Disagio giovanile a Mondovì: l’analisi di tre consiglieri comunali tra attività e storia cittadina

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Primi anni Novanta: il Comune prende in carico l’attività e nasce il Centro Ragazzi Breo

Dopo due anni l’attività fu presa in carico, in quanto a finanziamento, dal Comune che riconobbe la validità e la professionalità dell’operazione, e la sua utilità strategica a vantaggio della città, utilizzando fondi ministeriali. Nel 1992 le attività di tale “prevenzione primaria” che si erano svolte fino a quel momento a Carassone, si estesero a Breo, grazie ad una convenzione con la parrocchia che mise a disposizione gli impianti sportivi e i locali dell’oratorio in via Cigna 8. Nasceva così il ‘Centro Ragazzi Breo’, che si innestava su una proficua esperienza di doposcuola portata avanti dal Volontariato Vincenziano, dagli obiettori di coscienza della Caritas e dalla parrocchia medesima. La Valdocco ampliava così, con un bacino d’utenza ormai cittadino, l’attività di doposcuola, animazione e creatività varia, tenendo i ragazzi alla larga dalle occasioni di devianza, collaborando con i Servizi sociali, l’Azienda sanitaria e le scuole per la gestione dei casi di loro spettanza, tenendo in piedi uno spazio quotidiano di presenza professionale al centro del mondo dei minori monregalesi e, indirettamente, delle loro famiglie, in costante collegamento con le realtà operative. I numeri erano più che confortanti, sia per quanto riguarda le iniziative (recupero scolastico, corsi di danza, musica, sport, teatro, arte, fotografia, organizzazione di feste, gite, lettura dei giornali) che i partecipanti, con una media di 25 presenze giornaliere nella fascia oraria 14-19 per cinque giorni alla settimana. L’utenza era estremamente varia: ragazzi dei quartieri che parcheggiavano la bicicletta e infilavano le scarpe da calcio, figli della recente immigrazione con problemi di lingua italiana, ragazzi con accento ‘di Mondovì’ ma dal cognome calabrese. Un vero melting pot, il cui amalgama positivo costituiva la scommessa per la Mondovì del futuro. A gestire quotidianamente quella febbrile attività – il nemico è la noia, questo era il motto – gli operatori Valdocco, i volontari della San Vincenzo e della Parrocchia, e soprattutto gli obiettori Caritas, coordinati da Lucio Petrolini.

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Dal 1994 in poi: crisi, ripresa e fine dell’esperienza del Centro Ragazzi

Negli anni che seguono l’attività prosegue, pur con difficoltà, problemi di inserimento nella realtà locale, di organizzazione interna, di adeguatezza degli ambienti. Un momento di crisi giunge nel 1994, con il venir meno dei fondi ministeriali per la Cooperativa Valdocco. Gli obiettori Caritas decidono di portare avanti in autonomia il Centro Ragazzi, e così fanno, fino a quando l’Amministrazione comunale, ritenendo valida e strategica la presenza in città del centro Ragazzi, non inizia a finanziarlo con fondi propri. Nel 1996 il Centro è nuovamente operativo, e così nel 1997 e in parte del 1998, nonostante il Comune venga commissariato, il 19 novembre 1997, per le dimissioni del Consiglio comunale. Le elezioni del 24 maggio 1998 consegnano la città ad una maggioranza di centrodestra a guida leghista, ed il progetto non viene più finanziato. L’esperienza del Centro Ragazzi si spegne. La prevenzione del disagio, specie se riguarda ragazzi figli di immigrati, di ieri o dell’altro ieri, non è più all’ordine del giorno.

Anni Duemila: attività sui minori delegata al CSSM, politiche comunali indirizzate alle fasce giovanili e attivazione di progetti che coinvolgono attori multipli

Le amministrazioni successive non hanno nei loro programmi l’attivazione di un centro educativo stabile per i minori, tantomeno la riattivazione del Centro Ragazzi. Le politiche giovanili si indirizzano da un lato a creare uno spazio di aggregazione per le fasce di età più alte, che vanno dalle scuole superiori all’Università, dall’altro alla promozione di progetti sul disagio giovanile in collaborazione con il CSSM.

