prima visita in Italia da vicepresidente della Commissione europea di Raffaele Fitto, che in due giorni ha incontrato scuole, amministratori, istituzioni, associazioni con cui si è relazionato sui principali temi dell’agenda europea.
Revisione fondi coesione
Al termine di un incontro con il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi e i sindaci, Fitto spiega che al primo posto del suo lavoro c’è il tema della coesione che rappresenta “una parte importante del mio portafoglio e che rappresenta un’opportunità notevole per il nostro Paese”. Aggiunge che la prevista revisione di medio termine dell’attuale programmazione 2021-2027 nasce perché la programmazione in questione era stata definita e sottoscritta nel 2022, per cui in tre anni è di tutta evidenza che “gli scenari sono cambiati e le priorità sono nuove”. La sua idea è quella di progettare una revisione che possa adeguare le nuove priorità. Connesso a tutto ciò c’è evidentemente non solo l’attuale programmazione ma anche “il futuro bilancio e quindi il futuro ruolo della coalizione”.
Il ruolo delle città
Spazio anche ad un soggetto fondamentale nell’economia del rapporto tra Ue e Paesi membri, come le città, che secondo Fitto svolgono un compito importantissimo, “come emerso nelle linee guida della presidente von der Leyen, come emerge in modo molto chiaro anche nella mia lettera di missione, nelle mie competenze”. Le città hanno un ruolo centrale, sottolinea, “se abbiamo il 75 per cento dei cittadini europei che vivono nelle città oggi abbiamo anche discusso che c’è la realtà delle aree rurali, i piccoli comuni, che vivono un problema di spopolamento e dobbiamo definire una politica specifica in questa direzione”.
Il Pnrr
Una rassicurazione significativa fatta dall’ex ministro del governo Meloni è quella sul cronoprogramma del Pnrr che secondo Fitto non subirà alcuna proroga: il termine resta il 2026 e “si lavora in quella direzione”.Va ricordato che al momento l’Italia vanta un ritmo superiore rispetto alla media europea per la implementazione del Pnrr: secondo uno studio recente di Confindustria è stato raggiunto il 43% degli obiettivi concordati con la Commissione Ue, contro il 28% degli altri Paesi con piani sopra i 3 miliardi. Inoltre sono state ottenute risorse per il 63% contro il 48% della media Ue. In totale dal 2021 sono stati spesi 59 miliardi, grazie ad un livello elevato per le prime 20 misure con il 94% dei fondi pianificati. Al contempo vi sono ritardi su altri interventi, come politiche attive del lavoro e tecnologie a zero emissioni.
Qui Roma
C’è tempo anche per spazzare via le polemiche sulla difesa europea: a chi gli chiedeva se avesse parlato del piano riarmo con il ministro dei trasporti Matteo Salvini, Fitto, che ha incontrato anche il suo “successore” al governo Tommaso Foti, ha replicato che non è stato un tema discusso, anche perché “capisco che il mio precedente ruolo vi spinga a fare questa domanda, ma sottolineo che oggi ho un altro ruolo e quindi non entro nelle dinamiche nazionali e non esprimo alcun giudizio sulle valutazioni del governo italiano”. Al Mit si è relazionato con il vicepremier sulle responsabilità che ha in qualità di vicepresidente della Commissione, ovvero coordinare le materie dei trasporti.
Nello specifico analizza due progetti “italiani” come il Piano casa a il Ponte sullo Stretto: Salvini e Fitto hanno passato in rassegna le prossime misure che la Commissione avvierà a sostegno del settore dei trasporti, della mobilità e delle politiche abitative.
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