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Ill Papa, \”nel corso della mattina, ha chiamato padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza\”, riferisce la Sala stampa vaticana. \”Nel pomeriggio ha alternato il riposo al lavoro\”, aggiunge.
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Il ministro degli Esteri siriano si è impegnato a distruggere le scorte di armi chimiche accumulate sotto la cacciata del leader Bashar al-Assad, in uno storico discorso all’organo di controllo globale Opcw. Asaad al-Shaibani è stato il primo rappresentante siriano a rivolgersi al Consiglio esecutivo dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche all’Aia. L’ex presidente Assad e’ stato ripetutamente accusato di aver usato armi chimiche durante i 13 anni di guerra civile in Siria e, dopo la sua cacciata dell’8 dicembre, si è diffusa la preoccupazione per il destino delle scorte siriane. \”Il programma di armi chimiche del regime di Assad rappresenta uno dei capitoli più oscuri della storia della Siria e del mondo\”, ha dichiarato Shaibani ai delegati. Piu’ di dieci anni fa, la Siria ha accettato di consegnare le sue scorte dichiarate per la distruzione, ma l’Opcw ritiene che la dichiarazione fosse incompleta e che ci siano ancora più armi non censite. Shaibani ha promesso di \”ricostruire il futuro della Siria su basi di trasparenza, giustizia e cooperazione con la comunità internazionale\”. \”Questo programma di armi chimiche, creato sotto l’era di Assad, non è il nostro programma… Tuttavia, il nostro impegno è quello di smantellare tutto ciò che ne rimane, per porre fine a questa dolorosa eredita’\”, ha dichiarato.
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La Colombia ha denunciato \”la diffusa violazione da parte di Israele degli obblighi essenziali riguardanti la protezione dei civili in tempo di guerra, sanciti dalla quarta Convenzione di Ginevra del 1949, tra cui il divieto di far morire di fame i civili come metodo di guerra\”. E’ quanto osservato dal ministero degli Esteri di Bogotà in occasione della presentazione davanti alla Corte internazionale di giustizia delle osservazioni in merito agli obblighi di Israele di garanzia delle attività umanitarie svolte dall’Onu e da altre organizzazioni internazionali in Palestina\”. Il documento si basa su una risoluzione delle Nazioni unite del dicembre scorso. Nel testo Bogotà ha sottolineato, tra le altre cose, il lavoro svolto dall’agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi in Medio Oriente (Unrwa) in termini di accesso agli aiuti umanitari e diritti fondamentali a Gaza e in altri territori sotto assedio da parte delle forze militari israeliane. Il ministero degli Esteri ha affermato che la decisione della Colombia di partecipare a questa procedura consultiva rientra nella sua politica estera, che propone una soluzione pacifica e negoziata ai conflitti e alle divergenze tra i Paesi, alla luce del diritto internazionale.
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Al via la missione a Washington del ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, e i colloqui al Dipartimento del Tesoro. Lo conferma su X lo stesso Smotrich dopo che la scorsa settimana i media israeliani anticipavano un atteso faccia a faccia con il segretario al Tesoro, Scott Bessent.
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I colloqui, scrive Smotrich in un post, serviranno a \”gettare le basi per una forte cooperazione economica e strategica\” tra Israele e Stati Uniti. \”Sono convinto che il rafforzamento della nostra cooperazione possa portare crescita, sviluppo e prosperità a beneficio di entrambi i Paesi\”, conclude.
“,”postId”:”2ecbf487-40ac-4863-a00d-fd0cb14ec69c”},{“timestamp”:”2025-03-05T16:29:46.208Z”,”timestampUtcIt”:”2025-03-05T17:29:46+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Finito incarico, Halevi si reca in ‘Piazza Ostaggi'”,”content”:”
Il capo di Stato maggiore uscente, Herzl Halevi, ha fatto visita alla ‘Piazza degli Ostaggi’ a Tel Aviv e ha parlato con i familiari presenti, subito dopo la conclusione della cerimonia del passaggio di consegne con il successore Eyal Zamir. Finora Halevi si era astenuto dal recarsi sul posto, durante il suo mandato come capo di Stato maggiore, dietro richiesta della leadership politica che lo considerava un atto politico.