Tra il 1998 e il 1999 l’Assessorato alle Politiche giovanili riserva agli studenti un Internet Point, situato in un piccolo locale di fronte all’Itis sullo spiazzo di Curazza, al Borgato. Parallelamente, con la Cooperativa Valdocco come partner, attiva in un locale a pianterreno in piazza Santa Maria Maggiore un circolo per giovani, aperto tre sere a settimana, con attività ludiche e aggregative, attorno a cui orbitano persone che fanno parte della Consulta studentesca. Il locale dell’Internet Point in zona Curazza viene ristrutturato e assegnato per la gestione a quel gruppo di studenti. Nel febbraio 2002 la Giunta approva il progetto Arcipelago-Circolo Studentesco (il nome viene scelto dai ragazzi stessi) come luogo di incontro e coordinamento di iniziative autogestite da parte degli studenti delle superiori monregalesi attraverso i membri della Consulta e con la collaborazione delle educatrici della Cooperativa Valdocco (le attività sono state rievocate da Paolo Roggero su L’UNIONE MONREGALESE n. 12 del 22/03/ 2023). L’Arcipelago dura diversi d’anni, con attività di organizzazione eventi e viaggi, ed apertura pomeridiana e serale.

Da giugno 2001 anche il Comune di Mondovì aderisce al progetto “Rompiamo le fila”, avviato nel 1999 e curato dal CSSM, per la prevenzione del disagio giovanile con finanziamenti della legge 285 (“legge Turco”). Il progetto è ambizioso, ad ampio raggio e di indubbio valore: attività di estate ragazzi e animazione in alcune parrocchie monregalesi e a livello cittadino (“Giochiamoci l’Estate”), laboratori nelle scuole con alunni, insegnanti e genitori e, nei giardini pubblici della città, Ludobus e laboratori di teatro itinerante, writers e breakdance, con la collaborazione di enti, cooperative e associazioni. Per impulso di Rompiamo le Fila nasce l’associazione di animazione di strada Nulla di Serio. L’attività prosegue con “Giochiamoci l’Estate” e “Giochiamoci l’inverno” nel 2002.

Il convegno interregionale “Abitare il territorio” nel 2003, curato dal CSSM, fa il punto dell’attività svolta a vantaggio dei minori in tutti i comuni del Distretto. Da quell’anno, però, i fondi della legge 285 sono esauriti, e l’attività prosegue grazie alla Fondazione CRC ed ai contributi di cooperative e di associazioni. Ancora un “Giochiamoci l’Estate” ed il raduno dei Ludobus nel 2006, poi il progetto non viene più attivato. Il CSSM da allora interviene sul disagio giovanile con progettualità diverse.

La Consulta Giovanile comunale nasce nel novembre del 2008, sotto il sindaco Viglione (diventerà nel 2019 “Il Circolo delle Idee” con l’amministrazione Adriano), come elemento di snodo tra il mondo giovanile e l’amministrazione comunale. La Consulta giovanile trova sede presso il Circolo L’Arcipelago.

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Nel 2014 viene progettato il trasferimento della sede dell’Arcipelago e della Consulta Giovanile dal Borgato alle Cucine Colte a Piazza. Dal febbraio 2015 le Cucine Colte, che al mattino vengono usate per attività scolastiche da parte dell’Istituto Alberghiero, ospitano il Circolo L’Arcipelago e la sede della Consulta Giovanile, con attività coordinate dalla Valdocco tutti i giorni dal lunedì al venerdì con orario 15-18.

Nel suo primo mandato, il sindaco Viglione attiva progetti di educativa di strada per combattere l’isolamento sociale e le devianze dei minori. Nel 2014 l’assessore ai servizi sociali Luciano D’Agostino rilancia l’allarme dei Servizi sociali del consorzio monregalese sui numeri. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i gruppi di minori a forte rischio devianza, dal 2009 al 2013 sono aumentate le segnalazioni ai servizi del 30%, spesso per casi gravi. La soglia di intervento si è abbassata, dai sedici a tredici anni.

