Genova. “La povertà non è qualcosa di lontano, può riguardare qualsiasi famiglia dove uno degli adulti perde il lavoro, o arrivare dopo una separazione, a Genova ogni giorno c’è una richiesta di oltre 40mila pasti da parte di chi non si può permettere di comprarsi il cibo, bisogna puntare sui servizi sociali e sul favorire processi che portino a un lavoro di qualità, a salari di qualità”. Così Silvia Salis, candidata del centrosinistra alle elezioni comunali di Genova, partecipando in Val Bisagno a uno dei servizi della Cucina Popolare di via Del Fossato.
Chiamarla “mensa dei poveri” sarebbe riduttivo, la Cucina Popolare Genovese, attiva dal novembre 2022, non si limita al semplice fornire pasti, ma si impegna a creare un ambiente di coesione e solidarietà comunitaria, dove mangiare insieme diventa un’esperienza condivisa che arricchisce il tessuto sociale. Si tratta di una realtà ormai rodata e considerata vero punto di riferimento dalle istituzioni. Anche il vicesindaco e avversario di Salis, Pietro Piciocchi, è spesso stato in visita. Oggi a sedersi al tavolo, in una giornata tutta “valbisagnina” è stata Silvia Salis che ha incontrato qui i volontari e i responsabili, e si è fatta raccontare anche alcune delle storie di alcuni commensali.
“La situazione è più che allarmante – dice la candidata – ogni giorno c’è una richiesta di oltre 40mila pasti in una città di poco più di mezzo milione di persone, è un dato che deve far veramente riflettere. Bisogna dare aiuti concreti a realtà come questa. Sono stata qui oggi con tutte le persone che ogni giorno vengono qua a pranzare e ho sentito storie che fanno riflettere su come luoghi di aggregazione come questo possano cambiare la geografia sociale della città. Ci sono persone che si sono incontrate, che hanno trovato un lavoro, qui a volte sono nate relazioni personali, per cui penso che siano presidi sociali imprescindibili per la città”.
Silvia Salis con Giordano Bruschi
Genova si vede tra i primi posti in classifica per inflazione, quindi gli stipendi delle persone perdono potere d’acquisto. “C’è un tema di lavoro povero molto molto importante a Genova. I salari sono sempre più bassi, la qualità del lavoro è sempre più bassa, quindi credo che una grande attenzione della prossima amministrazione debba essere quella curare il mondo del lavoro e far sì che Genova abbia una proposta di lavoro più di alto livello e non solo di lavoro povero – continua Silvia Salis – a volte si pensa che queste siano realtà lontane da noi. Qua ci sono anche genitori che dopo un divorzio si sono trovati a dover mantenere la famiglia, a dover uscire di casa con uno stipendio solo, a volte appunto uno stipendio basso. Questo provoca una povertà immediata, per cui sono situazioni che noi pensiamo a volte lontane, invece non sono così lontane“.
E poi l’affondo sull’attuale amministrazione comunale. “Il Comune può direttamente anche intervenire per quanto riguarda i servizi all’infanzia – aggiunge la candidata del campo progressista – che spesso hanno avuto problemi sia dal punto di vista del personale sia per la quantità del servizio proposto. È incredibile come in una città con un’età media così alta come Genova non si curi poi l’aspetto fondamentale per un rilancio demografico, cioè avere asili nido e scuole funzionanti. È ovvio che se ci sono centinaia e centinaia di famiglie in lista d’attesa per asili nidi, è anche ovvio che ci sono centinaia e centinaia di donne che probabilmente non possono lavorare e questo incide sul tipo di lavoro, sul salario, sul sostentamento delle nostre famiglie”.
Durante la campagna elettorale per le regionali, Marco Bucci, precedentemente sindaco di Genova aveva messo al centro del programma la necessità di invertire l’andamento demografico decrescente. “Servono servizi sociali e infrastrutture sociali conclude Silvia Salis – troppo semplice dire ‘invertirò l’andamento demografico’, bisogna dire come fare, e per farlo bisogna sostenere le famiglie che già hanno figli, sostenere i giovani a trovare un lavoro di qualità che gli permetta di avere una casa, di pagare un affitto o un mutuo, di pensare di fare dei figli e soprattutto di pensare che quei figli abbiano un luogo dove crescere, un luogo che permetta alla famiglia di continuare a lavorare, di continuare a produrre un tessuto sociale che faccia sì che ci sia la speranza di far crescere l’andamento demografico in questa città”.
Sul tema del welfare, arriva dal centrodestra un commento/replica – come spesso è avvenuto in questi giorni a molte delle esternazioni di Silvia Salis – la replica di Stefania Cosso, coordinatrice provinciale di Orgoglio Genova – Lista Bucci, che definisce la candidata “signora dei Parioli”.
“Avevamo il dubbio che Silvia Salis non parlasse di cose concrete perché non le conosce – attacca Cosso – ha voluto parlare e ha fugato ogni dubbio. Ha attaccato Marco Bucci sulle infrastrutture sociali: un perfetto lapsus freudiano, visto che in effetti, proprio durante il mandato di sindaco di Marco Bucci, il Comune di Genova ha raddoppiato il budget del welfare, rispetto a quello che stanziava la sinistra del marchese rosso Marco Doria, tanto cara alla signora dei Parioli. La candidata poi straparla di asili nido e di mamme che non possono permetterseli, perché certamente a lei non spetta il bonus stanziato da Regione Liguria garantito a tutte le famiglie con reddito Isee fino a 40mila euro. Una fascia cui la candidata di sinistra non appartiene, nonostante cerchi di raccontarsi come una proletaria che vive ogni giorno i problemi della base”.
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