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\”Le forze armate israeliane (Idf) appartengono a tutti noi, non abbiamo nessun altro esercito. Chiedo all’opinione pubblica e certamente ai leader pubblici di togliere la politica dall’Idf e l’Idf dalla politica\”. Lo ha affermato il presidente Isaac Herzog, in un incontro con il nuovo capo di Stato maggiore dell’Idf, Eyal Zamir, e il suo predecessore Herzi Halevi, nel giorno del passaggio di consegne.
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Gli Stati Uniti hanno sanzionato sette leader Houthi, oltre a un individuo che aveva inviato civili yemeniti a combattere per la Russia in Ucraina. Ieri Washington aveva classificato come ‘terrorista’ il gruppo militante yemenita.
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\”Questi individui hanno introdotto di nascosto oggetti di tipo militare e sistemi d’arma nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno anche negoziato l’acquisto di armi dalla Russia per gli Houthi\”, ha affermato il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
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Dal 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza sono morte almeno 48.440 persone e 111.845 sono rimaste ferite, secondo un ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute palestinese controllato da Hamas In una dichiarazione citata da Al Jazeera online, si precisa che nelle ultime 24 ore sono state registrate quattro nuove vittime, 30 corpi recuperati e uno morto per ferite riportate. Molte vittime, aggiunge la stessa fonte, rimangono sotto le macerie e pertanto il bilancio è destinato ad aumentare sensibilmente.
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Negoziare direttamente con Hamas, senza l’adesione di Israele, eèun altro passo che gli Usa non hanno mai compiuto, ha sottolineato Ravid, ricordando che dei 59 ostaggi ancora a Gaza, 35 sono morti mentre 22 si ritiene siano ancora vivi e di due non si hanno notizie certe. Tra i vivi, anche l’israelo-americano Edan Alexander, uno dei cinque con cittadinanza Usa nelle mani di Hamas. I negoziati per la seconda fase del cessate il fuoco nella Striscia non sono stati avviati dopo la conclusione della prima, contrariamente a quanto previsto dall’intesa. Sul tavolo c’e’ la liberazione degli ostaggi, il ritiro delle truppe israeliane e la fine della guerra. I combattimenti non sono ripresi, ma Israele ha interrotto l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza come ritorsione per il rifiuto di Hamas di aderire alla richiesta unilaterale dello Stato ebraico di estendere la prima fase.
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Le trattative, tenute dall’invitato americano per gli ostaggi Adam Boehler, sono senza precedenti: gli Stati Uniti infatti non si sono mai impegnati direttamente con Hamas, designata come organizzazione terroristica nel 1997. Gli incontri fra Boehler e i funzionari di Hamas, riporta Axios, si sono tenuti a Doha nelle ultime settimane.
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L’amministrazione Trump sta tenendo colloqui diretti con Hamas per il rilascio degli ostaggi americani prigionieri a Gaza e la possibilità di un accordo più ampio per porre fine alla guerra. Lo ha riferito il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando due fonti a conoscenza diretta delle discussioni. A gestire i colloqui è l’inviato Usa per gli ostaggi Adam Boehler, che ha incontrato esponenti del gruppo militante palestinese a Doha nelle ultime settimane, ha riferito il reporter, sottolineando che mai prima Washington si era impegnata direttamente con Hamas, designata come organizzazione terroristica nel 1997.
