Nuovo ospedale, PD Pesaro: «Dubbi su costi e demolizioni. Ecco tre questioni»

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PESARO – Nuovo ospedale di Pesaro, il PD solleva dubbi e chiede rassicurazioni alla Regione.

Dopo l’enfasi della presentazione da parte della Giunta Regionale dei giorni scorsi, il PD pone sul tavolo alcune questioni specifiche. Il Segretario comunale PD Giampiero Bellucci ha posto sul tavolo le 3 questioni, sottolineando l’intento costruttivo e non polemico delle proposte: «La previsione di demolire tutti gli edifici ancor prima di concludere la fase della progettazione definitiva e della gara d’appalto per l’individuazione dell’Impresa costruttrice; l’adeguamento planimetrico della previsione progettuale per mantenere la RSA Tomasello fino ai lavori di sistemazione esterna; i fondi per la costruzione sono ritenuti insufficienti. La prima questione: non siamo favorevoli a iniziare il cantiere con un’impresa che demolisce in attesa di conoscere il progetto esecutivo che solo dopo validazione tecnica ed economica potrà dare inizio di realizzazione del nuovo ospedale. I tempi di appalto non sono brevi (si pensi che sono occorsi 11 mesi per la gara di progettazione). La gara d’appalto integrato europea necessita di tempi tecnici non brevi e di esami di commissione che comportano valutazioni che spesso danno origine a ricorsi e tempi incerti di aggiudicazione.Le due fasi vanno fuse in unico appalto per dare certezza alla continuità delle operazioni, evitando interferenze e contenziosi per permettere nel frattempo ciò che è possibile fare ovvero salvare dalla demolizione la RSA Tomasello».

La seconda questione. «La RSA Tomasello si può e si deve salvare: sovrapponendo l’esistente con l’ingombro del nuovo edificio dell’ospedale emerge che questa operazione è possibile. Basta spostare di pochi metri verso sud il nuovo edificio e adottare tecniche costruttive appropriate! Ciò avvicinerebbe tra l’altro l’edificio alla palazzina Solazzi che sarà collegata con un tunnel di oltre 60 metri. Questa operazione, di attenzione e di risparmio economico, permetterebbe la continuità della RSA fino alla conclusione dell’edificio, fase in cui la RSA sarà demolita per eseguire le sistemazioni esterne a parcheggio. Eseguire le demolizioni con l’inizio del nuovo, ridurrebbe i tempi dell’esilio dei servizi da spostare in altra sede, e ciò è un tema molto sentito dalle famiglie degli utenti dei servizi interessati e su questo l’Assessore Pandolfi ha richiamato al rispetto dell’Accordo di Programma».

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La terza questione riguarda la fattibilità economica del progetto. «Nella presentazione del progetto è stato riportato il dato dell’edificio: sarà di 70 mila mq. (il DOCUMENTO di indirizzo della progettazione chiedeva ai progettisti 65 mila mq. oltre a 500 posti auto nel piano seminterrato: il progetto presentato presenta due piani interrati, elemento tecnico che è stato evidenziato in conferenza stampa). Lo stanziamento di 204 milioni, di cui 154 milioni per lavori e 50 milioni per IVA e spese tecniche, è riferito alla scatola muraria e all’impiantistica, restano esclusi le tecnologie sanitarie e gli arredi. La nostra preoccupazione nasce da una valutazione sintetica: è stato previsto un costo di costruzione di circa 2.000 €/mq. L’agenzia sanitaria di studi e ricerche della Regione Piemonte IRES nel 2019 attesta un costo della scatola edilizia in 2.100 € /mq. (nel 2019). Dal 2019 al 2025 che incremento può essere considerato: il 50% o di più?Considerare che il tempo del cantiere è come detto di 5 anni! È uno stanziamento insufficiente, considerato che oggi si costruisce NZEB, con accorgimenti impiantistici, isolamenti perimetrali delle strutture al fine del contenimento energetico, ecc. Senza considerare che non c’è nulla per attrezzature sanitarie e arredi».

A seguire ha preso la parola Rosetta Fulvi, segretaria provinciale PD, per sostenere le richieste fatte e annunciare «una proposta-piattaforma politica del PD sulla sanità ospedaliera e sui servizi territoriali, che stanno impoverendo l’offerta sanitaria nella provincia in particolare nelle aree interne.

Il PD ha preannunciato un accesso agli atti per conoscere se le risorse economiche di 204 milioni sono già nella disponibilità della Regione.





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