La conferenza stampa di Ranieri alla vigilia di Roma-Athletic Club

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Claudio Ranieri ha parlato alla vigilia di Roma-Athletic Club, andata degli ottavi di finale di Europa League.

Ecco le parole del tecnico giallorosso.

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Sono tutti recuperati per questa partita? Celik come sta?

“Stanno tutti bene, tutti arruolabili e disponibili”.

Un ricordo di Bruno Pizzul?

“Quando ho letto la notizia in televisione, mi è venuto un groppo. Bruno è sempre stata una persona stupenda, ho ottimi ricordi. Quando andavamo a Udine ci veniva a trovare. Mi dispiace, mi dispiace veramente tanto”.

Cosa sta accadendo con Hummels? C’è un caso?

“Ma perché andate sempre a cercare queste cose voi? Io capisco quando le cose vanno male, che vi piace mettere il coltello nella piaga. C’è un ragazzo, tedesco, che sta a Roma, in Italia. Tranquillo, si va a vedere Roma, la cosa più bella del mondo, non c’è nessuna cosa. Andiamo d’amore e d’accordo, con tutti”.

Dovbyk cosa le ha detto dopo il gol con il Como? Magari le ha mostrato il video per mostrarle come deve essere servito in area di rigore?

“Ci manca pure che fa una cosa del genere… Sono io che gli ho fatto vedere alcune cose, come fare e come non deve fare. I compagni stanno capendo come servirlo. Quello che mi ha fatto immenso piacere, oltre al gol, è che per la prima volta l’ho visto gioire del gol. Questo è una dato molto positivo. Ancora non gliel’ho chiesto perché ha gioito, glielo chiederò”.

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Per Nico Williams ha studiato qualche mossa particolare per arginarlo?

“Quando si gioca a zona, si cerca di chiudere determinati settori di campo per cercare di mandarlo in possesso di palla il meno possibile. Poi quello che starà più vicino a questi giocatori, cercherà di fare il massimo. L’Athletic è la prima squadra per dribbling e uno contro uno. Non c’è solo Williams. È una squadra che ha molta qualità davanti e noi dobbiamo stare molto attenti”.

Dybala come sta? E cosa gli dirà per questa partita?

“Quello che gli dico sempre, di divertirsi. E lui si deve divertire. Tutti gli altri devono correre, lottare, lui ha qualche compito in fase difensiva e poi si deve divertire. I grandi campioni non vanno ingabbiati, secondo me. Vanno supportati, farli entrare in partita e dargli parecchi palloni. Sono quei giocatori che hanno una visione meravigliosa, mandano quei palloni che altri non vedono. Dunque, si deve divertire”.

Riprendendo le sue parole, perché Pellegrini non si diverte?

“Non lo so. Si diverte pure lui, ma non lo dimostra. È un ragazzo molto introverso, vorrei che si divertisse di più. Che fosse più leggero, ha una qualità che pochi giocatori hanno”.

Sempre a proposito di Pellegrini, quanto peserà l’esperienza europea maturata in questi anni nella sua scelta? Oppure, visto che sarà una gara intensa, intende scegliere Pisilli o qualche altro?

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“Sicuramente tra stasera e domani farò tutte le considerazioni del caso, mi rivedrò determinate partite e poi deciderò. L’esperienza di tutti conta tantissimo per me. Sono giocatori che sono abituati a stare a questi livelli”.

Il fatto che la Roma abbia sempre fatto sempre bene in Europa negli ultimi anni, è una spinta in più che cercherà di dare alla squadra?

“È acqua passata, gli dico. E l’acqua passata non macina più. C’è il futuro e dobbiamo scrivere il futuro. Questo gli dirò”.


Quali sono le insidie dell’Athletic Club?

“È una squadra quarta in campionato in Liga. È una squadra ben costruita, con un senso di appartenenza meraviglioso, tutti i baschi o i giocatori che vengono dalla cantera basca, trovano sempre giocatori idonei e non sono mai retrocessi. Ci sono magari le annate dove escono più giocatori forti e stanno in alto, come in questo momento. Lo scorso anno hanno vinto la coppa di Spagna. Sarà una partita difficile qua e difficile là. Ma come sarà difficile per noi, lo sarà anche per loro”.

Quanto è stato allenante il Como di Fabregas in vista di questa partita? E quanto cambia la preparazione del match con il recupero di Sancet?

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“Cambia molto perché l’Athletic gioca in maniera differente. Il Como ama tenere palla, fare tutti quei fraseggi in difesa, loro rubano palla e vanno diretti in porta. Sarà un’altra partita. Sancet? È convocato, poi bisogna vedere se gioca. A volte si è convocati anche solo per fare gruppo e stare tutti insieme, poi se giocherà avremo le nostre qualità per renderlo il più inoffensivo possibile”.

Vista la solidità delle due difese, sarà più una gara difensiva che offensiva?

“Non lo so, vediamo. Noi proviamo sempre ad attaccare. Quando gli altri sono più bravi, mi piace chiudere le finestre e le porte, ma devono essere gli altri a dircelo. Non mi piace lasciare tutte le porte aperte per far sì che gli avversari ci facciano gol. Se sarà possibile, attaccheremo noi, se non sarà possibile, ci difenderemo. Non sono mai stato difensivo, io. Quando faccio una formazione, in tutte le mie competizioni, penso sempre a come posso vincere. Poi se la squadra che affronto è più brava di me, qualcosa devo fare. Però non sono mai entrato in campo, dicendo: “Firmo per un pareggio”. Io non firmo mai niente. Io firmo per la vittoria. E, come dico sempre a loro, io voglio tutto dai miei giocatori. Lo sport è questo, do tutto e poi sarà quel che sarà. Non devo avere rimorsi o dire potevo far così. Bisogna dare il massimo, come ha detto prima Angelino. Ci possono essere i momenti di forma e di meno forma, ma l’importante è che – lui come i suoi compagni – dia sempre il massimo, poi accetteremo qualsiasi risultato, stringeremo agli avversari la mano e penseremo alla prossima partita”.

Mancini centrale nella difesa a tre può essere una soluzione anche per il futuro?

“A me piace avere i giocatori duttili, che possono occupare più zone di campo. Così puoi cambiare momenti e sistemi di gioco, fare dei correttivi nel corso della stessa partita. Poi sarà compito dell’allenatore che ci sarà, utilizzarlo come meglio crede”.

Che differenza c’è tra questo Athletic e quello che affrontò in Spagna quando allenava lì?

“Era un altro football… (ride, ndr). Erano più di venti anni fa, il calcio ora è molto differente. Più veloce, più tattico, noi cercheremo di essere più forti in tutte le situazioni”.

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Cosa la preoccupa dell’Athletic? E chi è il favorito?

“Difficile dire chi sarà il favorito, andiamo a giocare la partita. Preoccupato non sono, ma ho molto rispetto. Io non sono mai preoccupato quando affronto una partita di calcio, sono sempre convinto che i miei giocatori faranno una grande partita. Questo è quello che penso”.



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