Marche, imprese femminili con il segno meno. Il quadro della situazione

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Buste paga

 


MARCHE – Le imprese a conduzione femminile delle Marche sono 33.801 alla data del 31 dicembre 2024, sulla base dei dati dell’Osservatorio sull’Imprenditorialità femminile di Unioncamere – Infocamere. Rispetto alla fine dell’anno precedente si registra diminuzione decisa, pari a 1.679 imprese in termini assoluti e a una variazione percentuale di -4,7%. La tendenza alla diminuzione accomuna tutte le regioni con la sola eccezione del Trentino Alto – Adige (+0,5%), ed è sintetizzata da una diminuzione del -1,4% a livello nazionale. Tuttavia, le Marche, in tale quadro, si evidenziano come la regione con la maggiore contrazione percentuale delle imprese femminili.

La diminuzione numerica delle imprese femminili marchigiane è inserita nella tendenza rilevata per l’intero tessuto imprenditoriale regionale, che al termine del 2024 conta il 5,1% delle imprese in meno rispetto alla fine del 2023, contro una media nazionale che si ferma a -1,3%; anche in questo caso le Marche sono la regione con la diminuzione più accentuata, in una quasi totalità di andamenti negativi (si conferma l’eccezione del Trentino Alto – Adige).

Imprese registrate totali e femminili, tasso di femminilizzazione, variazione assoluta e percentuale di imprese femminili per regione Dati al 31 dicembre 2024

Contabilità

Buste paga

 

Regione

Imprese femminili

Imprese totali

Var. ass. 2024/2023

Variazione % 2024/2023

tasso di femminilizzazione (%)

Molise

8.997

Microcredito

per le aziende

 

33.088

-145

-1,6%

27,2%

Basilicata

15.340

57.988

Contabilità

Buste paga

 

-241

-1,5%

26,5%

Abruzzo

36.568

144.289

Conto e carta

difficile da pignorare

 

-412

-1,1%

25,3%

Umbria

22.479

90.971

-564

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

-2,4%

24,7%

Sicilia

112.462

464.570

-3.083

-2,7%

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

24,2%

Valle D’Aosta

2.919

12.376

-2

-0,1%

23,6%

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Calabria

43.289

183.735

-1.020

-2,3%

23,6%

Toscana

92.256

392.182

-1.008

-1,1%

23,5%

Sardegna

38.728

166.217

-828

-2,1%

23,3%

Marche

33.801

145.210

-1.679

-4,7%

23,3%

Lazio

137.844

593.087

-1.263

-0,9%

23,2%

Puglia

86.473

372.425

-1.666

-1,9%

23,2%

Campania

136.694

595.090

-2.706

-1,9%

23,0%

Friuli-Venezia Giulia

21.791

97.001

-141

-0,6%

22,5%

Piemonte

93.905

419.634

-785

-0,8%

22,4%

Liguria

35.053

158.332

-115

-0,3%

22,1%

Emilia Romagna

91.516

434.415

-872

-0,9%

21,1%

Veneto

94.666

460.194

-1.405

-1,5%

20,6%

Lombardia

181.636

943.573

-324

-0,2%

19,2%

Trentino – Alto Adige

20.699

112.494

105

0,5%

18,4%

Italia

1.307.116

5.876.871

-18.154

-1,4%

22,2%

Fonte: Movimprese e Osservatorio Imprenditorialità Femminile; Unioncamere – Infocamere

Elaborazioni: Ufficio Studi e statistica, Camera di Commercio delle Marche

La contrazione delle imprese femminili (oltre che totali) marchigiane procede da tempo, ma nell’ultimo triennio è diventata sensibilmente più marcata, per l’impatto legato all’intensificazione delle attività di “pulizia” degli archivi amministrativi del Registro Imprese: nel 2024 le cancellazioni effettuate d’ufficio nelle Marche sono state pari a 7.526 (di cui 1.439 relative a imprese femminili). Si tratta di numeri importanti, come dimostra l’incidenza sulle imprese registrate a inizio 2024: la quota è del 4,1% per le imprese femminili e sale al 4,9% per quelle totali. In entrambi i casi si tratta dell’incidenza maggiore rispetto a tutte le altre regioni, mentre la media nazionale si ferma rispettivamente a 1,7% per le imprese femminili e a 2,0% per le imprese totali.

