un nuovo equilibrio per la Provincia di Terni

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Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e segretario nazionale di Alternativa Popolare, non ha mai nascosto il suo approccio pragmatico e determinato alla politica. La sua amministrazione si è distinta per un’impostazione orientata ai fatti, più che alle parole, e l’ultimo annuncio sui social ne è la conferma: il Progetto 300.000. L’iniziativa mira a rafforzare il peso della provincia di Terni, ridisegnandone i confini e aumentando la sua centralità all’interno del panorama umbro e nazionale.

Una raccolta firme per ridisegnare la provincia

“È arrivato il momento di occuparci anche della provincia di Terni. È arrivato il momento di cominciare a capire che la provincia di Terni deve essere messa in condizione di essere più equilibrata in Umbria rispetto alla provincia di Perugia. Non abbiamo nulla da togliere alla provincia di Perugia, ma la provincia di Terni è troppo piccola per un equilibrio giusto”, ha dichiarato Bandecchi nel suo reel.

L’iniziativa non è rimasta sulla carta. Alternativa Popolare, partito che oggi gestisce il consiglio comunale di Terni, ha deciso di farsi promotrice di un’azione concreta: la raccolta firme nei comuni di Todi, Massa Martana, Spoleto, Campello sul Clitunno, Sellano, Preci, Cerreto di Spoleto, Norcia, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Poggiodomo, Cascia e Monteleone di Spoleto, tutti territori che potrebbero entrare a far parte della provincia di Terni.

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Procedura celere

 

“In questi comuni andremo a raccogliere le firme che poi consegneremo alla Regione, al Governo e ai vari consigli comunali. Questa iniziativa servirà a far sì che il comune di Terni, e tutta la provincia di Terni, siano più forti e interessanti a livello industriale, turistico e sociale. Partiamo con la raccolta firme”.ha ribadito Bandecchi.

Una nuova vocazione per Terni: da polo industriale a città turistica e culturale

Il progetto di Alternativa Popolare non si ferma al solo ridisegno amministrativo. Il Progetto 300.000 si inserisce in una visione più ampia che punta a trasformare Terni da città a vocazione industriale a polo turistico-culturale, sfruttando le sue risorse naturali e storiche poco valorizzate dalle precedenti amministrazioni.

Tra le proposte principali del progetto troviamo:

  • Riqualificazione della Basilica di San Valentino, con un assessorato dedicato attivo 365 giorni l’anno;

  • Ristrutturazione del Teatro Verdi, ispirata al rifacimento del Teatro Poletti;

  • Istituzione del Museo delle Armi, atteso da decenni;

  • Valorizzazione di bellezze naturali come la Cascata delle Marmore, il Lago di Piediluco, Carsulae e la Valserra;

  • Creazione di un circuito turistico che porti i visitatori a Terni per soggiornare, esplorare le risorse naturali e fare shopping in un centro storico riqualificato con brand internazionali.

 

Piano urbanistico, viabilità e verde pubblico: le priorità dell’amministrazione Bandecchi

Parallelamente alla trasformazione economica e culturale, il Progetto 300.000 prevede un importante intervento sul piano urbanistico, con la realizzazione di nuove infrastrutture e una viabilità più moderna e sostenibile:

  • Riforestazione urbana e manutenzione programmata del verde pubblico;

  • Potenziamento delle strade e miglioramento della viabilità urbana;

  • Creazione di piste ciclabili e aree pedonali protette;

  • Riqualificazione del verde pubblico, con la piantumazione di fiori e alberature per rendere Terni una città più accogliente.

Rilancio del commercio e attrazione di investimenti

Per rilanciare le attività commerciali, Bandecchi ha previsto una serie di misure concrete:

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

  • Agevolazioni fiscali per le imprese locali;

  • Orari di apertura flessibili per le ZTL, con turnazioni che favoriscano i commercianti;

  • Servizi di navette per il centro città, pensati in particolare per i turisti;

  • Parcheggi gratuiti nella proporzione prevista dalla legge, per agevolare l’accesso al centro storico.

Infine, l’aspetto industriale non viene trascurato: il progetto prevede una reindustrializzazione sostenibile, con interventi a impatto ambientale zero e investimenti nelle nuove tecnologie, come l’idrogeno e gli hub universitari per la ricerca.





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