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Nell’infinita competizione tra le Fashion Week di Milano e Parigi, al momento vince la Ville Lumière e non tanto per una questione di look. Il calendario francese con i suoi 9 giorni di sfilate e presentazioni contro la centrifuga di appuntamenti italiani parte sempre con un po’ di vantaggio. Poi c’è da mettere in conto la quota extra di creatività a briglia sciolta di certi designer sulle passerelle d’oltralpe, ma ieri sera i francesi hanno giocato il jolly con l’arrivo di Tom Ford in prima fila per assistere al debutto di Haider Ackermann alla direzione creativa del marchio da lui fondato col suo nome. Se hai incrociato il signor Tom Ford almeno una volta nella vita sai che il designer texano è dotato di carisma allo stato puro, roba che scotta e a cui è impossibile sottrarsi. Del suo Gucci si parlerà (e copierà) fino alla notte dei tempi, un’estetica poi evoluta nel suo brand, corroborato dal successo di make-up, profumi e occhiali, finché nell’aprile del 2023 lascia la guida creativa della Tom Ford, mentre nel novembre dell’anno prima lo aveva già ceduto a Estée Lauder, affidando moda e eyewear rispettivamente a Zegna e Marcolin. Insomma ieri sera a Parigi era un ospite, non lo stilista in pedana, eppure tutti gli occhi erano per lui.

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tom ford

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tom ford

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tom ford

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Models walking down a runway showcasing fashion designspinterest

launchmetrics.com/spotlight

Nel pomeriggio è andato allo show di Stella McCartney, sempre giusta con le sue collezioni se non fosse per qualche spallina di troppo, e giù a fotografarlo, riprenderlo, cercare di strappargli una dichiarazione su Ackermann: “Sono sicuro che la sfilata sarà fantastica, non dico altro”. Secondo me un filo di ansia il nuovo direttore creativo ce la doveva avere nel backstage perché sarebbe bastato un sopracciglio un po’ troppo inarcato del texano che il mondo se ne sarebbe accorto. Sarà per quello che Tom (sì lo so, non è il mio migliore amico, ma mi fa troppo cool chiamarlo solo per nome) si è presentato con occhiali scuri quanto basta per aumentare fascino e mistero?

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Stella McCartney//LAUNCHMETRICS SPOTLIGHT

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La prova del fuoco Ackermann l’ha ampiamente superata perché, a differenza di tanti colleghi che quando entrano in una maison la colonizzano, ha saputo rileggere i codici del brand, traducendone la sexyness sofisticata in un linguaggio contemporaneo, preciso, forse quella sferzata di brivido che cercavamo dopo tanto, soporifero quiet luxury. Quanto a noi adepti di un modo di intendere la moda che parte dalle emozioni prima del marketing, ritrovare Mr. Ford è stato un tuffo al cuore. Tom Ford è l’audacia di chi ha un’idea propria e non ha paura di svilupparla; il glamour allo stato puro che ti fa sognare di indossare questo o quell’abito anche se poi ti potrai solo permettere un suo rossetto; l’erotismo pensato per sedurre in primo luogo te stesso di fronte allo specchio. Il tutto completato dall’abilità di trasformare una visione in un fatturato alle stelle come accadde nei Gucci days. E di capire quand’è il momento di scendere dalla giostra prima che ti venga a noia.

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Il cambio creativo della Tom Ford, non è comunque stato l’unico di questo inizio di fashion week. Julian Klausner ha presentato per la prima volta la sua idea di Dries Van Noten, dopo il ritiro del designer belga, un passaggio di consegne gradevole, anche in questo caso rispettoso del DNA del marchio, forse solo bisognoso di un po’ più di anima. Anima decisamente infusa nella prova di Pieter Mulier, il direttore creativo di Alaïa davvero a suo agio nel portare avanti l’incredibile eredità dello scomparso fondatore Azzedine Alaïa. E Dior? Maria Grazia Chiuri si è ispirata al personaggio enigmatico di Orlando uscito dalla penna di Virginia Woolf, per poi piazzare dentro due omaggi a due grandi designer che l’hanno preceduta. Sono ritornate in passerella le T-shirt J’Adore Dior lanciate a suo tempo da John Galliano e le camicie create da Gianfranco Ferrè, unico italiano al comando della maison oltre a lei. Continua il vociferare sul suo addio alla griffe dopo la sfilata resort in programma a Roma il prossimo maggio. Teniamoci pronti per un Fantamoda di primavera.

Fashion model wearing a stylish outfit featuring a graphic tshirt and a velvet jacket

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