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Germania, Francia e Regno Unito ribadiscono il loro \”continuo sostegno al cessate il fuoco tra Israele e Hamas\”: è quanto si legge in una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri dei tre Paesi, diffusa a Parigi dal Quai d’Orsay. Nel testo, i capi della diplomazia di Berlino, Parigi e Londra sottolineano la necessità che \”il cessate il fuoco venga mantenuto, che tutti gli ostaggi vengano rilasciati e che il flusso di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza continui ad essere garantito\”. \”Esortiamo tutte le parti ad avviare negoziati costruttivi sulle fasi successive dell’accordo al fine di contribuire alla sua piena attuazione e alla cessazione permanente delle ostilità. Accogliamo con favore gli sforzi di mediazione compiuti da Egitto, Qatar e Stati Uniti affinché si possa raggiungere un accordo per estendere il cessate il fuoco\”. \”La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza – si prosegue nel comunicato diffuso dai tre Paesi – è catastrofica. Siamo profondamente preoccupati per il fatto che il governo israeliano abbia annunciato la sua decisione di bloccare l’ingresso di tutte le merci e le forniture nella Striscia di Gaza. Chiediamo al governo israeliano di rispettare i suoi obblighi internazionali affinché gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione della Striscia di Gaza in modo completo, rapido, sicuro e senza ostacoli\”.
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Gli Stati Uniti stanno trattando direttamente con Hamas sul rilascio degli ostaggi americani a Gaza e su un accorso più ampio per mettere fine alla guerra. Lo riporta Axios citando alcune fonti.
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Con una mossa del tutto inattesa le forze armate di Israele (Idf) hanno lanciato un account X in lingua turca. Una decisione che sembra aver sorpreso anche il governo di Ankara, che fino a ora non ha commentato, ma che negli scorsi mesi e’ stato al centro di roventi polemiche con lo Stato Ebraico, ha interrotto le relazioni diplomatiche e applicati sanzioni economiche. n un primo tweet compare il portavoce df Arye Shalicar che annuncia la nascita dell’account \”al fine di fornire aggiornamenti affidabili e in tempo reale sugli sviluppi relativi le IDF\”. La mossa di Idf arriva in un momento delicato per gli equilibri della regione. La caduta del regime siriano di Bashar Al Assad ha spianato la strada a un nuovo governo di transizione, nato proprio sotto l’influenza della Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha assunto un ruolo centrale nel post Assad ed e’ deciso a dare al Paese una stabilita’ che consenta il rientro dei profughi siriani che in questi anni hanno vissuto in Turchia. l cambio di equilibri, con la ascesa al potere di elementi legati alla guerriglia islamista, ha messo in allarme Israele che ha mosso le proprie truppe fin nelle province a sud della capitale Damasco. l governo di transizione siriano ha garantito di non avere intenzione di attaccare Israele; va sottolineato che quest’ultimo difficilmente andrà contro il volere di Erdogan. Altro tema riguarda i curdi e l’organizzazione separatista PKK, che ha recentemente annunciato uno storico cessate il fuoco con la Turchia. Una mossa giunta dopo che lo Stato Ebraico aveva più volte lanciato aperture agli stessi curdi, definiti \”alleati naturali\”. Secondo diversi analisti e il governo turco Israele avrebbe sostenuto la guerriglia del PKK. Proprio il timore che i separatisti curdi potessero divenire un’arma nelle mani di Israele ha spinto Erdogan ad avviare un processo di pace. L’apertura di un account in turco da parte di Idf può anche essere considerato come un canale aperto per fornire informazioni che raggiungano i curdi di Turchia, capaci di comprendere il turco. Idf ha account X in diverse lingue, tuttavia alcuni, come quello in russo, non sono più attivi.
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E’ morta oggi la ragazza di 17 anni che era rimasta gravemente ferita giovedì scorso in un attacco con l’auto a Karkus, vicino a Haifa, nel nord di Israele. Lo riporta Times of Israel. L’aggressore, che con l’auto aveva ferito 13 persone tra cui la giovane Yahli Gur, è stato ucciso sul posto dalle forze dell’ordine israeliane.