L’andamento temporale delle imprese registrate a livello nazionale si presenta parzialmente diverso da quello marchigiano, con una fase di progressivo e moderato calo resasi evidente solo nella seconda parte del periodo considerato, dopo una prima fase di crescita.

A prescindere dall’evoluzione precedente, anche in base all’ultima rilevazione effettuata le numerosità assolute maggiori di imprese femminili si riscontrano, com’è naturale, nelle regioni contraddistinte dai tessuti imprenditoriali più ampi (Lombardia, Campania, Lazio …), mentre le regioni con l’incidenza maggiore di imprese femminili rispetto a quelle totali, il cosiddetto tasso di femminilizzazione, si confermano essere in linea generale, quelle centro-meridionali, a partire da quelle più piccole in termini di numerosità di imprese.

Il tasso di femminilizzazione più elevato è, infatti, quello del Molise, con un’incidenza di imprese femminili del 27,2%, seguono la Basilicata (26,5%) e l’Abruzzo (25,3%). Tra le regioni settentrionali, solamente la “piccolissima“ Valle d’Aosta rientra nella prima metà di tale particolare graduatoria (al sesto posto), in virtù di un’incidenza di imprese femminili del 23,6%; tutte le altre regioni settentrionali occupano la parte finale della graduatoria, chiusa in particolare da Veneto (20,6%), Lombardia (19,2%) e Trentino Alto – Adige (18,4%).

Le Marche hanno un tasso di femminilizzazione del 23,3% (10° posto della graduatoria), in lieve crescita (+0,1 p.p. rispetto al 2023); esso si conferma superiore rispetto alla media italiana, come lo scorso anno attestata al 22,2%.

Il dettaglio territoriale delle Marche

Come già avvenuto nel 2023, anche nel 2024 la diminuzione delle imprese femminili delle Marche risulta diffusa a tutte le province, con i picchi maggiori nelle due province settentrionali: Pesaro – Urbino conta a fine anno 7.466 imprese ”rosa” (-623 rispetto a fine 2023, pari a -7,7%), mentre Ancona, con 8.807 imprese femminili, ne perde 454 (-4,9%). Rispetto a quanto riscontrato nel 2023, quando alcune province avevano fatto rilevare diminuzioni contenute attorno all’1% o meno e altre più marcate (quasi del 7%), nel 2024 le diminuzioni percentuali sono relativamente più omogenee: Ascoli Piceno ha 4.998 imprese femminili (-219; -4,2%), mentre a Fermo le imprese femminili sono 4.475 (-108; -2,4%), e infine la provincia di Macerata scende a 8.055 (-275; -3,3%).

Anche la distribuzione territoriale del tasso di femminilizzazione smussa i valori limite e diviene un po’ più uniforme: i tassi maggiori sono quelli di Fermo e di Macerata, entrambi attestati al 23,9% (ma un anno prima Macerata aveva il 24,2%), allineate alla media regionale sono invece le due province di Ancona (23,2%) e Ascoli Piceno (23,5%), mentre si mantiene inferiore la femminilizzazione del tessuto imprenditoriale della provincia di Pesaro-Urbino (22,2%), sebbene in lieve crescita.

Imprese registrate femminili delle Marche per provincia – Dati al 31 dicembre 2024

Regione

Imprese femminili

Imprese totali

Var. ass. 2024/2023

Variazione % 2024/2023

tasso di femminilizzazione (%)

Marche

33.801

145.210

-1.679

-4,7%

23,3%

– Ancona

8.807

37.870

-454

-4,9%

23,3%

– Ascoli Piceno

4.998

21.294

-219

-4,2%

23,5%

– Fermo

4.475

18.693

-108

-2,4%

23,9%

– Macerata

8.055

33.648

-275

-3,3%

23,9%

– Pesaro e Urbino

7.466

33.705

-623

-7,7%

22,2%

Fonte: Movimprese e Osservatorio Imprenditorialità Femminile; Unioncamere – Infocamere

Elaborazioni: Ufficio Studi e statistica, Camera di Commercio delle Marche

Le forme giuridiche

Dal punto di vista delle classi di forma giuridica d’impresa, la netta diminuzione complessiva rilevata nel complesso per le Marche si presenta distribuita in misura diversificata: pur toccando tutte le classi di forma giuridica, per alcune di esse risulta decisamente intensa, per altre si presenta più moderata.