Viene attivato il progetto “Tutti connessi”, che coinvolge gli attori educativi del territorio, su finanziamento del Comune e della Fondazione CRC. Il ventaglio dei coinvolti è davvero ampio: il CSSM, la scuola media “Gallo-Cordero-Frank”, la Caritas, la Consulta Giovani, la Diocesi, le Scuole elementari, l’Associazione Genitori. Il target: 70 bambini, 300 ragazzi, 500 giovani. L’aspetto allarmante è la crescita della presenza di minori per le strade, senza adulti e figure educative di riferimento, lo stesso panorama che venticinque anni prima aveva portato all’attivazione del Centro Ragazzi.

Nel 2016 il progetto “Connessi” genera l’istituzione di un Tavolo permanente di coprogettazione tra gli enti e le associazioni coinvolte, che dura tuttora, rinnovato dalla presente Amministrazione. Nel 2021 il Comune attiva il Tavolo delle Politiche Sociali e Giovanili, che mette proficuamente in rete gli operatori e li fa lavorare in modo coordinato.

2- Le iniziative attuali

Nel dicembre 2022 in risposta ad un’interrogazione del centrosinistra sulle attività destinate all’agio ed alla prevenzione del disagio giovanile, l’assessore Terreno riassume così le iniziative promosse dal comune, coordinate da un Tavolo di Lavoro reso istituzionale che vede la presenza degli operatori istituzionali (assessorati competenti, ASL, CSSM, scuole di primo e secondo grado, Circolo delle Idee):

 _Monregalyou (Giovani in contatto) su bando Fondazione CRC, attività di punto di ascolto presso il chioschetto di piazza della Repubblica “O.M.G.”

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 _Park Out, con riqualificazione del parco urbano di via Cornice

 _Into the groove, per stimolare il protagonismo per le famiglie, con incontri con genitori e ragazzi

 _In luoghi di crescita e percorsi di supporto, con interventi psicologici individuale, per il disagio psicosociale post pandemico

 _CU.BE (Cultura e Benessere) contro il disagio psicosociale post pandemico, con il nome di “Giardino delle idee”. E’ destinato alla fascia d’età 12‐18, ovvero quella riconosciuta come particolarmente a rischio a causa del crescente disagio personale e relazionale. I giovani vengono coinvolti attraverso uno Youth Board, organo di partecipazione delle ragazze e dei ragazzi.

 _Safer drive, contro l’incidentalità stradale

 _Action Job, per la facilitazione dell’inserimento lavorativo

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 _Doors, porte aperte alle sfide dell’inclusione.

 _Città dei talenti. Orientamento precoce sul mondo del lavoro

 _Progetti attuati attraverso il CSSM di supporto psicologico, educativa di strada, assistenza alle autonomie, informagiovani.

Ad inizio 2025 il progetto ideato dai ragazzi che hanno partecipato alle attività del progetto Cu.Be. “The Mind” (produzione di un cortometraggio su tematiche sociali) è stato proposto dal Circolo delle Idee all’Amministrazione, e da questa promosso, con la concessione di locali e materiali.

Sono tuttora a disposizione per attività giovanili i locali dell’edicola informagiovani “O.M.G.” e gli spazi del centro aggregativo comunale “G.I.F.T.” di Via delle Scuole a Piazza.

3- Iniziative promosse da soggetti diversi dal Comune e dal CSSM

Nel vuoto lasciato dal Centro Ragazzi, sono fiorite nel corso degli anni recenti alcune realtà che tentano di soddisfare esigenze lasciate scoperte. La scuola primaria e le tre scuole medie cittadine attivano doposcuola per il recupero delle abilità scolastiche dei propri alunni, con risorse interne ed esterne, anche con convenzioni con associazioni di volontariato (come, ad esempio, MondoQui). Si tratta di esperienze positive, ma sono limitate nel tempo (non più di uno o due pomeriggi alla settimana).

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Nel 2014 l’Associazione “La Coccinella e il Gufo” attiva un doposcuola privato in via Cigna, non distante dalla sede del vecchio Centro Ragazzi. Il bacino d’utenza è sovracittadino, l’apertura è quotidiana, l’associazione offre uno spazio per i compiti con la guida di insegnanti e studenti universitari; il servizio, a pagamento, è assai apprezzato dalle famiglie e dai ragazzi. Il doposcuola però, specie a causa delle restrizioni dovute al Covid, cessa le proprie attività nel 2021.