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Anche il presidente israeliano Isaac Herzog chiede una commissione d’inchiesta statale sull’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Ricevendo il capo di stato maggiore uscente e il suo successore, Herzi Halevi e Eyal Zamir, Herzog si è detto d’accordo sulla commissione d’inchiesta \”per imparare, trarre lezioni, sapere come migliorare e come prevenire tali disastri in futuro\”, come riporta Times of Israel ricordando che il primo ministro Benyamin Netanyahu si oppone fermamente a tale inchiesta, sostenendo che sarebbe di parte e faziosa.
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Le Idf hanno reso noto di aver attaccato con un drone un gruppo di sospettati che stava caricando armi su alcuni veicoli nella zona di Naqoura, nel Libano meridionale, nelle prime ore del mattino. \”L’attività dei sospettati costituisce una violazione degli accordi tra Israele e Libano\”, ha aggiunto l’esercito israeliano. In precedenza, i media libanesi avevano riferito che due persone erano state ferite in tre attacchi di un drone israeliano.
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Israele sta \”usando la fame come arma di guerra\” a Gaza, bloccando da domenica gli aiuti umanitari verso la Striscia. Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri del Sudafrica che ha già denunciato lo Stato ebraico davanti alla Corte internazionale di giustizia per \”genocidio\”. \”Impedire l’ingresso di cibo a Gaza significa che Israele continua a usare la carestia come arma di guerra\”, ha accusato Pretoria. Il Sudafrica \”condanna fermamente il rifiuto di Israele di consentire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza\”, poiché i 2,4 milioni di persone assediate hanno \”urgente bisogno di cibo, riparo e forniture mediche\”, ha aggiunto.
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Gli Usa hanno bocciato il piano dei Paesi arabi per la ricostruzione di Gaza, presentato ieri durante il vertice straordinario della Lega araba al Cairo. Il progetto egiziano \”non affronta la realtà che Gaza è attualmente inabitabile e i residenti non possono vivere in modo umano in un territorio coperto di detriti e ordigni inesplosi\”, ha affermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Brian Hughes. \”Il presidente Trump sostiene la sua visione di ricostruire Gaza libera da Hamas\” e gli Stati Uniti non vedono l’ora di \”ulteriori colloqui per portare pace e prosperita’ nella regione\”, ha aggiunto.
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”Hamas ha respinto la proposta dell’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff di estendere il cessate il fuoco temporaneo durante il Ramadan e la Pasqua”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar su ‘X’ riferendo di un suo colloquio con il ministro degli Esteri britannico David Lammy. ”Israele ha accettato la proposta di Witkoff a condizione che Hamas rilasci gli ostaggi”, ha sottolineato Sa’ar, mentre ”Hamas ha respinto l’offerta”.
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”Durante la fase uno di 42 giorni, 25mila camion di aiuti sono entrati a Gaza: metà del bilancio di Hamas a Gaza proviene da questi camion! Hamas sta ripristinando le sue capacità militari e reclutando nuovi, giovani terroristi. Questo non può continuare!”, ha aggiunto Sa’ar.
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Gli Stati Uniti stanno trattando direttamente con Hamas sul rilascio degli ostaggi americani a Gaza e su un accorso più ampio per mettere fine alla guerra. Lo riporta Axios citando alcune fonti. La Casa Bianca accoglie con favore il “contributo” delle nazioni arabe per il futuro di Gaza, pur insistendo che Hamas non può rimanere al potere. “Il presidente Trump è stato chiaro sul fatto che Hamas non può continuare a governare Gaza”. “Pur mantenendo la sua coraggiosa visione di una Gaza postbellica, il presidente accoglie con favore il contributo dei nostri partner arabi nella regione. È chiaro che le sue proposte hanno spinto la regione a sedersi al tavolo piuttosto che permettere che la questione si trasformasse in un’ulteriore crisi”, ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes, secondo quanto riportato dal Times of Israel. Il piano della Lega araba è stato invece già bocciato da Israele, secondo cui “non ha affrontato la realtà della situazione successiva al massacro perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023”.
