A Marta un nuovo modello di ospitalità sostenibile: l’Albergo Diffuso

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Albergo Diffuso Marta: è questo il nome del progetto innovativo che riscrive il concetto di ospitalità sostenibile e che è stato ideato da Rebirth Spa, società impegnata da oltre 20 anni nei mercati immobiliari. Situato, come suggerisce il nome, nel suggestivo borgo storico di Marta, sulle rive del Lago di Bolsena, questo progetto unisce tradizione e modernità, valorizzando il territorio attraverso il recupero di edifici storici e la creazione di un’esperienza immersiva per gli ospiti.

L’idea alla base di Albergo Diffuso Marta è quella di preservare l’identità autentica del borgo, trasformandolo in un modello di ospitalità diffusa che coniuga storia, cultura e comfort moderno. Il nostro obiettivo è dare nuova vita a questi edifici, offrendo un’esperienza unica ai visitatori e creando valore per la comunità locale” ha spiega Massimiliano Alfieri, CEO di Rebirth Spa. Un nuovo modo di vivere il borgo. Il progetto prevede la ristrutturazione di sei edifici storici nel centro di Marta, trasformandoli in eleganti alloggi dotati di ogni comfort, senza alterare la loro identità architettonica. Le strutture saranno distribuite nel tessuto urbano del borgo, permettendo agli ospiti di vivere un’esperienza autentica, immersi nella vita quotidiana della comunità locale.

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La stazione meteo di Marta che racconta il “tempo che fa” sopra al lago di Bolsena

L’Albergo Diffuso è un modello innovativo che valorizza il patrimonio esistente e promuove un turismo sostenibile. Non si tratta solo di accogliere i visitatori, ma di integrarli in un’esperienza autentica, permettendo loro di scoprire il territorio attraverso il contatto diretto con la sua storia e le sue tradizioni”, ha aggiunto Alfieri. Per garantire un intervento che rispetti la storia e l’identità del luogo, Rebirth ha scelto come partner l’architetto Alberto Lisoni, professionista di Marta con una profonda conoscenza del territorio e una lunga esperienza nella valorizzazione del patrimonio architettonico locale. L’iniziativa Albergo Diffuso Marta porta con sé un impatto significativo sul territorio, contribuendo allo sviluppo economico e sociale della comunità.

Il progetto è destinato a favorire la creazione di oltre 50 nuovi posti di lavoro, coinvolgendo artigiani, guide turistiche e professionisti dell’ospitalità. Inoltre, promuove un turismo di qualità, attirando visitatori interessati a esperienze autentiche e soggiorni più lunghi. Un altro aspetto chiave è la tutela del patrimonio culturale, grazie a interventi di restauro conservativo degli edifici storici e alla collaborazione con artigiani locali. Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione del territorio, che l’amministrazione comunale sta portando avanti attraverso progetti mirati. Recentemente, durante la Tavola Rotonda “Quale futuro per Marta?”, il sindaco di Marta Maurizio Lacchini ha sottolineato l’importanza della costituzione di una rete di impresa per valorizzare le risorse locali e promuovere una crescita sostenibile.

A rafforzare questa visione, interviene anche il vicesindaco di Marta Roberto Pesci, sottolineando come il progetto non solo promuova il turismo sostenibile, ma contribuisca in modo significativo alla rigenerazione urbana del borgo: “Questo progetto si inserisce perfettamente nella nostra visione di sviluppo, che punta a coniugare tutela del territorio e innovazione. La riqualificazione del borgo attraverso l’Albergo Diffuso Marta rappresenta un passo importante per Marta che possiede un patrimonio storico, culturale e paesaggistico di straordinaria bellezza. Il nostro impegno è quello di preservarlo e renderlo sempre più fruibile. Ogni intervento che favorisce la rigenerazione urbana e la crescita economica del borgo è un passo in avanti verso un turismo di qualità, capace di rispettare l’identità del territorio e, al tempo stesso, di offrire nuove opportunità alla comunità locale”. L’inizio delle attività è previsto per settembre 2025, con un piano di crescita che porterà alla piena operatività. Una volta a regime, il progetto potrebbe garantire 50 nuovi posti di lavoro.



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