I disturbi dell’udito, come acufeni, vertigini, ovattamento auricolare, ma anche perdita completa o parziale dell’udito, sono estremamente comuni e ne è interessato circa il 20% delle persone a livello globale (dati OMS). Possono insorgere a qualsiasi età avere un impatto negativo sulla quotidianità, per questo è importante sapere quali abitudini seguire per mantenere in salute le proprie orecchie e prevenire così l’insorgenza di disturbi anche severi.
È proprio questo l’obiettivo della Quarta giornata nazionale di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi uditivi, che si terrà il 5 marzo 2025 con il titolo La sordità siamo noi.
Ne parliamo con il dottor Domenico Villari, otorinolaringoiatra presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
La giornata nazionale
Organizzata dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale (SIOeChCF) e dalla Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF), la giornata di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi uditivi vuole promuovere la conoscenza dei problemi dell’udito e le possibilità di prevenzione e trattamento, sensibilizzando in particolare sui comportamenti che possono risultare dannosi per l’udito.
L’evento del 5 marzo vuole mettere al centro il cambiamento necessario a livello collettivo e sociale nella percezione delle patologie dell’udito e dell’orecchio. La giornata prevederà, in accordo con le specificità socio sanitarie delle singole Regioni, iniziative di sensibilizzazione sui canali d’informazione, eventi pubblici e visite di screening gratuite.
Ipoacusia: che cos’è
L’ipoacusia è il disturbo dell’udito più rilevante e comporta la perdita della funzionalità uditiva. Può manifestarsi in modo lieve, moderato, grave o profondo, interessare entrambe le orecchie o solo una e insorgere in maniera improvvisa o progressiva.
Le cause della ipoacusia possono ricercarsi in patologie o problematiche che interessano l’orecchio esterno o medio (si parla in questi casi di ipoacusia di tipo trasmissivo), o l’orecchio interno e il nervo acustico (ipoacusia di tipo neurosensoriale), oppure entrambi i distretti (ipoacusia di tipo misto).
L’ipoacusia di tipo trasmissivo si associa a un difetto nella trasmissione dell’onda sonora provocato dalla presenza di ostacoli meccanici rappresentati da patologie che si sviluppano nel condotto uditivo esterno (tappo di cerume o corpi estranei), a carico della membrana timpanica (otiti medie, perforazioni) o nella cassa del timpano interessando anche la catena degli ossicini (infiammazioni croniche, fratture traumatiche, malattie degenerative dell’osso).
L’ipoacusia di tipo neurosensoriale si associa invece ad alterazioni dell’apparato recettoriale nervoso che risiede nella coclea e nelle fibre del nervo acustico. In questo caso le cause di sordità sono rappresentate da insulti infettivi di tipo virale o micro ischemico (ipoacusie improvvise), traumi acustici acuti o cronici, malattia di Menière (in cui l’ipoacusia è fluttuante e si associa a vertigini) o tumori del nervo stato-acustico. Un caso classico e di frequente riscontro di ipoacusia neurosensoriale è la presbiacusia, ipoacusia dell’anziano dovuta alla senescenza dell’apparato recettoriale uditivo legata all’età.
Come prendersi cura del proprio udito
Proteggere l’udito è fondamentale, sia da bambini sia successivamente, per evitare l’insorgenza di disturbi anche in là nel tempo.
Le buone pratiche per prendersi cura del proprio udito sono:
- mantenere il volume dei propri dispositivi sotto il 60% ed evitare l’esposizione continuativa e/o frequente a fonti sonore intense o stimoli sonori improvvisi
- usare presidi di protezione personale (tappi o cuffie) per le orecchie quando si è in ambienti troppo rumorosi
- eseguire un test dell’udito nei neonati (otoemissioni), nei bambini in età scolare e in tutti gli adulti superati i 50 anni
- monitorarsi in autonomia annualmente, per esempio con le app per la valutazione dell’udito, e richiedere una valutazione medica se i risultati risultano alterati
- in generale avere un’alimentazione equilibrata povera di sale, caffè e alcolici e uno stile di vita attivo aiuta a mantenere in salute l’organismo, compreso il sistema uditivo.
Inoltre, chi avesse disturbi dell’udito già diagnosticati può utilizzare, quando consigliato dallo specialista protesi acustiche o altri dispositivi, utili a migliorare in maniera effettiva l’esperienza di ascolto. In alcune condizioni il supporto dei sottotitoli, sui dispositivi che lo prevedono, e del linguaggio dei segni può essere di grande aiuto.
Musica e videogiochi: come proteggere l’udito
Tra le abitudini che possono avere un impatto sulla salute del proprio udito ci sono l’ascolto di musica e l’utilizzo di videogiochi. Non bisogna, per questo, rinunciare ai propri passatempi, ma si possono mettere in atto delle strategie per farlo in maniera sicura.
Per quanto riguarda l’ascolto di musica, oltre a mantenere il volume basso sui dispositivi di ascolto, bisogna anche prestare attenzione agli eventi. È consigliato dotarsi di tappi per le orecchie durante i concerti, da quelli appositi che si trovano in commercio a quelli offerti gratuitamente in molti locali. Utile anche scegliere un posto lontano dagli altoparlanti, per contenere l’esposizione al suono, e spostarsi in zone silenziose per riposare le orecchie quando se ne sente il bisogno. Si può anche monitorare il livello dei decibel con delle app per smartphone ed è importante dedicarsi successivamente a una giornata tranquilla, per permettere alle orecchie di riposare.
Se, invece, si utilizzano spesso videogiochi è opportuno scegliere quelli con le funzioni di ascolto sicuro e usare dispositivi che hanno la possibilità di impostare un limite per ogni sessione di gioco. È consigliato inoltre dotarsi di cuffie con cancellazione del rumore e dedicarsi al videogioco in uno spazio tranquillo, in cui i rumori di sottofondo sono ridotti al minimo.
Quando fare riferimento allo specialista?
A partire dai 40 anni è possibile che l’udito inizi fisiologicamente a peggiorare e può essere utile mantenerlo sotto controllo, in particolare se si eseguono professioni o ci si trova in condizioni ambientali che espongono al rumore in maniera continuativa. Se, a qualsiasi età, si manifestano disturbi dell’udito, è importante fare riferimento allo specialista otorinolaringoiatra, in modo da diagnosticare velocemente un eventuale patologia tramite esami che valutano la funzionalità dell’udito come il test audiometrico tonale, vocale e impedenzometrico.
I principali sintomi che possono indicare un disturbo dell’udito sono:
- ipoacusia
- acufeni
- vertigini
- ovattamento auricolare.
Altre manifestazioni che possono rappresentare un campanello d’allarme e a cui prestare attenzione sono la necessità di aumentare il volume quando si ascolta la tv o la radio e la difficoltà a capire le persone con cui si sta parlando in contesti rumorosi, magari trovandosi a chiedere di ripetere quanto detto.
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