Approfondimenti:
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
Nuova telefonata del Papa alla parrocchia di Gaza
Ill Papa, “nel corso della mattina, ha chiamato padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza”, riferisce la Sala stampa vaticana. “Nel pomeriggio ha alternato il riposo al lavoro”, aggiunge.
Siria, ministro Esteri: “Distruggeremo scorte armi chimiche”
Il ministro degli Esteri siriano si è impegnato a distruggere le scorte di armi chimiche accumulate sotto la cacciata del leader Bashar al-Assad, in uno storico discorso all’organo di controllo globale Opcw. Asaad al-Shaibani è stato il primo rappresentante siriano a rivolgersi al Consiglio esecutivo dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche all’Aia. L’ex presidente Assad e’ stato ripetutamente accusato di aver usato armi chimiche durante i 13 anni di guerra civile in Siria e, dopo la sua cacciata dell’8 dicembre, si è diffusa la preoccupazione per il destino delle scorte siriane. “Il programma di armi chimiche del regime di Assad rappresenta uno dei capitoli più oscuri della storia della Siria e del mondo”, ha dichiarato Shaibani ai delegati. Piu’ di dieci anni fa, la Siria ha accettato di consegnare le sue scorte dichiarate per la distruzione, ma l’Opcw ritiene che la dichiarazione fosse incompleta e che ci siano ancora più armi non censite. Shaibani ha promesso di “ricostruire il futuro della Siria su basi di trasparenza, giustizia e cooperazione con la comunità internazionale”. “Questo programma di armi chimiche, creato sotto l’era di Assad, non è il nostro programma… Tuttavia, il nostro impegno è quello di smantellare tutto ciò che ne rimane, per porre fine a questa dolorosa eredita’”, ha dichiarato.
Onu, Bogotà presenta le sue osservazioni sul caso contro Israele
La Colombia ha denunciato “la diffusa violazione da parte di Israele degli obblighi essenziali riguardanti la protezione dei civili in tempo di guerra, sanciti dalla quarta Convenzione di Ginevra del 1949, tra cui il divieto di far morire di fame i civili come metodo di guerra”. E’ quanto osservato dal ministero degli Esteri di Bogotà in occasione della presentazione davanti alla Corte internazionale di giustizia delle osservazioni in merito agli obblighi di Israele di garanzia delle attività umanitarie svolte dall’Onu e da altre organizzazioni internazionali in Palestina”. Il documento si basa su una risoluzione delle Nazioni unite del dicembre scorso. Nel testo Bogotà ha sottolineato, tra le altre cose, il lavoro svolto dall’agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi in Medio Oriente (Unrwa) in termini di accesso agli aiuti umanitari e diritti fondamentali a Gaza e in altri territori sotto assedio da parte delle forze militari israeliane. Il ministero degli Esteri ha affermato che la decisione della Colombia di partecipare a questa procedura consultiva rientra nella sua politica estera, che propone una soluzione pacifica e negoziata ai conflitti e alle divergenze tra i Paesi, alla luce del diritto internazionale.
Smotrich: “A Washington per rafforzare cooperazione con Usa”
Al via la missione a Washington del ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, e i colloqui al Dipartimento del Tesoro. Lo conferma su X lo stesso Smotrich dopo che la scorsa settimana i media israeliani anticipavano un atteso faccia a faccia con il segretario al Tesoro, Scott Bessent.
I colloqui, scrive Smotrich in un post, serviranno a “gettare le basi per una forte cooperazione economica e strategica” tra Israele e Stati Uniti. “Sono convinto che il rafforzamento della nostra cooperazione possa portare crescita, sviluppo e prosperità a beneficio di entrambi i Paesi”, conclude.
