Pensioni 2025, ecco tutti i bonus che puoi richiedere (con gli arretrati degli ultimi 5 anni) e che non conosci: la lista

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Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Il fenomeno per cui potenziali pensionati non usufruiscono di prestazioni aggiuntive, pur essendo in possesso degli specifici requisiti necessari, è noto come “diritti inespressi”, proprio per significare che si tratta di un diritto esistente che, però, non viene goduto dalla persona interessata.

Il motivo è da attribuire alla distrazione o alla scarsa conoscenza delle norme che regolano il diritto alla pensione e, in particolare, di tutte quelle misure che vanno a sostegno dei redditi più bassi riconoscendo loro una maggiorazione, un bonus o un’integrazione dell’assegno percepito. Strumenti la cui applicazione non è automatica, bensì subordinata all’inoltro della domanda da parte del pensionato interessato.
Spesso, infatti, la situazione reddituale di una famiglia o di un pensionato è suscettibile di variazioni. E se, per esempio, viene meno una fonte di reddito diversa dalla pensione, una maggiorazione della pensione collegata al reddito può diventare spettante mentre prima non lo era.

In proposito si segnala come diverse siano le misure che possiamo catalogare tra i “diritti inespressi”: la buona notizia è che si è ancora in tempo per farne domanda, attraverso l’apposito servizio “consulente digitale delle pensioni”, recuperando gli arretrati degli ultimi 5 anni.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Il consulente digitale delle pensioni è un servizio personalizzato attraverso cui i pensionati, in maniera semplice, possono verificare se hanno diritto a prestazioni integrative per aumentare il proprio importo in pagamento. Possono usufruire del servizio i pensionati delle gestioni pagate dall’INPS. Il servizio è disponibile sia per gli utenti che accedono autenticandosi con le proprie credenziali, sia in modalità non autenticata.

Vediamo dunque quali sono i bonus per cui basta un click sul sito dell’Inps per beneficiarne, nonché quali sono i requisiti da soddisfare a seconda dei casi

Il supplemento
Il supplemento è un incremento della pensione, destinato a chi ha continuato a lavorare dopo la pensione. Di norma può essere richiesto trascorsi cinque anni dalla pensione o dal precedente supplemento. È, inoltre, possibile anticipare la richiesta dopo due anni una sola volta, in caso il pensionato abbia già superato l’età del pensionamento di vecchiaia.

Integrazione al trattamento minimo
Alcune pensioni di basso importo possono essere aumentate fino a raggiungere un importo minimo che varia ogni anno, a condizione che il pensionato non superi una certa soglia di reddito. Nel 2025 l’importo della cosiddetta pensione minima è pari a 603,40 euro. Pertanto, se la pensione percepita è più bassa si può fare richiesta di integrazione, così da raggiungere il minimo previsto dalla normativa. Ciò è possibile solo per quei pensionati che hanno l’assegno calcolato con il sistema retributivo o misto, quindi per chi ha almeno un contributo settimanale versato entro il 31 dicembre 1995. Inoltre, bisogna soddisfare dei requisiti reddituali. La somma di tutti i redditi percepiti, infatti, deve essere inferiore a 7.844,20 euro; si tiene anche conto del reddito dell’eventuale coniuge, con il limite complessivo che, in questo caso, non deve superare i 23.532,60 euro.

La quattordicesima
La quattordicesima è una somma aggiuntiva alla pensione, corrisposta a luglio o dicembre di ogni anno, che spetta ai pensionati di almeno 64 anni e con un reddito annuo lordo inferiore a due volte il trattamento minimo.

Assegni per il nucleo familiare
Spettano poi, nonostante l’introduzione dell’Assegno unico universale ne abbia limitato la portata, gli Assegni per il nucleo familiare (ANF), ma solo per i seguenti componenti del nucleo familiare:


Ci sono anche qui dei requisiti da soddisfare, in particolare per quanto riguarda i limiti di reddito.
Inoltre, molti non sanno che, alla morte del titolare di pensione sulla quale venivano riconosciuti gli ANF, il coniuge superstite può continuare a beneficiare degli assegni familiare per se stesso, a patto però che si trovi, causa infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilità di avviare o essere avviato a un’attività lavorativa. Si tratta dell’ assegno di vedovanza, del quale appunto può beneficiare il coniuge superstite solo se inabile al lavoro.

Le maggiorazioni sociali
Si tratta dell’incremento delle prestazioni previdenziali rivolto ai pensionati economicamente svantaggiati con almeno 60 anni di età. Questi aumenti si applicano alle pensioni a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), delle forme esclusive e sostitutive della stessa e delle gestioni speciali per lavoratori autonomi, a condizione che non si superino determinati limiti di reddito.
Le maggiorazioni sociali si estendono anche ad alcune prestazioni assistenziali, come l’Assegno sociale e le provvidenze per invalidi civili, ciechi e sordomuti.
L’importo delle maggiorazioni sociali è fisso e non soggetto a perequazione annuale. Attualmente, gli importi sono:

Microcredito

per le aziende

 


A partire dai 70 anni spetta, quindi, il cosiddetto incremento al milione. L’età minima per ricevere l’incremento può essere ridotta da 70 a 65 anni in base agli anni di contribuzione maturati: ogni 5 anni di contribuzione permettono di anticipare di un anno il requisito anagrafico, con una soglia minima di 2 anni e mezzo di contributi.





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