Stefania Nobile: la figlia di Wanna Marchi in manette per prostituzione e droga

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L’imprenditrice il suo ex compagno Davide Lacerenza e il factotum Davide Ariganello sono ai domiciliari dopo una indagine del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Milano

Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, il suo ex compagno Davide Lacerenza e il factotum Davide Ariganello sono finiti ai domiciliari a seguito dell’ ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari disposta dalla Gip Alessandra Di Fazio, accogliendo la richiesta della procura di Milano, a seguito di una indagine del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. I reati contestati dalla procura , con la pm Francesca Crupi ed il procuratore aggiunto Bruna Albertini, sono quelli di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sotto sequestro anche il noto locale notturno “La Gintoneria” in via Napo Torriani a Milano.

Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, hanno permesso di accertare come l’imprenditore milanese Lacerenza, insieme all’ex compagna e Ariganello, oltre alla somministrazione di alimenti e bevande di pregio, offrivano alla clientela droga e prestazioni sessuali di escort. I ricavi di questa attività parallela venivano riciclati nell’attività commerciale. Stefania Nobile è ritenuta dalla Procura l’ amministratore di fatto della società Ginto Eventi srl nonostante fosse assunta dalla stessa come dipendente. La Nobile era stata condannata nel 2006 a 9 anni e 4 mesi di reclusione, pena confermata in via definitiva nel 2009. Nel 2010 insieme alla madre Wanna Marchi, le due donne erano state anche condannate per bancarotta fraudolenta della società ritenuta al centro della truffa.

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Scontata la pena, Stefani Nobile ha abbandonato il settore delle televendite per intraprendere una carriera in quello della ristorazione, collaborando con l’ex compagno Davide Lacerenza nella gestione di alcuni locali a Milano, in particolare “La Malmaison, nel quartiere Greco, in cui era entrata come dipendente e che dopo alcuni anni si trasforma nella “Gintoneria di Davide” che in seguito si trasferisce in via Napo Torriani. Wanna Marchi era andata a lavorare nel 2011, da semi libera, proprio nel bar-ristorante “La Malmaison”, .

Le indagini sono partite dall’approfondimento di segnalazioni per operazioni sospette bancarie per l’approfondimento di ipotesi di riciclaggio. In totale nell’inchiesta della procura ci sono cinque indagati. Scondo l’impianto accusatorio delle Fiamme Gialle e della Procura milanese, Lacerenza, Nobile e Ariganello – dipendente e factotum – reclutavano nel locale e nel vicino privè chiamato “La Malmaison” più donne “per farle prostituire”. Al momento quelle identificate sono otto, più altre al momento ignote. Tra le mura della Gintoneria, le escort “adescavano i clienti”, per poi andare negli alberghi o nel vicino privè: possibilità riservata ai “clienti speciali” di Lacerenza. In alcuni caso, soprattutto per i clienti più importanti, le escort e la droga arrivavano anche a domicilio, con un servizio, in pratica, di delivery.

Secondo quanto si legge nell’ordinanza, uno dei clienti più assidui e facoltosi dal 2020 al settembre 2023, quindi in tre anni e mezzo, avrebbe versato oltre 641 mila euro per serata nel locale o in casa con l’acquisto di un “pacchetto” che comprendeva champagne, escort e droga. E proprio i versamenti delle ingenti somme sui conti riconducibili a Lacerenza con causale “champagne” hanno destato sospetti e fatto partire gli accertamenti della Gdf e della Procura milanese.

Nella notte fra il 9-10 aprile 2024 il 27enne messinese Davide Ariganello, si sarebbe presentato a casa del cliente dal quale sono partiti gli approfondimenti investigativi e su ordine di Lacerenza avrebbe effettuato “4 deliveryportandogli oltre allo champagne anche escort “bamba per una somma di 35mila euro. Dalle indagini emerge che sempre lo stesso cliente in una sola serata aveva speso “70mila euro” per avere alcol e “almeno due escort” fra cui una definita “la sarda”. 

Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria sta effettuando sequestri per equivalente oltre 900 mila euro importo questo ritenuto frutto dell’auto riciclaggio.



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