Le contrazioni numeriche percentualmente maggiori hanno riguardato le società di persone e le altre forme giuridiche: le società di persone femminili nelle Marche sono scese a 3.941, con una diminuzione del 13,3%, mentre le altre forme giuridiche (cooperative, consorzi e altre forme) si fermano a 579, vale a dire il 16,8% in meno rispetto alla fine del 2023.

Società di capitale e imprese individuali, sempre femminili, invece sono investite da diminuzioni più contenute: le società di capitale “rosa” a fine 2024 sono 8.101, con una diminuzione su base annua pari a -1,1%, le imprese individuali femminili che sono, come di norma, la forma giuridica di gran lunga più numerosa con le 21.180 unità a fine 2024, hanno fatto riscontrare un flessione del 3,9%. Vale la pena osservare che le società di persone e le altre forme giuridiche nel 2024 sono state interessate da quote piuttosto elevate di cancellazioni d’ufficio in rapporto alle imprese registrate al 31 dicembre 2023, elemento che ha inciso particolarmente sulla loro maggiore diminuzione percentuale.

Ad ogni modo, poiché per le Marche le diverse variazioni delle imprese femminili in base alla forma giuridica non si discostano molto da quelle delle corrispondenti imprese totali, con la sola eccezione delle altre forme giuridiche, non mutano in misura molto sensibile i tassi di femminilizzazione che le contraddistinguono: le imprese individuali marchigiane hanno un tasso di femminilizzazione del 28,3% (+0,1 p.p. rispetto a fine 2023), mentre le società di capitale confermano il 18,6% e le società di persone il 16,8%. Le altre forme giuridiche invece lo vedono scendere di oltre un punto percentuale, attestandosi al 17,5%.

Distribuzione delle imprese femminili delle Marche per classe forma giuridica e confronto con imprese totali – (dati al 31.12.2024)

Classe di Natura Giuridica

Marche

Italia

Imprese femminili

Imprese totali

Variazione %

imprese femminili

Variazione %

imprese totali

Variazione %

imprese femminili

Variazione %

imprese totali

Società di capitale

8.101

43.525

-1,1%

-1,2%

2,2%

2,3%

Società di persone

3.941

23.404

-13,3%

-13,2%

-4,5%

-4,2%

Imprese individuali

21.180

74.970

-3,9%

-4,1%

-1,9%

-2,1%

Altre forme

579

3.311

-16,8%

-11,6%

-11,9%

-12,2%

Totale

33.801

145.210

-4,7%

-5,1%

-1,4%

-1,3%

Fonte: Movimprese e Osservatorio Imprenditorialità Femminile; Unioncamere – Infocamere

Elaborazioni: Ufficio Studi e statistica, Camera di Commercio delle Marche

Al termine del 2024, la distribuzione delle imprese femminili delle Marche per classe di forma giuridica si compone per il 62,7% di imprese individuali, per il 24% di società di capitale, per l’11,7% di società di persone e, infine, per l’1,7% della categoria eterogenea rappresentata da altre forme giuridiche.

I settori di attività economica

Nel 2024 si osserva una contrazione delle imprese femminili marchigiane sostanzialmente generalizzata: quasi tutti i settori di attività economica, infatti, registrano diminuzioni numeriche delle imprese “rosa”, le poche eccezioni, non tutte significative, si riferiscono al settore, peraltro di ridottissime dimensioni, della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, che al termine del 2024 conta 62 imprese femminili (+5,1%), a quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche, con 1.290 imprese femminili (+0,8% rispetto alla fine del 2023) e, infine, alle altre attività di servizi (4.067 imprese guidate da donne), in lieve incremento (+0,2%). Tra i settori nominati, l’ultimo è quello che spicca in assoluto per la presenza di una componente imprenditoriale femminile ben più che maggioritaria (58,5%), peculiarità che lo rende il settore femminile per eccellenza, poiché non ve ne sono altri che si avvicinino a tale livello di incidenza delle imprese a conduzione femminile.

