La pizza al trancio milanese non è assimilabile alla pizza al taglio, né tantomeno alla tonda, che sia di matrice napoletana o romana. Si distingue piuttosto per il suo formato alto e soffice, più vicino al padellino torinese e alla pizza siciliana in teglia. Nonostante Milano sia la città che l’ha resa celebre, la sua storia sembrerebbe risalire agli Anni ’20 in Toscana, ispirandosi proprio allo sfincione siciliano. La svolta avviene negli Anni ’50, quando la famiglia Banti, emigrata a Milano, trasforma la rosticceria “Cibi Cotti” nella prima pizzeria Spontini, che ha poi reso il trancio milanese un’icona. Oggi, una giovane realtà sta riscrivendo la storia di questo piatto. Si tratta di Filante: “l’evoluzione della pizza al trancio!”, fondata dal manager di origini sarde Federico Delunas nel 2020, con l’intento di scardinare tutti i falsi miti sulla pizza al trancio. E visto il suo successo, adesso sta per aprire la sua terza sede in Corso Sempione 71.
La storia e l’idea di Filante
Filante nasce dall’amore di Federico Delunas per la pizza al trancio con cui è cresciuto. “Da bambino era il mio cibo preferito e crescendo ho sempre pensato che meritasse più considerazione”, racconta. Dopo varie esperienze nel mondo del marketing e della direzione aziendale in grandi multinazionali, Delunas ha deciso di dedicarsi alla ristorazione: “nonostante la pizza al trancio sia un prodotto radicato, secondo me c’era molto spazio, specialmente per un prodotto più moderno e di qualità”. E così, nel settembre 2020 in piena pandemia, apre il primo Filante in Piazzale Susa: “la nostra fortuna è stata che il prodotto è piaciuto subito. Essendo un formato perfetto per l’asporto, siamo riusciti a farci conoscere rapidamente”. Anche Franchino, già dal primo assaggio l’aveva molto apprezzata (dandogli addirittura un 9-), confermandola recentemente come una delle migliori in città. Fin dall’inizio Filante è stato pensato come un format scalabile, con un approccio verticale sulla pizza al trancio contornata da un’offerta mirata.
Sfatare i falsi miti sulla pizza al trancio milanese: la filosofia di Filante
Filante punta a ridefinire la percezione della pizza al trancio, sfatando l’idea che sia pesante, che sia solo da asporto o per un consumo veloce. “Abbiamo lavorato per migliorarne qualità e digeribilità che, detto tra noi, è sempre stato il punto debole di questo prodotto. Per farlo utilizziamo ingredienti di alta qualità e un processo produttivo evoluto”, spiega Delunas. L’impasto leggero come una nuvola – che non a caso è uno dei simboli usati dal brand insieme alla mongolfiera – viene realizzato con farina di tipo 1 del Molino Bongiovanni, con un’alta percentuale di acqua, e fatto lievitare 24 ore per garantire leggerezza e digeribilità. Il risultato è una pizza soffice, croccante alla base e completamente ricoperta di mozzarella (anche senza lattosio) del caseificio artigianale Conte Aimo nel piacentino.
“Il nome filante viene dalla mozzarella, quindi la mozzarella nella pizza al trancio deve essere abbondante e buona”. Inoltre, hanno ridotto drasticamente l’uso di olio rispetto agli standard del settore, così da ottenere una pizza che non sia fritta. Ma l’evoluzione di Filante non si ferma al prodotto: il brand ha introdotto un concetto di ristorazione moderno, con locali accoglienti e servizio attento. “La pizza al trancio storicamente ha sempre avuto un’immagine popolare e spartana. È sempre stato un prodotto da consumare al volo, specie prima delle partite di calcio. Vogliamo dimostrare che può essere un’alternativa di qualità, adatta anche a una cena fuori, al pari di altre tipologie di pizza”. Naturalmente Federico, da uomo di marketing, ha puntato molto sulla costruzione di un brand forte e riconoscibile.
La proposta e i prezzi di Filante
Filante propone un menù essenziale, con tre categorie di pizza al trancio: classici, tradizionali e speciali. Tutti i tranci sono preparati al momento e proposti in due misure: normale, in cui la teglia da 45 cm viene divisa in 6 spicchi e abbondante, in cui viene divisa in 4. Si va dalla margherita alla goduriosa Filante con doppia mozzarella, dalla Quattro Amici con taleggio, gorgonzola dolce e provola affumicata alla Sua Maestà con salsiccia, patate e rosmarino. I tranci speciali esplorano combinazioni più ricercate a base di preparazioni fresche e artigianali, come la Giallorosso con pomodorini confit, stracciatella e pesto di basilico. Oltre alla pizza, il menù include insalate (10-11€) e ottimi dolci fatti in casa (5-6,50€), tra cui salame al cioccolato, tiramisù al bicchiere e NY cheesecake. I prezzi sono leggermente più alti rispetto alla media dei competitors, con tranci che vanno dai 6,50 ai 10,50€.
I render della nuova sede di Filante a Milano
La nuova apertura: Filante arriva in Corso Sempione
Dopo il successo delle prime due sedi in Piazzale Susa e Porta Genova, Filante si prepara ad aprire la sua terza insegna in Corso Sempione 71. Il format e la proposta saranno esattamente gli stessi, ma con un’impronta più serale. “Sarà un locale più raffinato con spazi più ampi”, ci anticipa Delunas. “Abbiamo notato che il nostro pubblico ama vivere l’esperienza Filante anche a cena, quindi ci siamo adattati con tavoli più grandi, luci soffuse e un’ambientazione più curata nei dettagli”. Con 6 vetrine ad angolo e una quarantina di posti a sedere – a cui si aggiungerà anche un dehors – il nuovo Filante dovrebbe aprire entro la metà di aprile e rappresenta un ulteriore passo nella crescita del brand che, per adesso, dice no al franchising e continua a dimostrare che la pizza al trancio milanese merita un suo spazio nel panorama gastronomico della città. E forse anche in altre città…
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