Le esigenze legate al recupero delle competenze scolastiche, però, sono sempre vive, nelle scuole monregalesi, specie per talune aree sociali. Gli operatori scolastici lamentano l’assenza di strutturazione del tempo extrascolastico pomeridiano. Nel marzo 2023 un incontro presso la libreria Confabula ha messo a fuoco le nuove fragilità dei ragazzi del post-Covid: autolesionismo, disturbi del comportamento alimentare, disturbi del sonno, disgregazione delle reti e dei rapporti, tentativi di suicidio. La richiesta: estremo bisogno di empatia.

L’Asl interviene sul problema in sinergia con i Servizi Socioassistenziali ed il Privato Sociale attraverso il progetto Cantiere Adolescenti, che permette l’individuazione e l’aggancio precoce di situazioni a rischio e la promozione del benessere e la sensibilizzazione alle tematiche del mondo degli adolescenti e giovani adulti. In questo quadro, nel mese di aprile 2024 si sono realizzate presso alcuni istituti superiori delle “Rooms in action” su tematiche calde del mondo giovanile.

4- L’assenza di un centro giovani comunale

A Mondovì non vi sono iniziative di gestione autonoma di un centro giovani educativo e di animazione per i minori da parte del Comune, che abbia anche funzioni di doposcuola. Alcune attività di doposcuola sono presenti in scuole statali e paritarie, destinate agli alunni delle scuole stesse, con la collaborazione dell’associazione Mondoqui. Nell’ottobre 2022, la Giunta Comunale ha deliberato lo stanziamento di circa 20mila euro, provenienti dal Ministero della Famiglia, mettendoli a disposizione degli istituti Comprensivi cittadini e Paritari per l’organizzazione di attività doposcuola da svolgersi oltre l’orario scolastico, provvedimento non inserito in una progettualità di lungo termine. Nel 2024, i fondi stanziati (15.000 euro), sono stati erogati direttamente alle famiglie per le spese sostenute dai minori ai doposcuola attivati negli spazi educativi di Elementari e Medie, ma soltanto sulla spesa documentata dal 1° settembre al 31 dicembre 2024.

5- Nelle altre città della provincia

Cuneo: esistono diverse realtà che forniscono attività di doposcuola a pagamento e animazione tutti i giorni feriali, per la fascia scuola primaria-scuola media, come: i Salesiani, l’Associazione “Amici di Jim Bandana”. Il Comune interviene con sostegni finanziari banditi annualmente a sostegno delle iniziative di doposcuola, in proporzione al numero di utenti ed al servizio offerto.

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Fossano: il Comune gestisce direttamente un doposcuola in tutte le scuole dell’infanzia statali nell’orario dalle ore 16,00 alle ore 18,00, con tariffe stabilite annualmente dalla giunta comunale.

Bra: il Comune gestisce direttamente le attività di quattro doposcuola presso altrettante istituzioni scolastiche della scuola primaria, che attualmente sono appaltate alla Cooperativa Sociale Alice, tutti i pomeriggi della settimana. La cooperativa gestisce anche il pre-scuola e l’estate Ragazzi.

Savigliano: la storica associazione “Casa Baratà” si occupa da anni di gestire un doposcuola per minori, che si contraddistingue come un vero e proprio centro diurno per minori, con attività educative e di animazione, in forma assai simile a quanto faceva il vecchio Centro Ragazzi di Mondovì degli anni „90. L’associazione ha in comodato da un altro ente benefico “Oasi giovani”, la cascina Baratà in località San Salvatore, per ristrutturare la quale ha ricevuto 210 mila euro da PNNR e Fondazione nel 2024. Le attività di Casa Baratà sono amplissime e coinvolgono più target sociali. Nel 2024 solo per il doposcuola sono stati iscritti 230 ragazzi, con una lista d’attesa nutrita. Il Comune non compare tra gli enti promotori dell’iniziativa, se non in modo marginale



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