Superata quota 64mila nel 2024, con una crescita del 27% sull’anno prima e del 75% sul 2022. Bene lo sviluppo delle colonnine ad alta potenza (quasi metà delle nuove installazioni) e dei punti di ricarica sulla rete autostradale. I dati di Motus-E
Il Belpaese accelera sulla mobilità elettrica e conferma il primato europeo lato infrastruttura di ricarica. Nel 2024 le colonnine EV pubbliche in Italia sono aumentate del 27% rispetto all’anno precedente. Sfondando quota 64mila. Per rapporto tra punti di ricarica e auto elettriche siamo i migliori in Europa. Così come per densità di charging points sulla rete autostradale.
Sono i numeri diramati dal rapporto 2024 di Motus-E sulle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in Italia, presentato oggi a Rimini a KEY.
“Grazie all’impegno degli operatori il processo di infrastrutturazione del Paese procede spedito ma c’è ancora un importante lavoro da fare per aumentare la capillarità in alcune aree, specialmente nel Mezzogiorno, dove la limitata penetrazione dei veicoli elettrici non agevola i grandi investimenti richiesti, in particolar modo per le colonnine ad alta potenza”, osserva il presidente di Motus-E, Fabio Pressi.
Vediamo nel dettaglio come sta evolvendo l’espansione della rete di ricarica pubblica per EV in Italia, i suoi punti di forza e i nodi critici ancora da sciogliere.
Colonnine EV pubbliche in Italia: nel 2024 sopra quota 64mila
L’Italia è fanalino di coda in Europa per penetrazione di auto elettriche, ma mantiene saldamente il comando sul fronte dell’espansione dell’infrastruttura di ricarica.
Con 64.391 punti di ricarica pubblici registrati a fine 2024, le colonnine EV pubbliche in Italia sono cresciute del 27% in 12 mesi. E ben del 75% negli ultimi 2 anni. Una traiettoria salda che tiene il Belpaese sopra gli altri leader europei nell’infrastrutturazione, dalla Francia alla Germania al Regno Unito, per quanto riguarda il rapporto tra colonnine e veicoli circolanti.
Altro elemento più che positivo sottolineato da Motus-E: il 47% delle nuove installazioni appartiene alla categoria DC (corrente continua), con potenze superiori a 50 kW. Se le colonnine a ricarica veloce dominano le nuove installazioni nel 2024, quelle ultraveloci (potenze sopra i 150 kW) sono ormai il 6% del totale. Due volte di più rispetto al 2022.
Non solo. Chi soffre di range anxiety troverà qualche conforto nei dati sulle colonnine in autostrada. Venendo incontro alle esigenze degli utenti di lunga percorrenza, sono 3.447 i punti disponibili entro 3 km dalle uscite autostradali (+78% in un anno). Di cui oltre 1.000 sulla rete autostradale, il 64% dei quali ad alta potenza. A conti fatti, spiega Motus-E, ormai è possibile ricaricare la propria auto elettrica nel 41% delle stazioni di servizio autostradali.
I problemi della rete di ricarica in Italia
Restano diverse criticità da affrontare, ma il quadro sta evolvendo, sottolinea Motus-E. Il 16% dei punti installati resta inattivo per ritardi burocratici o connessioni alla rete mancanti.
Resta, soprattutto, il divario tra Nord e Sud. La distribuzione territoriale delle colonnine EV pubbliche in Italia conferma squilibri strutturali: il 57% è nelle regioni settentrionali, il 20% al centro e il 23% nel sud e nelle isole.
La Lombardia domina la classifica regionale con 12.926 punti (+3.531 nel 2024), seguita da Lazio (6.917) e Piemonte (6.151).
Napoli emerge (in realtà, si conferma) come modello virtuoso nell’adattamento urbano, con 11 colonnine/km2 contro le 8 di Milano e Torino. Le aree rurali mostrano miglioramenti: il 94% del territorio nazionale ha almeno un punto di ricarica nel raggio di 10 km (+8% sul 2023).
C’è poi da valutare il raggiungimento degli obiettivi UE stabiliti dal regolamento AFIR, che fissa target nazionali per la densità di colonnine di ricarica da centrare a fine 2025. L’Italia ha già raggiunto il 75-80% dei target UE. Per colmare il residuo 20%, Motus-E propone:
- estensione dei termini PNRR per le regioni in ritardo
- semplificazione normativa tramite l’applicazione sistematica del DL Semplificazioni
- creazione di hub interregionali per condividere best practice
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