Berco Copparo, sciopero ignorato – La Nuova Ferrara

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Copparo Prima gli applausi pieni di sarcasmo e amarezza. Poi sono arrivate le voci: “Bravi! Ecco quelli che salvano la Berco”! “Buffoni!”, “Siete la vergogna di Copparo” (IL VIDEO). Così gli operai ieri mattina (5 marzo) hanno accolto i circa trenta dipendenti tra amministrativi, quadri e capireparto che sono sfilati davanti ai lavoratori in sciopero e hanno oltrepassato il picchetto davanti all’ingresso, entrando in fabbrica. Non era mai successo, almeno non in modo così aperto ed esplicito, che venisse forzato il presidio sindacale. Uno schiaffo a tutti coloro che ormai da settimane sono mobilitati per difendere il loro posto di lavoro, con scioperi che dal 25 febbraio, data dall’ultimo incontro tra azienda e sindacati, proseguono quotidiani con otto ore di stop ogni giorno. E a cui le Rsu replicano rilanciando con altre 16 ore di sciopero con presidio oggi e domani.

«Uno spettacolo, una messa in scena col solo scopo di provocarci – afferma il segretario territoriale della Fiom, Stefano Bondi –. Oggi abbiamo visto che la dignità, il rispetto per le persone che lottano per il lavoro e il diritto di sciopero non sono patrimonio di tutti. Il gesto di oggi era solo un escamotage per delegittimare la nostra battaglia, creare scompiglio, ma voi avete saputo reagire con intelligenza e l’unico risultato è stato quello di farci arrabbiare di più e renderci più determinati. Non smobiliteremo finché Thyssenkrupp non ci fornirà risposte e ritirerà i licenziamenti». Dal fronte sindacale è arrivato anche un ringraziamento «ai capireparto presenti insieme a noi che hanno deciso da che parte stare; chi è entrato oggi non lo ha fatto per la produzione, ma per schierarsi dall’altra parte». E non è vero, replicano all’azienda i rappresentanti dei lavoratori, che il sindacato non ha presentato proposte, «la verità è che non le hanno accettate. Avete dieci mesi di cassa integrazione straordinaria, con contratti di solidarietà, che traghetterebbero l’azienda fino a dicembre, consentendo a molti di arrivare alla pensione e ad altri usufruire della formula dell’uscita precoce. Tutte possibilità che l’azienda ha respinto».

Da parte del consigliere regionale Paolo Calvano, ieri al presidio, un richiamo all’unità: «Stare al fianco di quei lavoratori e di quelle lavoratrici significa essere dalla parte giusta, e la mia consapevolezza è cresciuta guardando quello sparuto gruppo di dipendenti che oggi ha deciso di non aderire allo sciopero e di entrare a lavorare nell’azienda, scelta che non condivido. È fondamentale mantenere saldo e unito il fronte sindacale e proseguire con determinazione la mobilitazione». Una scena che non è piaciuta neanche al sindaco Pagnoni: «Vi lascio immaginare lo stato d’animo dei lavoratori che stanno scioperando da molti giorni: una lotta che stanno conducendo con conseguenze pesanti sulle loro vite, ma con l’obiettivo di difendere lavoro e territorio».

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Un territorio messo a rischio dalla crisi drammatica della Berco e i segnali non si sono fatti attendere, con il mercato immobiliare che ha acceso una spia rossa sulle case messe in vendita da residenti che puntano a trasferirsi altrove. Ma la sirena di allarme suona anche tra le famiglie degli operai in sciopero, strette in condizioni economiche sempre più difficili dopo ben oltre un centinaio di ore di sciopero. Martedì si era tenuto un primo incontro tra il Comune e i sindacati per capire come impostare il sistema di aiuti e a chi rivolgersi. Già oggi il sindaco invierà gli inviti ai soggetti interessati per partecipare ai tavoli di crisi, uno dedicato alle utenze e l’altro ai generi di prima necessità. «Abbiamo individuato i soggetti – ha spiegato ancora Bondi – che inviteremo a un confronto per creare una catena di solidarietà per i dipendenti Berco. Il sindaco ha già incassato la disponibilità di vari esercizi commerciali, della grande e piccola distribuzione per ottenere condizioni più favorevoli per fare la spesa. Vogliamo allargare la rete solidale creando un punto di distribuzione di generi di prima necessità, e coinvolgere le multiutility per far fronte al pagamento delle bollette». Si punta a interessare anche i sindacati regionali «per organizzare un sostegno a livello unitario», mentre dalla Regione Emilia Romagna è arrivato un primo ok per un’iniziativa pubblica sulla crisi della Berco insieme alla Regione Veneto. Intanto, il circolo Pd di Jolanda di Savoia ha avviato una raccolta di generi alimentari a favore dei lavoratori che partirà lunedì 10 marzo dalle 13.30 alle 18 e proseguirà tutti i giorni (sabato e domenica o in altri orari su appuntamento: 348 6805875) in via Martiri 10.





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