«Niente poveri» alla Gintoneria di Nobile e Lacerenza: il rampollo che ha speso 641 mila euro e le “ragazzine seminude che nuotano a rana”

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Le carte dell’indagine partita da una segnalazione per riciclaggio: S.S: non lavora dal 2008 ma è figlio di famiglia facoltosa. E nel locale ha speso buona parte di un’eredità

Alla Gintoneria di Davide Lacerenza e Stefania Nobile i poveri non potevano entrare. «Niente poveri», era il grido nel locale di via Napo Torriani quando si stappava una bottiglia di champagne. Con il quale Lacerenza lavava anche le automobili che aveva in leasing, ovvero la Ferrari e la Lamborghini. Mentre nelle carte dell’ordinanza si racconta la storia di S.S., 30 anni e figlio di famiglia facoltosa della zona ovest di Milano. Secondo la Guardia di Finanza non lavora dal 2008. Ma in tre anni ha versato alle società Ginto eventi srl e La Malmaison l’incredibile somma di 641.187 euro. Ovvero buona parte di un’eredità milionaria nel frattempo prosciugatasi.

«Niente poveri»

Lacerenza dice che i poveri «sono i ricchi con il braccino corto, quelli che con l’auto di lusso fanno mettere l’asciugamanino sotto le cosce sudate della donna d’estate per paura di macchiare il sedile di alcantara, quelli che per non consumare benzina la barca la spostano a remi». E alla Gintoneria non possono entrare. Le accuse nei confronti dei due e di Davide Ariganello sono autoriciclaggio, prostituzione, detenzione e spaccio di stupefacenti (non contestato a Nobile, mentre Wanna Marchi è estranea all’indagine). A parlare con la Gdf sono stati i clienti: «Alla Gintoneria non si presentava gente per caso, chi va lì sa quel che trova», racconta Francesco, avvocato. «L’ingresso è presidiato da buttafuori, il cui compito è fare selezione. Ti squadrano, se ritengono tu sia un barbone ti lasciano alla porta, dicono che il locale è pieno anche se è mezzo vuoto».

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La Gintoneria

«Dentro è tutto nero e pacchiano, tavolini bassi e pouf, sembra un locale notturno. Un coktail, neanche granché, 50 euro e nemmeno due patatine. Si vede lontano un miglio che è un posto per escort, l’insegna è fuorviante. Se non sei interessato, vai una volta e non torni più», conclude. Lì ha festeggiato il compleanno Filippo Romeo, ovvero Champagne, fratello del senatore della Lega Massimiliano. Ma gli scatti su Instagram negli anni hanno ritratto anche Mara Venier, Irama, Yuri Chechi, il Ken Umano e Massimo Boldi. Oltre ad Andrea Dipré. E c’è anche chi rimane deluso: «Vado in bagno e trovo la bilancia con il piatto in vetro per pippare ma neanche un po’ di carta per asciugarsi le mani, non c’è un minimo di decenza».

Povere ragazzine seminude che nuotano a rana

Un altro cliente parla di Lacerenza: «Il suo problema temo sia il senso della misura, ormai ampiamente superato da scene penose di povere ragazzine seminude che nuotano a rana nel liquame della sua fontana o rampolli semideficenti sbronzi che sciabolano bottiglie con l’iPhone». Intanto gli inquirenti hanno sequestrato 33 mila euro su un conto in Lituania, 40 mila su conti italiani e 10 mila euro in contanti trovati alla Malmaison. «Il cliente ci valutava, chiedendoci l’età. Se venivo scelta offrivo il mio prezzo in favore della prestazione sessuale che mi chiedeva di rendere», spiega una delle escort che lavoravano nel locale.

Il rampollo

Poi c’è la storia del rampollo. S.S. Fa parte dei clienti «pesanti». Ai quali riservava il pacchetto completo: «Champagne, bamba e putt…». Proprio le somme di S.S. sono diventate l’inizio dell’indagine a causa di una Segnalazione di Operazione Sospetta. Quando lui viene convocato vuota il sacco: «L’ho conosciuto nel 2020 quando per la prima volta sono andato nel suo locale. In qualche circostanza, credo tre o quattro volte o forse di più, è venuto a trovarmi presso la mia abitazione in compagnia di ragazze, in alcuni casi anche cinque. Lacerenza portava con sé sostanze stupefacenti. Lo stupefacente era pagato dal sottoscritto, preciso che io pagavo il pacchetto che comprendeva il vino, le ragazze e la droga».

Il locale rosa

S.S. è stato anche nel locale rosa: Ho offerto su invito di Lacerenza una bottiglia da 3 litri dal costo di 10 mila euro. Ricordo inoltre che in una serata ho speso 50 mila euro, era il compleanno della fidanzata di Davide. Abbiamo aperto bottiglie particolari fino alle otto del mattino, anche in questa occasione abbiamo fatto uso di cocaina». La Malmaison «Lacerenza lo spaccia per privé, di fatto è un locale con la saracinesca sempre abbassata che viene aperta all’occorrenza solo per clienti facoltosi che sono disposti a spendere da 5 mila euro in su. È chiamato così perché è arredato con moquette di colore rosa e al suo interno è presente anche un soppalco, arredato con divani, dove i clienti possono appartarsi con le escort per prestazioni sessuali».

Il Cristal per i cerchi dell’auto

Nelle foto sui social si vedeva Lacerenza che lavava «i cerchi del Ferro col Cristal». Ma sia la Lamborghini che la Ferrari erano in leasing. Quando è stato arrestato era appena tornato a casa: «Sono un pazzo, neanche una ventenne mi tiene testa». Ha detto di avere amici tra i capi della Gdf, ma i nomi che ha fatto nemmeno esistevano. Lacerenza ha cominciato da scaricatore di patate al mercato ortofrutticolo dello zio di Trinitapoli in provincia di Barletta. Poi è stato spogliarellista nel Bar Lara di piazzale Loreto. Infine, l’invenzione dei locali con gin e champagne. «So’ arrivati i due fratelli, gli ho fatto fare il Krug 2002 e gli ho fatto scop… le ragazze qua», diceva.



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