Finito incarico, Halevi si reca in ‘Piazza Ostaggi’
Il capo di Stato maggiore uscente, Herzl Halevi, ha fatto visita alla ‘Piazza degli Ostaggi’ a Tel Aviv e ha parlato con i familiari presenti, subito dopo la conclusione della cerimonia del passaggio di consegne con il successore Eyal Zamir. Finora Halevi si era astenuto dal recarsi sul posto, durante il suo mandato come capo di Stato maggiore, dietro richiesta della leadership politica che lo considerava un atto politico.
Herzog: “Togliere politica da forze armate”
“Le forze armate israeliane (Idf) appartengono a tutti noi, non abbiamo nessun altro esercito. Chiedo all’opinione pubblica e certamente ai leader pubblici di togliere la politica dall’Idf e l’Idf dalla politica”. Lo ha affermato il presidente Isaac Herzog, in un incontro con il nuovo capo di Stato maggiore dell’Idf, Eyal Zamir, e il suo predecessore Herzi Halevi, nel giorno del passaggio di consegne.
Usa sanzionano 7 leader Houthi
Gli Stati Uniti hanno sanzionato sette leader Houthi, oltre a un individuo che aveva inviato civili yemeniti a combattere per la Russia in Ucraina. Ieri Washington aveva classificato come ‘terrorista’ il gruppo militante yemenita.
“Questi individui hanno introdotto di nascosto oggetti di tipo militare e sistemi d’arma nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno anche negoziato l’acquisto di armi dalla Russia per gli Houthi”, ha affermato il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Hamas: “Sale a 48.440 il bilancio dei morti a Gaza”
Dal 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza sono morte almeno 48.440 persone e 111.845 sono rimaste ferite, secondo un ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute palestinese controllato da Hamas In una dichiarazione citata da Al Jazeera online, si precisa che nelle ultime 24 ore sono state registrate quattro nuove vittime, 30 corpi recuperati e uno morto per ferite riportate. Molte vittime, aggiunge la stessa fonte, rimangono sotto le macerie e pertanto il bilancio è destinato ad aumentare sensibilmente.
Axios: “Colloqui segreti Usa con Hamas su ostaggi” (2)
Negoziare direttamente con Hamas, senza l’adesione di Israele, eèun altro passo che gli Usa non hanno mai compiuto, ha sottolineato Ravid, ricordando che dei 59 ostaggi ancora a Gaza, 35 sono morti mentre 22 si ritiene siano ancora vivi e di due non si hanno notizie certe. Tra i vivi, anche l’israelo-americano Edan Alexander, uno dei cinque con cittadinanza Usa nelle mani di Hamas. I negoziati per la seconda fase del cessate il fuoco nella Striscia non sono stati avviati dopo la conclusione della prima, contrariamente a quanto previsto dall’intesa. Sul tavolo c’e’ la liberazione degli ostaggi, il ritiro delle truppe israeliane e la fine della guerra. I combattimenti non sono ripresi, ma Israele ha interrotto l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza come ritorsione per il rifiuto di Hamas di aderire alla richiesta unilaterale dello Stato ebraico di estendere la prima fase.
Media: “Usa trattano con Hamas per gli ostaggi e la fine della guerra” (2)
Le trattative, tenute dall’invitato americano per gli ostaggi Adam Boehler, sono senza precedenti: gli Stati Uniti infatti non si sono mai impegnati direttamente con Hamas, designata come organizzazione terroristica nel 1997. Gli incontri fra Boehler e i funzionari di Hamas, riporta Axios, si sono tenuti a Doha nelle ultime settimane.
Axios: “Colloqui segreti Usa con Hamas su ostaggi”
L’amministrazione Trump sta tenendo colloqui diretti con Hamas per il rilascio degli ostaggi americani prigionieri a Gaza e la possibilità di un accordo più ampio per porre fine alla guerra. Lo ha riferito il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando due fonti a conoscenza diretta delle discussioni. A gestire i colloqui è l’inviato Usa per gli ostaggi Adam Boehler, che ha incontrato esponenti del gruppo militante palestinese a Doha nelle ultime settimane, ha riferito il reporter, sottolineando che mai prima Washington si era impegnata direttamente con Hamas, designata come organizzazione terroristica nel 1997.
