SOS medici di famiglia: il deserto sanitario avanza

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La sanità italiana è a un bivio: la carenza di medici di famiglia sta raggiungendo livelli critici, minacciando il diritto all’assistenza primaria per milioni di cittadini. Un’emergenza che si aggraverà nei prossimi anni, con un’ondata di pensionamenti e un sistema di formazione che non riesce a colmare il divario generazionale. Il risultato? Liste d’attesa più lunghe, pazienti senza un riferimento sanitario e un sistema sempre più sbilanciato sugli ospedali, con costi e disagi crescenti.

SOS medici di famiglia: il deserto sanitario avanza

Un Gap Preoccupante: Il Quadro Tracciato dalla Fondazione Gimbe

Secondo l’analisi della Fondazione Gimbe, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è già oggi in affanno: mancano all’appello oltre 5.500 medici di famiglia, distribuiti su 17 regioni italiane. La situazione è destinata a peggiorare drasticamente entro il 2027, quando circa 7.300 medici andranno in pensione senza un adeguato ricambio.

Il problema non è nuovo, ma negli ultimi anni si è aggravato per una combinazione di fattori: da un lato, l’età avanzata di molti medici attualmente in servizio; dall’altro, la scarsa attrattività della professione per le nuove generazioni, che preferiscono specializzazioni più remunerative o meno gravose dal punto di vista burocratico e amministrativo.

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Dove si Sentirà di Più il Vuoto? Le Regioni Più Colpite

Tra il 2019 e il 2023, il numero di medici di medicina generale è diminuito del 12,8%, passando da 42.009 a 37.260 unità. Alcune regioni stanno già sperimentando le difficoltà maggiori:

Sardegna: il crollo più drastico, con un -39% di medici di famiglia.

Lombardia: -1.525 medici.

Veneto: -785.

Campania: -652.

Emilia-Romagna: -536

.Piemonte: -431.

Toscana: -345.

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Unica eccezione: la Provincia Autonoma di Bolzano, dove il numero di medici è leggermente aumentato (+1%).

Perché Nessuno Vuole Fare il Medico di Famiglia?

Un tempo considerato un punto d’arrivo sicuro e prestigioso, il medico di medicina generale è oggi una professione in crisi di vocazione. I numeri parlano chiaro:Nel 2024, su 2.623 borse di studio disponibili per la formazione, ben 383 sono rimaste vacanti.Di coloro che iniziano il percorso formativo, almeno il 20% lo abbandona prima del completamento.

Le ragioni? Stipendi più bassi rispetto ad altre specializzazioni, carichi di lavoro sempre più pesanti, una burocrazia asfissiante e un sistema organizzativo che lascia i medici spesso soli ad affrontare i problemi della sanità territoriale.

Le Conseguenze per i Cittadini: Meno Medici, Più Problemi

La carenza di medici di famiglia si traduce in una pressione crescente su chi è ancora in servizio.Oltre il 50% dei medici di base ha già più di 1.500 pazienti a carico.In alcune regioni, come Lombardia e Veneto, questa percentuale sale rispettivamente al 74% e al 68,7%.

Con più pazienti per medico, i tempi di attesa si allungano e la qualità dell’assistenza si abbassa. Sempre più cittadini si trovano senza un riferimento sanitario stabile, dovendo rivolgersi ai pronto soccorso per problemi che un tempo sarebbero stati gestiti dal medico di famiglia. Un circolo vizioso che aumenta i costi per il sistema sanitario e genera disagi sempre maggiori.



La Riforma Schillaci: Verso la Dipendenza dal SSN?


Per affrontare il problema, il governo sta valutando una riforma radicale che potrebbe cambiare per sempre la figura del medico di famiglia. L’idea è di passare da un sistema di convenzione a uno di dipendenza diretta dal Servizio Sanitario Nazionale, inserendo i medici nelle Case di Comunità previste dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

L’obiettivo è garantire una maggiore presenza dei medici sul territorio e ridurre la frammentazione dell’assistenza, ma il progetto solleva molte perplessità:

I costi della transizione non sono ancora chiari.

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Molti medici vedono la dipendenza dal SSN come una perdita di autonomia.

Non è stato coinvolto il personale medico nelle decisioni.

La Fondazione Gimbe invita alla prudenza: una riforma frettolosa, senza un’adeguata analisi degli effetti, rischia di generare più problemi di quanti ne risolva.

E Ora? Il Futuro della Sanità Italiana in Bilico

La carenza di medici di famiglia non è più un problema del futuro: è un’emergenza del presente. Servono misure immediate per rendere più attrattiva la professione, snellire la burocrazia e garantire un supporto concreto ai medici che restano in servizio.

Senza interventi tempestivi, il rischio è che milioni di italiani restino senza un medico di riferimento, con conseguenze devastanti per il Servizio Sanitario Nazionale e per la salute della popolazione.



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