Per tutti gli altri settori, come si è detto, le variazioni sono negative, come nel caso dei settori di più ampie dimensioni in termini di numerosità di imprese: l’agricoltura, silvicoltura e pesca conta, a fine 2024, 5.890 imprese femminili (-5,2%), le attività manifatturiere si fermano a 3.729 (-7,0%), le costruzioni fanno rilevare 1.074 imprese “rosa” (-7,3%), mentre il commercio ne aggrega 7.355 (-6,5%) e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, a loro volta, sono oltre la soglia delle 3mila unità (3.161; -5,2%). Di un certo rilievo sono anche i settori delle attività immobiliari (1.885; -1,0%) e il noleggio, agenzie di viaggio e attività di supporto alle imprese (1.303; -0,9%).

La tabella a pagina seguente illustra in maniera completa gli andamenti di tutti i settori compresi quelli di dimensioni numeriche più limitate che non sono stati citati.

Anche nel caso dei settori di attività economica, le cessazioni d’ufficio hanno inciso in diversa misura sugli andamenti: in rapporto alle imprese registrate femminili, il processo di pulizia degli archivi camerali nel 2024 ha toccato maggiormente le attività manifatturiere, le costruzioni, le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, nonché le attività artistiche, di intrattenimento e divertimento.

Tornando ad esaminare il tasso di femminilizzazione delle imprese marchigiane per settore di attività economica si osservano alcuni settori con incidenze ben maggiori di quella media regionale: oltre alle altre attività di servizi, di cui si è già detto, si tratta di della sanità e assistenza sociale (38,8%), dell’istruzione (32,1%), delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (31%), del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (29,1%), oltre che dell’agricoltura silvicoltura e pesca (27,1%).

Sul versante opposto, alcuni settori continuano a presentare una limitata incidenza di imprese femminili, come per esempio le costruzioni (5,6%), il trasporto e magazzinaggio (9,0%), le public utilities (11,9%), il settore estrattivo (11,1%).

Tra questi due gruppi si collocano altri che non distano in misura troppo accentuata dalla media regionale, tra i quali alcuni hanno un tasso di femminilizzazione in crescita, quali le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2,3 p.p. tra il 2014 e il 2024) le attività immobiliari (+1,7 p.p.). Altre attività invece fanno osservare incidenza in calo, com’è il caso delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (-1,6 p.p.) di intrattenimento.

Il confronto decennale è sfavorevole anche per la sanità e assistenza sociale (-4,9 p.p.) e l’agricoltura silvicoltura e pesca (-2,2 p.p.), mentre appare accresciuta l’incidenza della presenza femminile nelle altre attività di servizi (+3,3 p.p.)

Marche : Distribuzione delle imprese femminili e totali per settore di attività (dati al 31.12.2024)

Settore ATECO 2007

Registrate imprese femminili

Registrate imprese totali

Variazione % i.f. 2024/2023

Tasso di femmini-lizzazione

Agricoltura, silvicoltura pesca

5.890

21.762

-5,2%

27,1%

Estrazione di minerali da cave e miniere

10

90

-9,1%

11,1%

Attività manifatturiere

3.729

17.993

-7,0%

20,7%

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

62

484

5,1%

12,8%

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento

30

289

-11,8%

10,4%

Costruzioni

1.074

19.173

-7,3%

5,6%

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

7.355

30.474

-6,5%

24,1%

Trasporto e magazzinaggio

300

3.343

-5,4%

9,0%

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

3.161

10.182

-5,2%

31,0%

Servizi di informazione e comunicazione

675

3.170

-1,0%

21,3%

Attività finanziarie e assicurative

777

3.308

-0,8%

23,5%

Attività immobiliari

1.885

8.411

-1,0%

22,4%

Attività professionali, scientifiche e tecniche

1.290

6.236

0,8%

20,7%

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese

1.303

4.472

-0,9%

29,1%

Istruzione

216

672

-0,9%

32,1%

Sanità e assistenza sociale

382

985

-2,1%

38,8%

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento

585

2.511

-2,8%

23,3%

Altre attività di servizi

4.067

6.947

0,2%

58,5%

Altro

1.010

4.708

-18,8%

21,5%

Totale

33.801

145.210

-4,7%

23,3%

Fonte: Movimprese e Osservatorio Imprenditorialità Femminile; Unioncamere – Infocamere

Elaborazioni: Ufficio Studi e statistica, Camera di Commercio delle Marche





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