Appello Francia-Gb-Germania: “Israele faccia entrare aiuti a Gaza”
Germania, Francia e Regno Unito ribadiscono il loro “continuo sostegno al cessate il fuoco tra Israele e Hamas”: è quanto si legge in una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri dei tre Paesi, diffusa a Parigi dal Quai d’Orsay. Nel testo, i capi della diplomazia di Berlino, Parigi e Londra sottolineano la necessità che “il cessate il fuoco venga mantenuto, che tutti gli ostaggi vengano rilasciati e che il flusso di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza continui ad essere garantito”. “Esortiamo tutte le parti ad avviare negoziati costruttivi sulle fasi successive dell’accordo al fine di contribuire alla sua piena attuazione e alla cessazione permanente delle ostilità. Accogliamo con favore gli sforzi di mediazione compiuti da Egitto, Qatar e Stati Uniti affinché si possa raggiungere un accordo per estendere il cessate il fuoco”. “La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza – si prosegue nel comunicato diffuso dai tre Paesi – è catastrofica. Siamo profondamente preoccupati per il fatto che il governo israeliano abbia annunciato la sua decisione di bloccare l’ingresso di tutte le merci e le forniture nella Striscia di Gaza. Chiediamo al governo israeliano di rispettare i suoi obblighi internazionali affinché gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione della Striscia di Gaza in modo completo, rapido, sicuro e senza ostacoli”.
Media: “Usa trattano con Hamas per gli ostaggi e la fine della guerra”
Gli Stati Uniti stanno trattando direttamente con Hamas sul rilascio degli ostaggi americani a Gaza e su un accorso più ampio per mettere fine alla guerra. Lo riporta Axios citando alcune fonti.
Idf lancia account in turco, Ankara non commenta
Con una mossa del tutto inattesa le forze armate di Israele (Idf) hanno lanciato un account X in lingua turca. Una decisione che sembra aver sorpreso anche il governo di Ankara, che fino a ora non ha commentato, ma che negli scorsi mesi e’ stato al centro di roventi polemiche con lo Stato Ebraico, ha interrotto le relazioni diplomatiche e applicati sanzioni economiche. n un primo tweet compare il portavoce df Arye Shalicar che annuncia la nascita dell’account “al fine di fornire aggiornamenti affidabili e in tempo reale sugli sviluppi relativi le IDF”. La mossa di Idf arriva in un momento delicato per gli equilibri della regione. La caduta del regime siriano di Bashar Al Assad ha spianato la strada a un nuovo governo di transizione, nato proprio sotto l’influenza della Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha assunto un ruolo centrale nel post Assad ed e’ deciso a dare al Paese una stabilita’ che consenta il rientro dei profughi siriani che in questi anni hanno vissuto in Turchia. l cambio di equilibri, con la ascesa al potere di elementi legati alla guerriglia islamista, ha messo in allarme Israele che ha mosso le proprie truppe fin nelle province a sud della capitale Damasco. l governo di transizione siriano ha garantito di non avere intenzione di attaccare Israele; va sottolineato che quest’ultimo difficilmente andrà contro il volere di Erdogan. Altro tema riguarda i curdi e l’organizzazione separatista PKK, che ha recentemente annunciato uno storico cessate il fuoco con la Turchia. Una mossa giunta dopo che lo Stato Ebraico aveva più volte lanciato aperture agli stessi curdi, definiti “alleati naturali”. Secondo diversi analisti e il governo turco Israele avrebbe sostenuto la guerriglia del PKK. Proprio il timore che i separatisti curdi potessero divenire un’arma nelle mani di Israele ha spinto Erdogan ad avviare un processo di pace. L’apertura di un account in turco da parte di Idf può anche essere considerato come un canale aperto per fornire informazioni che raggiungano i curdi di Turchia, capaci di comprendere il turco. Idf ha account X in diverse lingue, tuttavia alcuni, come quello in russo, non sono più attivi.
