Milano, tra emergenza abitativa e partnership pubblico-privato

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Affordable, Available, Accessible e Acceptable‘: queste le caratteristiche di una città che prova a cercare risposte concrete ad un problema che sembra sempre più allontanare – ed in certi casi – addirittura respingere i suoi abitanti. Iniziano tutte con la lettera ‘A’ le parole che compongono la ricetta dell’abitare inclusivo, una delle priorità più urgenti che la città di Milano si trova ad affrontare per uscire da una crisi che colpisce studenti come anziani, lavoratori e famiglie monogenitoriali. A svelare questa formula, tutt’altro che semplice da attuare, è Raffaella Saporito, docente associata di management pubblico alla Sda Bocconi di Milano durante il convegno ‘Per quale Milano. Voci e visioni sul futuro della città’ organizzato da Tempi in collaborazione con CCL – Consorzio Cooperative Lavoratori.

Al centro del convegno che ha riunito personalità del mondo accademico, delle istituzioni pubbliche e dell’impresa è la necessità di un confronto più pragmatico che ideologico sulle politiche abitative necessarie per colmare quello che ormai è percepito come un vuoto strutturale. Il tema della casa, infatti, non è solo legato a valori immobiliari sempre più elevati con immediate ricadute sui prezzi d’acquisto e sui canoni di affitto ma più in generale a quello dei costi abitativi che includono anche la mobilità e, di conseguenza, le infrastrutture presenti sul territorio e che rimandano, dunque, al concetto di affordability.

L’emergenza si acuisce poi con il blocco edilizio a cui si aggiunge la riconversione di molte unità abitative al business degli affitti brevi, rendendo la disponibilità di una casa un obiettivo sempre più difficile da raggiungere. Secondo gli organizzatori del convegno: “Milano è una città che ha saputo conquistare gli occhi e i capitali del mondo ma che ora si scopre sempre più inaccessibile ai suoi lavoratori essenziali” costretti, a causa di stipendi che non hanno saputo adeguarsi ai continui rialzi della città, a trasferire altrove la propria residenza.

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Saldo e stralcio

 

l convegno ‘Per quale Milano. Voci e visioni sul futuro della città’ organizzato da Tempi in collaborazione con CCL – Consorzio Cooperative Lavoratori

Per trovare una soluzione concreta a questi problemi è necessario favorire l’intervento pubblico, promuovendo delle forme di partenariato con i privati che, consapevoli dell’emergenza esistente, allineino i propri interessi a quelli del contesto urbano nel quale operano. “In questo momento molto difficile per la città di Milano siamo fiduciosi e certi che non tarderanno le risposte da parte del Comune, che è sempre stato sensibile alla specificità dell’edilizia cooperativa gravemente danneggiata dallo stallo dei cantieri” – spiega Alessandro Maggioni, Presidente di CCL. Non solo l’attore pubblico: “Occorre evitare di ricadere nello stereotipo di città della finanza per la finanza, un contesto urbano che potremmo descrivere come inabitabile, banale e faticoso” conclude Maggioni
alludendo al ruolo che anche il mondo dell’impresa privata è chiamata a svolgere.

Guido Bardelli, assessore alla Casa Comune di Milano

In questo quadro complesso, le istituzioni sono fortemente richiamate al loro dovere di rappresentare le istanze della comunità, provando a dare finalmente risposta al soddisfacimento di un bene primario nel tentativo di creare un mercato equilibrato all’interno del quale ciascuno possa trovare una dimensione congeniale. Guido Bardelli, assessore alla Casa Comune di Milano dichiara: “A Milano notiamo un chiaro ritorno ad abitare la città ma, rispetto al passato, ci troviamo di fronte ad un mercato impazzito che non consente l’accesso alla casa come avveniva in precedenza. Ad imporsi oggi è la rendita fondiaria, l’avversario che ci troviamo a fronteggiare e che beneficia di ciò che altri soggetti hanno fatto per rendere la città attrattiva, senza restituire nulla alla comunità. Bisogna riportare in equilibrio la città creando un’alternativa data dalla collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. Ad esempio, tra le iniziative messe in atto, ricordiamo l’identificazione di 23 aree in zone periferiche ma molto infrastrutturate della città che il comune ha messo sul mercato concedendo il diritto di superficie ma mantenendo la nuda proprietà. La parte destinata all’affitto sarà concessa in affitto permanente e il prezzo sarà̀ non superiore ad 80 euro al mq”.

Maurizio Lupi

Recuperare il passato, preservando le eccellenze della città e promuovendo la rigenerazione urbana con una maggiore flessibilità è invece il concetto alla base dell’intervento del parlamentare Maurizio Lupi: “L’errore che ogni tanto compie l’attore pubblico è rivolgersi al privato solo quando ne ha bisogno, dimenticando di valorizzarlo in altre fasi. Se a trionfare oggi è la rendita fondiaria è perché la politica è stata debole. Occorre confrontarsi oggi sulla visione della Milano di domani che non può essere una città che espelle”.



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