QUALCHE PASSO AVANTI SUL FINE VITA: COS’È SUCCESSO AL SENATO, CENTRODESTRA ‘FRENA’
Dalla bozza Zanettin a quella di Zullo, qualcosa si muove sul tema del Fine Vita in Parlamento dopo che l’approvazione della legge regionale in Toscana sul suicidio assistito ha accelerato le discussioni anche a livello nazionale: dopo il progetto a prima firma Forza Italia con il senatore Zanettin, la maggioranza di Governo oggi 5 marzo 2025 ha presentato una bozza rinnovata sempre sul Fine Vita all’interno del Comitato costituito a Palazzo Madama.
Il senatore FdI Zullo – secondo quanto riportano le fonti dell’Adnkronos – ha di fatto presentato alcune ipotesi sulla finalità, sulla definizione e anche sull’oggetto di una specifica legge nazionale sul Fine Vita: il punto di partenza è ovviamente la doppia sentenza della Corte Costituzionale, ma inevitabilmente si dovrà occupare anche sul rapporto con le eventuali varie leggi regionali che potrebbero emergere nei prossimi mesi. Finora è solo la Toscana ad avere superato l’iter per la legge locale sul suicidio assistito, ma l’orientamento del Governo è quello di arrivare ad una potenziale legge nazionale per impedire l’ordine sparso dei vari Consigli Regionali e per venire incontro alle indicazioni della Consulta.
«È un passo avanti importante», ha spiegato il senatore Pd Alfredo Bazoli commentando la presentazione della bozza della maggioranza sul suicidio assistito, sperando in un ulteriore passo avanti del Centrodestra per giungere una formulazione comune condivisa per una legge nazionale per il Fine Vita. In realtà è la stessa maggioranza che frena sulle tempistiche “frettolose” immaginate dal centrosinistra: secondo il senatore FI Gasparri, sebbene siano giunti passi avanti sulle discussioni in Senato per la messa a punto della legge, il percorso è ancora lungo. Il comitato ristretto, la Commissione ad hoc e poi l’Aula: la volontà è di arrivare entro fine 2025 al voto finale, ma «non ci sentiamo ancora vincolati a testi ed a proposte» chiarisce il parlamentare azzurro.
LEGGI REGIONALI, NOTA CEI E SNODO CHIAVE SULLE CURE PALLIATIVE: LE DISCUSSIONI SUL SUICIDIO ASSISTITO PROSEGUONO…
Anche per il capogruppo al Senato della Lega, Massimiliano Romeo, il testo base verrà discusso nel dettaglio ma sono innegabili le sensibilità diverse sul tema delicato del Fine Vita e dunque occorre procedere per tempo senza “correre”. Stesso orientamento anche per Fratelli d’Italia, con un Centrodestra che dunque invita le opposizioni a non pretendere una discussione breve, vista la complicazione innegabile del tema in essere.
Si riparte dai 4 criteri fissati dalla Corte Costituzionale per ammettere l’iter del suicidio assistito – la presenza di sofferenze fisiche e psicologiche, l’irreversibilità della malattia, la dipendenza da sostegno vitale e la piena liceità nel prendere decisione del paziente – evitando di arrivare ad una diffusione disordinata a livello regionale. Ma un tema chiave che andrà discusso e che troverà grosse divergenze tra Centrodestra e Centrosinistra è il diffondere il più possibile delle cure palliative: la nota della CEI dopo la legge toscana è stata molto netta nel sottolineare la necessità che uno Stato non possa condurre un cittadino verso la morte, ammettendo semmai ogni sforzo possibile per impedire la sofferenza dei tanti malati terminali o gravemente debilitati.
Come ha spiegato negli scorsi giorni uno dei due relatori della bozza di Centrodestra sul Fine Vita – il senatore Zanettin – serve trovare una mediazione sui 4 criteri della Consulta, aggiungendo però anche «l’obbligo di un preventivo ciclo di cure palliative». Il tema rifiutato finora da Pd e sinistra, è dirimente di uno Stato civile, come sottolinea anche il Ministro della Salute Schillaci nel rivendicare un accordo per una legge nazionale che impedisca il via vai di persone da una regione all’altra per poter avviare l’iter di suicidio assistito. Secondo il presidente del Forum delle Associazioni Familiari Bordignon, la necessità è che lo Stato non porti alla morte, non si crei un “diritto a morire” come invece punta la battaglia da anni ormai dell’Associazione Coscioni di Marco Cappato, che ritiene la legislazione sul suicidio assistito solo un primo passo verso una vera e propria legge sull’eutanasia.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link