SAN MICHELE SALENTINO – In preda all’agitazione, avrebbe colpito un paio di carabinieri, aizzando dei cani contro di loro. Un vigile del fuoco e un luogotenente dell’Arma hanno parlato delle condizioni in cui hanno trovato il 48enne Alberto Villani, la notte fra il 19 e il 20 settembre 2023, all’esterno della sua abitazione in contrada Augelluzzi, nelle campagne di San Michele Salentino, dove fu rinvenuto il corpo privo di vita di sua madre, la 71enne Cosima D’Amato. L’uomo è accusato di aver picchiato e dato fuoco alla donna, mentre era ancora in vita. Stamattina (martedì 4 marzo), presso l’aula Metrangolo del tribunale di Brindisi, si è svolta la seconda udienza del processo a suo carico. L’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Stomeo, era collegato dal carcere di Bari. L’accusa è sostenuta dai pm Alfredo Manca e Giovanni Marino.
La sorella della vittima (A.M. le iniziali del suo nome) si era costituita parte civile, tramite l’avvocato Filippo Mafaro. La pensionata, purtroppo, è morta nei giorni scorsi. I figli, difesi sempre da Mafaro, le sono subentrati nella costituzione di parte civile, in qualità di eredi. Si è costituito parte civile anche il capitano Alberto Bruno, all’epoca dei fatti comandante del Norm della compagnia carabinieri di San Vito Dei Normanni, rappresentato dall’avvocato Pasquale Lanzilotti. L’ufficiale, insieme ad altri colleghi, era stato denunciato da Villani, per il reato di lesioni personali. Nel frattempo il procedimento penale a carico dei militari è stato archiviato. Le false accuse alle forze dell’ordine, invece, sono costate al 48enne la contestazione del reato di calunnia, che si somma a quelle di omicidio, incendio doloso, violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla madre, resistenza a pubblico ufficiale.
Un vigile del fuoco: “Villani era scalzo e senza pantaloni”
Stamattina è iniziata la sfilata di testi davanti alla corte d’assise presieduta dal giudice Maurizio Saso (a latere Adriano Zullo). Nell’arco di tutto il dibattimento saranno ascoltate ben 56 persone. L’udienza odierna si è aperta con l’esame, chiesto dall’accusa, del caporeparto dei vigili del fuoco, oggi in pensione, Angelo Cannalire. Questi guidava la squadra del distaccamento di Francavilla Fontana che intorno alle ore 23.55 del 19 settembre 2023, arrivò per prima sul posto. La chiamata al 115 era stata fatta, circa 10 minuti prima, da un vicino. La villetta era avvolta dalle fiamme. Il teste ha spiegato che un collega, inizialmente, gli aveva assicurato che l’energia elettrica era stata staccata. Poi, mentre i pompieri operavano, Villani, senza fornire spiegazioni, avrebbe riacceso il contatore. L’uomo era scalzo, a torso nudo e senza pantaloni. Era talmente agitato, come ricostruito da Cannalire, che i soccorritori del 118 gli hanno dovuto somministrare un calmante.
Nelle fasi di spegnimento, un altro vigile del fuoco è stato colpito da una scossa elettrica al braccio. Non appena entrato nell’abitazione, il caporeparto ha subito notato il cadavere di Cosima D’Amato, completamente carbonizzato, riverso nella stanza di ingresso, a ridosso della porta di ingresso della camera da letto, dove l’incendio sarebbe rimasto localizzato. Cannalire ha anche notato un paio di scarpe sul caminetto. Nel controesame, l’avvocato Stomeo gli ha chiesto che spiegazione si fosse dato del fatto che il corpo si trovasse in un punto diverso da quello in cui si è sviluppato il rogo. La questione non è stata chiarita.
Un carabiniere: “Siamo stati minacciati e colpiti”
Che Villani fosse in preda all’agitazione, emerge anche dalla testimonianza del luogotenente Pietro Sternativo, all’epoca comandante della stazione carabinieri di San Michele Salentino, oggi comandante della stazione di Latiano. Quando il militare ha raggiunto l’abitazione in fiamme, Villani, come dichiarato dal teste, reggeva una bottiglia di vino ed era in stato di ebbrezza. Il militare ha notato “piccole escoriazioni” in testa e sulla tibia del 48enne. Inoltre si è accorto che la Fiat Panda utilizzata da Cosima D’Amato, parcheggiata vicino al cancello principale, era aperta. Villani avrebbe chiesto ai militari, “con insistenza”, di poter accedere all’interno dell’abitazione. Nonostante i tentativi di assecondarlo, i carabinieri sarebbero stati ricoperti di insulti e minacce. Poi lo stesso Sternativo e un collega sarebbero stati colpiti, riportando delle lesioni di lieve entità. L’imputato avrebbe anche aizzato i suoi cani, fra cui tre rottweiler, contro gli uomini in divisa.
I precedenti per maltrattamenti
Villani era già noto ai militari della stazione di San Michele, che in passato gli avevano notificato delle misure restrittive per maltrattamenti (reato poi riqualificato in stalking) nei confronti della madre. L’arresto scattò nel giro di poche ore, grazie alle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di San Vito Dei Normanni, diretta dal capitano Vito Sacchi, in sinergia con la stessa stazione di San Michele. Gli investigatori acquisirono le immagini riprese da vari impianti di videosorveglianza, fra cui la telecamera di una farmacia situata in via Cavour, che puntava davanti all’abitazione della vittima. All’interno di quell’appartamento, i carabinieri hanno trovato e sequestrato un testamento. Agli atti anche le intercettazioni ambientali, trascritte dalla professionista Emilia Casavola.
Le accuse infondate ai carabinieri
Nella giornata odierna erano previsti anche gli esami del capitano Sacchi e di altri militari. Questi, di fatto, non si sono svolti, in virtù di un accordo fra accusa e difesa, per il deposito di una serie di atti. Il capitano Alberto Bruno, esaminato brevemente dal proprio avvocato, Pasquale Lanzilotti, ha parlato dei problemi che gli sono stati causati dal procedimento penale (archiviato lo scorso novembre) avviato a suo carico, a seguito della denuncia per lesioni sporta da Villani.
Al termine dell’udienza, l’imputato ha reso dichiarazioni spontanee in cui si è lamentato delle cure che gli vengono prestate presso la casa circondariale di Bari. Il giudice Maurizio Saso si è subito attivato per trovare una soluzione. Il processo riprenderà il prossimo 15 aprile, con gli esami di altri testi.
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