Ci dispiace per i portatori luttuosi di notizie nefaste, per le prefiche del disastro ambientale, per i narratori di tragedie sul nostro territorio: la qualità dell’aria della Basilicata è la migliore in Italia ed una delle migliori in Europa. Questo non lo diciamo noi, lo certifica la commissione europea nel suo rapporto sulla qualità dell’aria in Europa.
LE CORNACCHIE ZITTITE
In ogni territorio c’è chi lavora per poterlo valorizzare, chi si impegna per farlo conoscere, chi si adopera per renderlo produttivo. Sono imprenditori che rischiano del proprio, operatori commerciali e turistici, enti pubblici, autorità di tutela legale e di vigilanza e tante altre facce di questa azione che unisce fantasia imprenditoriale e ruoli pubblici. Nel nostro territorio, accanto a chi si impegna per cercare di migliorare le condizioni della nostra terra, per renderla appetibile per gli investimenti, per renderla comunicativamente accattivante c’è chi si adopera ogni giorno per cercare di distruggerne l’immagine. Potremmo fare dei nomi ma, onestamente, a questi piccoli uomini carichi d’odio intendiamo negare anche il diritto alla visibilità. Se riescono se la procurino con il loro ecoterrorismo verbale, i loro allarmismi, le loro analisi all’acqua di rosa, il loro contrasto alle azioni di verifica e le loro critiche ben finanziate da multinazionali straniere e lobby anti italiane. Per quanto ci riguarda noi siamo felici che l’Unione Europea nel suo rapporto confermi quanto da tempo certifica l’Arpab, l’assessorato all’Ambiente e ogni operatore che in quel settore di controlli agisce. Non escludiamo che qualche allarmista da piccolo cabotaggio ora inizi a dire che anche le analisi della Unione Europea sull’aria sono non conformi a qualche parametro che generano soltanto nella loro fantasia e custodiscono esclusivamente nella loro stantia memoria. Ce ne faremo beffe come ce ne siamo fatti di quelli che dicevano che le analisi di Arpab, Arpa Puglia, Procura della Repubblica, Acquedotto Lucano ed ASL sulla qualità dell’acqua del Basento e sulla sua potabilità non erano convincenti perché contraddette da un non meglio precisato e segreto laboratorio migliore di tutti. Alla mitomania non c’è mai limite, alla necessità di ottenere qualche attimo di visibilità e qualche spicciolo di contributo neanche e, quindi, siamo certi che anche in questo caso qualcuno si farà rodere il fegato e proverà ad inventare qualcosa che non va.
I DATI REALI
I dati reali ci dicono che la Commissione Europea che fa monitoraggio dei processi per arrivare ad inquinamento zero ha certificato che, mentre nel resto d’Italia peggiora la qualità dell’aria che si colloca al di sotto dei parametri imposti dalla UE, la Basilicata (insieme a Val d’Aosta, Sicilia, Sardegna e Calabria) è molto al di sotto dei limiti e progressivamente migliora i suoi standard. Insomma, la Commissione Europea certifica che la Basilicata è una regione verde con una qualità dell’aria ottima e che non ci sono motivi di allarme e tutto ciò malgrado le estrazioni. Sia chiaro noi non vogliamo dire che gli impianti petroliferi non abbiano impatti sull’ambiente. Noi sappiamo che nessuna attività umana è esente da impatti ambientali. La Commissione Europea certifica che gli impatti ambientali che essi determinano producono in Basilicata meno danni di quanto ne producano altri tipi di industrie in tutto il resto d’Europa e che la loro presenza consente al nostro territorio di avere una qualità dell’aria migliore di quella nazionale. Noi ne siamo felici. Le prefiche del disastro ovviamente cercheranno qualche motivo per confutare anche l’Europa e i suoi parametri, forse anche loro non hanno laboratori accreditati.
LA SODDISFAZIONE DELL’ASSESSORE MONGIELLO
Chi giustamente emana soddisfazione in ogni sua parola è l’assessore Laura Mongiello, chiamata ad occuparsi di ambiente e transizione energetica nella nostra Regione e che in una nota ha dichiarato apertamente che è «un risultato che ci inorgoglisce, e che ci spinge a proseguire sulle azioni che stiamo implementando per la salvaguardia del nostro ambiente» ma che – specifica proprio l’assessore all’ambiente – non deve portarci ad abbassare la guardia perché «è evidente che ci sono aree più sensibili dove c’è maggiore attenzione, per questo prendiamo atto del risultato eccellente e continuiamo a lavorare affinché le diverse sinergie degli attori coinvolti a livello istituzionale prosegua in questo lavoro di trasparenza e di collaborazione». E, proprio in questa direzione, va avanti il progetto Lucas perché «il tema del monitoraggio è fondamentale e le istituzioni che hanno il compi- to di garantire la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali dovranno collaborare in maniera unitaria per conseguire risultati nella massima trasparenza. Il governo regionale, al fianco delle istituzioni, nell’azione di valorizzazione del nostro ambiente ma soprattutto nella tutela del patrimonio naturalistico, ed il Piano paesaggistico regionale è un ulteriore tassello per questi obiettivi». Noi non possiamo che fare i nostri complimenti all’assessore Mongiello, all’Arpab e al suo impegno quotidiano nei controlli ambientali e a tutti quelli che credono sia necessario preservare l’ambiente senza cedere agli isterismi che rischiano soltanto di danneggiare la nostra terra, la sua immagine e la sua economia.
Di Massimo Dellapenna
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