per la prima volta salta il falò del fantoccio del generale Championnet nel rione Giardino

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Un migliaio di Radeche (foglie d’Agave simbolo di fertilità) issate al cielo, balli e divertimento nei circoli a ritmo del “Saltarello” sulle note di “Esseglie Esseglie”, carri allegorici di qualità in un mix tra tradizione e modernità. Il carnevale di Frosinone non ha tradito le attese, almeno fino alle 19.30 quando, a sorpresa, è saltato, per la prima volta, il rogo del fantoccio del generale Championnet. Motivo? Per la tutela della qualità dell’aria, dopo l’ordinanza comunale che vieta di accendere fuochi all’aperto, e per ragioni di sicurezza. La decisione ha scatenato vibranti polemiche tra le migliaia di persone presenti: i radecari, alla fine, per protesta hanno abbandonato il rione Giardino portando il fantoccio in viale Roma e lì, come da tradizione, è stato bruciato alla presenza di poco più di cento persone.

Complice la giornata di sole, in migliaia si sono riversati nel centro di Frosinone per festeggiare il carnevale di recente entrato a far parte di quelli storici d’Italia.

Il clou nel pomeriggio quando dal rione Giardino è partito il corteo storico, quest’anno arricchito dalla presenza di personaggi dell’Accademia di Opologia e Militaria di Ancona in vestiti d’epoca napoleonica con tanto di fucili e cannone. Una presenza che ha impreziosito lo storico corteo composto anche di notabili francesi e dal generale Championnet, impersonificato da Francesco Marzano. Per cinque lunghissime ore nelle strade del centro storico risuonavano le note della canzone carnevalesca “Esseglie Esseglie” dell’instancabile banda musicale Romagnoli, quest’anno affiancata da quella di Ponza (presente anche il sindaco dell’isola).

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I balli dei radecari

Ma il vero spettacolo, come sempre, sono stati i circoli dei radecari che hanno dato vita a balli infiniti senza sosta “aiutati” dal vino distribuito gratuitamente dalle botti. Il processo al generale, svoltosi nella nuovissima piazza Turriziani, ha conferito alla manifestazione quel tratto storico-satirico sulla narrazione proprio della leggenda del generale francese Jean Antoine Etienne Vachier, detto Championnet. Un generale dell’impero napoleonico che con le sue truppe, a inizi ‘800, stazionava nei pressi di Anagni per il controllo del territorio. Il giorno di carnevale si precipitò con i suoi soldati a Frosinone per placare una presunta insurrezione popolare. In realtà fu solo un semplice malinteso. Quella in corso non era una sollevazione ma semplicemente una festa del carnevale. Sempre secondo la leggenda, il generale venne prima accolto benevolmente poi dopo averlo fatto mangiare ed ubriacare fu messo alla mercè della popolazione locale e dopo, un processo sommario, condannato a morte. Uno show, quello del processo al generale, svoltosi sul palco di piazza Turriziani e che ha visto protagonisti il pubblico magistero e i radecari che incitavano alla condanna a morte. Una fase questa che nel carnevale di Frosinone ha sempre avuto il suo epilogo con il rogo del fantoccio del generale al Rione Giardino. Ieri, però, per la prima volta, il finale non è stato lo stesso: il fantoccio, infatti, non è stato dato alle fiamme in quell’area per rispettare l’ordinanza sulla salvaguardia dell’ambiente in una città afflitta dall’emergenza smog. Alla fine, dopo malumori, proteste e polemiche, è stato spostato e bruciato in viale Roma.

La sfilata dei carri allegorici 

Musica e divertimento al passaggio dei carri allegorici. Ve ne erano 15. La parte del leone l’hanno fatta i carri provenienti da Torrice (ben sei). I temi e i personaggi toccati sono stati la Scatola Magica, la Bella e la Bestia, la Lampada di Aladino, Asterix ed Obelix, Pollon, I Supereroi tutti di Torrice. Poi i carri “Che ne sanno quelli del 2000” e “Kung fu Panda” di Ripi, ”I Pirati dei Caraibi” e “I Minions” di Villa Santo Stefano, “Antico Egitto” di Prossedi, “Squid Game” di Giuliano di Roma, “La Famiglia Adams” di Castro dei Volsci, “There is no planet B” di Strangolagalli e “Spirit Cavallo Selvaggio” di Veroli.

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