Morta la 17enne ferita in attacco con l’auto giovedì in Israele
E’ morta oggi la ragazza di 17 anni che era rimasta gravemente ferita giovedì scorso in un attacco con l’auto a Karkus, vicino a Haifa, nel nord di Israele. Lo riporta Times of Israel. L’aggressore, che con l’auto aveva ferito 13 persone tra cui la giovane Yahli Gur, è stato ucciso sul posto dalle forze dell’ordine israeliane.
Anche Herzog per commissione di inchiesta sul 7 ottobre
Anche il presidente israeliano Isaac Herzog chiede una commissione d’inchiesta statale sull’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Ricevendo il capo di stato maggiore uscente e il suo successore, Herzi Halevi e Eyal Zamir, Herzog si è detto d’accordo sulla commissione d’inchiesta “per imparare, trarre lezioni, sapere come migliorare e come prevenire tali disastri in futuro”, come riporta Times of Israel ricordando che il primo ministro Benyamin Netanyahu si oppone fermamente a tale inchiesta, sostenendo che sarebbe di parte e faziosa.
Idf: “Attacco contro sospetti che caricavano armi su veicoli in Libano”
Le Idf hanno reso noto di aver attaccato con un drone un gruppo di sospettati che stava caricando armi su alcuni veicoli nella zona di Naqoura, nel Libano meridionale, nelle prime ore del mattino. “L’attività dei sospettati costituisce una violazione degli accordi tra Israele e Libano”, ha aggiunto l’esercito israeliano. In precedenza, i media libanesi avevano riferito che due persone erano state ferite in tre attacchi di un drone israeliano.
Sudafrica: “Israele usa la fame come arma di guerra a Gaza”
Israele sta “usando la fame come arma di guerra” a Gaza, bloccando da domenica gli aiuti umanitari verso la Striscia. Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri del Sudafrica che ha già denunciato lo Stato ebraico davanti alla Corte internazionale di giustizia per “genocidio”. “Impedire l’ingresso di cibo a Gaza significa che Israele continua a usare la carestia come arma di guerra”, ha accusato Pretoria. Il Sudafrica “condanna fermamente il rifiuto di Israele di consentire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”, poiché i 2,4 milioni di persone assediate hanno “urgente bisogno di cibo, riparo e forniture mediche”, ha aggiunto.
No Usa a piano arabo Gaza, Trump avanti con sua visione
Gli Usa hanno bocciato il piano dei Paesi arabi per la ricostruzione di Gaza, presentato ieri durante il vertice straordinario della Lega araba al Cairo. Il progetto egiziano “non affronta la realtà che Gaza è attualmente inabitabile e i residenti non possono vivere in modo umano in un territorio coperto di detriti e ordigni inesplosi”, ha affermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Brian Hughes. “Il presidente Trump sostiene la sua visione di ricostruire Gaza libera da Hamas” e gli Stati Uniti non vedono l’ora di “ulteriori colloqui per portare pace e prosperita’ nella regione”, ha aggiunto.
Sa’ar: “Hamas ha respinto proposta per estendere tregua e si sta riarmando”
”Hamas ha respinto la proposta dell’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff di estendere il cessate il fuoco temporaneo durante il Ramadan e la Pasqua”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar su ‘X’ riferendo di un suo colloquio con il ministro degli Esteri britannico David Lammy. ”Israele ha accettato la proposta di Witkoff a condizione che Hamas rilasci gli ostaggi”, ha sottolineato Sa’ar, mentre ”Hamas ha respinto l’offerta”.
”Durante la fase uno di 42 giorni, 25mila camion di aiuti sono entrati a Gaza: metà del bilancio di Hamas a Gaza proviene da questi camion! Hamas sta ripristinando le sue capacità militari e reclutando nuovi, giovani terroristi. Questo non può continuare!”, ha aggiunto Sa’ar.
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