via la polizia giudiziaria dal “controllo” dei pm

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ROMA «Nessuna trattativa», ma il «desiderio» di esporre le «nostre ragioni» sulla riforma della separazione delle carriere. Ci tiene a metterlo in chiaro, Cesare Parodi, il presidente dell’Anm, contattato dal Messaggero alla vigilia dell’incontro a Palazzo Chigi, in programma per oggi pomeriggio alle 15.30. Un faccia a faccia a cui prenderanno parte, insieme alla premier Giorgia Meloni, anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il sottosegretario, Alfredo Mantovano. E che arriva dopo l’ennesimo colpo di scena: l’idea – che si starebbe facendo largo all’interno dell’esecutivo – di togliere ai pm il controllo della polizia giudiziaria, come previsto dall’articolo 109 della Costituzione. Una prospettiva, dice Parodi, che rende i colleghi «sconcertati e preoccupati», e «più concreti» i timori già avanzati sulla riforma. Da via Arenula nessuno conferma, anche se alcuni fanno notare come, già in passato, il Guardasigilli abbia messo in evidenza che porre sullo stesso piano difesa e accusa, concedendo a quest’ultima il controllo della polizia giudiziaria, possa risultare “bizzarro”. Il tema, insomma, non è nuovo. La stessa riforma Cartabia ha stabilito che i criteri prioritari sull’esercizio dell’azione penale siano sottratti al Csm e vengano fissati con un atto di indirizzo da parte del Parlamento. Che, a dirla tutta, da novembre è all’esame del Senato: si tratta del ddl presentato dal senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin. Sul nuovo possibile intervento dell’esecutivo – che potrebbe trovare spazio in un ddl attuativo della riforma sulla separazione delle carriere – non si sbilancia neppure il capogruppo di Fratelli d’Italia: «Quando questa proposta sarà articolata, sarà utile esaminarla», dice Lucio Malan. Che pure sottolinea a questo giornale che «la polizia giudiziaria svolge un compito estremamente importante e che a volte influenza lo stesso lavoro dei magistrati». Le idee sul tavolo, a detta di Malan, non mancano e non richiederebbero una modifica costituzionale: «Per esempio, si potrebbe pensare a una rotazione del personale, o fare in modo che la polizia si limiti a relazionare i fatti senza formulare giudizi». Un tema su cui il Guardasigilli ha tutta «l’esperienza e la competenza» necessaria. La questione, nemmeno a dirlo, sembra essere destinata a finire sul tavolo dell’incontro di oggi. Se il presidente dell’Anm si augura che pure i colleghi avvocati prendano una posizione, dall’Unione delle Camere penali – attese a Chigi, questa mattina alle 11 – si attende di conoscere nel dettaglio la proposta che verrà formulata. Quel che è certo, ribadiscono entrambe le parti convocate, quest’ultimo punto difficilmente sarà la “portata principale” dell’incontro.

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L’INCONTRO

Nessun paletto o proposta già confezionata. Da Palazzo Chigi viene riferito che la “postura” che verrà adottata sarà quella dell’ascolto. Molto dipenderà dagli interlocutori. Quindi, non è detto che le soluzioni ipotizzate in queste settimane – due su tutte, l’introduzione del sorteggio temperato o un intervento per favorire le quote rosa – mitighino le critiche alla riforma. Che da parte dell’Anm, in particolare, non mancano. Oltre a ribadire la contrarietà al ddl costituzionale, il sindacato dei magistrati si farà portavoce di una serie di criticità inerenti il sistema giustizia: dagli organici, alla digitalizzazione, passando per le carenze del personale amministrativi. Un cahier des doleances, a cui, di pari passo, saranno affiancate soluzioni per favorire una maggiore efficienza. Di tutt’altro tenore l’intervento che ci si attende da parte dell’Unione delle Camere penali, tra i primi ad aver proposto un referendum per introdurre la separazione delle carriere. «Noi – ribadisce all’Adnkronos il presidente Francesco Pretelli – andremo a ribadire la nostra posizione di sempre, confermeremo l’appoggio alla riforma costituzionale; insisteremo perché non vengano fatte modifiche e si vada direttamente verso l’approvazione della legge». Il D-day della giustizia, dopo settimane di scontri e tensioni, è arrivato. Ma non si preannuncia facile.

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