Bonus Nido 2025 in ritardo: quando fare domanda

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Il Bonus Nido 2025 è una misura molto attesa dalle famiglie italiane, ma quest’anno si registra un ritardo nell’apertura della piattaforma per la presentazione delle domande. Questo sta creando preoccupazione tra i genitori che necessitano del contributo per sostenere le spese degli asili nido. Di seguito riportiamo un’email ricevuta dalla nostra Posta di Lavoro e Diritti, in cui un lettore ci chiede chiarimenti sulla situazione attuale.

Gentile redazione di Lavoro e Diritti, mi chiamo Luigi e vi scrivo perché sto cercando informazioni sul Bonus Nido 2025. Lo scorso anno ho usufruito del contributo per mio figlio e a febbraio avevo già presentato la domanda tramite il portale INPS. Quest’anno, però, noto che la piattaforma non è ancora disponibile e non trovo indicazioni precise sulla data di apertura delle richieste. Sapete dirmi quando sarà possibile inviare la domanda? Inoltre, nel caso in cui venga attivata più tardi del previsto, sarà previsto un rimborso per le mensilità già pagate nel 2025? Grazie per il vostro aiuto.

Ringraziamo Luigi per averci scritto e per aver condiviso il suo dubbio, che sicuramente riguarda molte altre famiglie in attesa di informazioni sul Bonus Nido 2025. Se anche voi avete domande o dubbi su temi legati a lavoro, fisco e previdenza, scriveteci a La Posta di Lavoro e Diritti. Saremo felici di rispondere ai vostri quesiti e di fornirvi aggiornamenti sulle novità normative!

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Bonus Nido 2025: cos’è e come funziona

Il Bonus Nido 2025 è un contributo economico destinato alle famiglie per coprire, almeno in parte, i costi delle rette degli asili nido pubblici e privati. L’importo massimo riconosciuto è pari a 3.000 euro annui, erogato in rate mensili e calcolato in base all’ISEE del nucleo familiare.

I beneficiari sono le famiglie con figli di età inferiore ai tre anni, compresi i bambini adottati o in affido temporaneo. Il bonus è concesso anche per l’assistenza domiciliare in favore di bambini affetti da patologie croniche gravi, previa certificazione medica.

Gli importi riconosciuti variano in base al reddito familiare:

  • ISEE fino a 25.000 euro: massimo 3.000 euro annui, con rate di 272,70 euro al mese;
  • ISEE tra 25.001 e 40.000 euro: massimo 2.500 euro annui, con rate di 227,20 euro al mese;
  • ISEE oltre 40.000 euro: massimo 1.500 euro annui, con rate di 136,30 euro al mese.

Senza una DSU aggiornata, il richiedente riceve l’importo minimo di 1.500 euro.

Leggi anche: Bonus asilo nido 2025: a chi spetta, come e quando fare domanda

Ritardi bonus nido 2025: quando apre la piattaforma INPS?

A differenza degli anni precedenti, nel 2025 si registra un ritardo nell’attivazione della piattaforma INPS per la presentazione delle domande di Bonus Nido. Nel 2024, le richieste erano state avviate entro febbraio, mentre quest’anno, a marzo 2025, non è stata ancora comunicata una data ufficiale.

L’assegnazione del bonus avviene previa presentazione della domanda da parte del genitore o del tutore legale, che deve allegare le ricevute di pagamento delle rette dell’asilo nido o, nel caso di assistenza domiciliare, la documentazione sanitaria.

Cosa aspettarsi e possibili rimborsi

Nonostante il ritardo, è probabile che la procedura venga attivata nei prossimi giorni. Tuttavia, resta da chiarire se verrà introdotto un meccanismo di rimborso per le rette già pagate nei primi mesi del 2025. In passato, non era previsto un pagamento retroattivo, poiché il bonus viene erogato solo a partire dalla data di presentazione della domanda.

Quella che invece appare confermata è la scadenza per l’invio delle domande, che dovrebbe rimanere fissata al 31 dicembre 2025.

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Conclusioni

Il Bonus Nido 2025 rappresenta un importante sostegno economico per le famiglie con figli piccoli, ma il ritardo nell’avvio delle richieste sta creando incertezza tra i genitori che attendono il contributo.

Al momento, non vi sono conferme ufficiali su una data precisa per l’apertura della piattaforma INPS. È quindi consigliabile monitorare il portale INPS per eventuali aggiornamenti e tenere a disposizione la documentazione necessaria per inviare la domanda non appena sarà possibile.

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