L’ufficio di presidenza della Commissione sociosanitaria del Consiglio Veneto nella sede OMS Venezia
(Arv) Venezia 6 mar. 2025 – L’ufficio di presidenza della Quinta commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto, formato dalla presidente Sonia Brescacin (Lega-LV), dalla vicepresidente Anna Maria Bigon (Partito Democratico) e dal consigliere segretario Marco Zecchinato (Lega-LV), ha incontrato oggi, durante la visita istituzionale presso l’ufficio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sito a Venezia nell’Ospedale SS. Giovanni e Paolo, l’Ufficio europeo dell’OMS per gli Investimenti per la Salute e lo Sviluppo, rappresentato dalla responsabile, Christine Brown, che ha introdotto la giornata dedicata all’illustrazione di dati, prove, sviluppo di politiche, rafforzamento dei sistemi e lavoro di capacity building dell’Ufficio OMS di Venezia con le autorità locali e regionali, i governi nazionali, l’UE e a livello globale.
“Il Veneto è stato confermato come un modello in ambito sanitario – ha ricordato la presidente Brescacin – grazie a una rete sociosanitaria solida e a istituzioni accademiche di eccellenza come le Università di Padova e Verona, che vantano cliniche universitarie di prestigio europeo. Se abbiamo ribadito questi risultati, il merito è indubbiamente del grande lavoro di squadra dei direttori generali, dei dirigenti medici, degli infermieri e di tutte le professioni sanitarie, degli OSS, dei tecnici e degli amministrativi che continuano a credere e a lavorare per la sanità pubblica, personale che lavora con disponibilità, capacità organizzativa, professionalità e umanità, e che va, da parte dei cittadini, rispettato e non aggredito. La pandemia da Covid-19 ha rappresentato un punto di svolta nella gestione della sanità pubblica. In Veneto, grazie alla tempestiva reazione del Presidente Luca Zaia e alla collaborazione tra le istituzioni, abbiamo sviluppato strategie efficaci per il contenimento del virus, come il tracciamento diffuso dei contagi e l’informazione costante alla cittadinanza. Il Consiglio regionale è stato sempre operativo, mantenendo un dialogo costante con le amministrazioni locali e raccogliendo le istanze dei cittadini per garantire una risposta efficace all’emergenza. Una delle problematiche, di livello nazionale, è certamente la carenza di professionisti sanitari che, come Regione, affrontiamo nell’ambito delle nostre competenze. È importante ricordare la recente approvazione della legge regionale destinata ad aumentare i fondi della contrattazione secondaria del personale sanitario e sociosanitario delle Aziende sanitarie, l’incremento della remunerazione oraria per le prestazioni aggiuntive del personale sanitario dipendente per servizi in Pronto Soccorso, l’iniziativa promossa ad agosto del 2018 per l’assunzione dei medici specializzandi, dalla quale ne scaturì una polemica nazionale. Oggi gli specializzandi sono in servizio nella rete ospedaliera veneta. In questo quadro si inserisce il recente Piano regionale di contrasto alla carenza di personale: è una risposta concreta destinata a supportare il personale e rendere più attrattivo il sistema sanitario veneto. Oggi una delle sfide più rilevanti è l’invecchiamento della popolazione, fenomeno che comporta un aumento delle malattie cronico-degenerative e richiede un ripensamento delle strategie di assistenza sanitaria. È fondamentale rafforzare la collaborazione tra ospedali, medicina territoriale e istituzioni internazionali come l’OMS per affrontare al meglio queste sfide. Un altro tema decisivo è il sostegno alla famiglia e ai soggetti più vulnerabili, con particolare attenzione alla violenza di genere, che si manifesta spesso proprio nell’ambito familiare. Va citata anche la nuova figura dell’infermiere di famiglia: la Regione del Veneto è stata la Regione che per prima ha istituzionalizzato tale figura ai sensi del PNRR. Dopo l’esperienza del Covid, abbiamo investito nella telemedicina, nell’assistenza domiciliare e nella prevenzione, che non va intesa come una spesa, ma come un investimento strategico per il futuro: solo attraverso un approccio lungimirante potremo garantire un sistema sanitario solido e resiliente. I cambiamenti nel comparto sono destinati a ricevere accelerazioni sempre maggiori, a livello globale ed epocale: basti pensare alle conseguenze derivanti dalle applicazioni potenziali dell’Intelligenza Artificiale sui diversi aspetti relativi alla sanità; attraverso il dialogo e la cooperazione, possiamo costruire un futuro migliore per la salute e il benessere delle nostre comunità”.
Sono stati inviatati a intervenire, inoltre, la coordinatrice dell’Iniziativa Piccoli Paesi (SCI) e della Rete delle Regioni per la Salute (RHN) Bettina Menne, i funzionari Yannish Naik sull’economia del benessere (che ha fatto cenno a un’esperienza di collaborazione già in atto con la Regione Friuli-Venezia Giulia), Jihanne Tawilah sulla valutazione degli impatti economici in relazione agli investimenti sul sistema sanitario e sull’utilizzo della metodologia dell’analisi nei diversi paesi, Melanie Hyde sull’uguaglianza di genere nell’ambito sanità e sulla violenza di genere, mentre la responsabile dell’Ufficio, Brown, e la consulente Dorota Sienkiewicz hanno trattato i temi dell’equità sanitaria, delle politiche intersettoriali per la salute e, su stimolo dell’ufficio di presidenza della Quinta commissione, i temi della sanità digitale nelle aree rurali e in relazione all’invecchiamento della popolazione. Christine Brown e la presidenza della Commissione consiliare sociosanitaria hanno concluso i lavori auspicando il rafforzamento della collaborazione e del confronto con l’ufficio di Venezia dell’OMS.
La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
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