Arrestato il tecnico di Sala, la sua organizzazione avrebbe «direttamente dettato il Salva Milano»

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Sullo sfondo dei continui ritardi nell’approvazione del decreto legislativo Salva Milano è giunta oggi la notizia dell’arresto di Giovanni Oggioni, architetto che dal 2019 al 2021 ha diretto lo Sportello unico edilizia del Comune di Milano nonché membro della Commissione Paesaggio nel periodo 2021-2024.

Si tratta del primo arresto nell’ambito delle numerose indagini che la Procura di Milano ha avviato per presunti abusi edilizi nel capoluogo meneghino, gli stessi che hanno fermato più di 150 cantieri e che hanno spinto il sindaco Sala a caldeggiare l’adozione del dl Salva Milano. Nelle prime della mattina il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della GdF ha eseguito l’ordinanza con cui il gip Mattia Fiorentini ha disposto i domiciliari perl’architetto Oggioni.

La GdF ha effettuato perquisizioni anche negli uffici comunali, in particolare quelli del dirigente della Direzione Rigenerazione Urbana, oltre che nelle sedi di Assimpredil Ance e Abitare In Spa, i cui progetti sono stati oggetto di valutazione da parte della Commissione Paesaggio, di cui Oggioni era vicepresidente.

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Le accuse sono pesanti: depistaggio, corruzione, frode processuale e falso.

L’architetto risultava già essere nel registro degli indagati per la vicenda Bosconavigli, che vedeva coinvolto l’archistar Stefano Boeri, recentemente riconfermato nel ruolo di Presidente della Triennale di Milano.

Oltre ad Oggioni sono state richieste misure cautelari interdittive per altre tre persone e per i legali rappresentanti di Abitare In e Assimpredil Ance. Oltre all’arresto, il gip ha disposto il sequestro preventivo di circa 300mila euro appartenenti a Oggioni.

Commentando il blitz delle Fiamme Oro, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha detto: “È chiaro che io difendo sempre l’amministrazione, il Comune, la squadra, ma se poi uno ha sbagliato che paghi, e che paghi anche duramente. Sia chiaro”.

La ricostruzione del gip Fiorentini parla di un sistema “parallelo e sostitutivo di quello istituzionale” con il fine ultimo di “favorire le società operatrici e i progettisti prescelti a piacimento”, a cui progetti sarebbero state date “valutazioni positive e facilitazioni delle pratiche edilizie”. Ad aggravare la posizione di Oggioni ci sarebbero la modificazione delle credenziali di accesso al suo cloud e la cancellazione del suo account drive allo scopo di depistare le indagini.

Ma la novità assoluta, secondo il gip “al limite dell’incredibile”, è che “la legge Salva Milano è stata risolutamente voluta e direttamente dettata dagli indagati Marco Cerri e Giovanni Oggioni ai loro referenti politici”. Ciò emergerebbe dalle intercettazioni effettuate, che mostrerebbero anche come l’iniziale legge, valevole solo per gli interventi passati, sarebbe stata “con tenacia e risolutezza avversata dagli indagati, che fin dal primo momento puntavano invece alla ‘legge di interpretazione autentica’, che sarebbe dovuta valere per il futuro e per il passato, in modo da confermare la correttezza del loro agire”.

In un’intercettazione effettuata il 24 ottobre scorso sul dispositivo di Marco Cerri, quest’ultimo rivendica la paternità del testo, affermando in una conversazione con l’avvocato Tommaso Fiorentino: “Noi come Assoimmobiliare lo abbiamo dato a Foti e… te lo dico molto francamente: in accordo con Guido, il testo gliel’ho dato io”, aggiungendo: “L’avevo fatto io sin da febbraio! Adesso l’ho riguardato e nei giorni scorsi lo abbiamo mandato”. Secondo il gip “Foti” sarebbe Tommaso Foti, capogruppo FdI e relatore della legge, “Guido” sarebbe Guido Bardelli, Assessore alla casa del Comune di Milano.

Ma il sistema di Oggioni avrebbe avuto anche obiettivi più nepotistici secondo la ricostruzione del gip. Egli avrebbe infatti ricevuto benefici illeciti da diversi soggetti nel settore immobiliare. In particolare, Abitare In avrebbe assunto la figlia Elena con una progressione retributiva che va da 10.000 euro nel 2020 a 47.974 euro nel 2023, per un totale di 124.140 euro. Questa assunzione sarebbe stata un meccanismo per remunerare indirettamente Oggioni, che rivestiva il ruolo di pubblico ufficiale.

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L’assunzione, secondo l’ordinanza, mirava a condizionare l’attività amministrativa in favore delle pratiche edilizie presentate da Abitare In S.p.a., inclusi progetti specifici come il Lambrate Twin Palace e Porta Naviglio Grande. Oggioni avrebbe omesso di dichiarare il conflitto di interessi e di astenersi dai lavori della Commissione, violando le norme di legge e regolamentari.

Infine, viene contestato ad Oggioni un accordo di consulenza con Assimpredil Ance. Tale accordo, della durata dal febbraio 2022 al novembre 2024, prevedeva un compenso di 178.884 euro. Nelle sedute della commissione, Oggioni avrebbe nuovamente omesso di dichiarare il conflitto di interessi e di astenersi dalla valutazione dei progetti, in violazione dei regolamenti.

Si delineano i contorni di quello che potrebbe presto diventare un terremoto (anche politico) nella Milano di Sala, con riverberi che potrebbero sentirsi fino a Roma, se quanto detto affermato dal gip sul Salva Milano corrispondesse a verità.





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