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Pescara. Sono 4 i Comuni della provincia di Pescara al centro dell’interrogazione parlamentare presentata al Ministro della Sanità e al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, da parte del deputato Pd Luciano D’Alfonso “per sapere quali iniziative intendano assumere al fine di giungere rapidamente a una soluzione che consenta ai cittadini l’accessibilità alle cure di cui hanno bisogno con l’assegnazione stabile di un medico di base”.
Sono Carpineto della Nora, Vicoli, Brittoli e Catignano: “Diverse settimane fa”, scrive D’Alfonso, “la dipartita dell’ultimo medico di base e la fine della convenzione con il suo sostituto avevano lasciato l’intero comprensorio privo del presidio medico, facendo così venir meno una fondamentale garanzia del diritto alla salute, soprattutto per quanti sono impossibilitati ad affrontare medio-lunghi spostamenti. Purtroppo le continue sollecitazioni per avere un medico di base, rivolte dai sindaci alla Regione Abruzzo, continuano a non avere valido riscontro, e si va avanti con soluzioni tampone, ricorrendo addirittura a tirocinanti, e la situazione è a tal punto compromessa che non si riesce a far fronte nemmeno ai bisogni più immediati, tanto che l’amministrazione guidata dal sindaco di Carpineto si è rivolta alla Procura della Repubblica affinché si individui una soluzione definitiva per sopperire alla
carenza di medici nell’alta area vestina”.
“La stessa azienda sanitaria di Pescara”, prosegue, “in una nota al sindaco afferma che il problema che affligge la
sanità territoriale, soprattutto nelle aree interne, è la grave carenza di medici di Medicina Generale, una problematica che coinvolge non solo la ASL di Pescara ma l’intero Sistema Sanitario Nazionale, e che in tale contesto “la difficoltà nel reperire professionisti disponibili a operare in aree meno attrattive rappresenta un ostacolo significativo”.
“L’isolamento sempre crescente in cui versano queste comunità della Valle della Nora, loro malgrado, a causa della cronica carenza di servizi e collegamenti è ulteriormente accresciuto dall’assenza del presidio medico che contribuisce ad aumentare anche la pressione sugli ospedali e soprattutto sui Pronto Soccorso. Reitero quindi la richiesta di sapere quali iniziative intendano assumere i ministri interrogati per il superamento di questa emergenza sanitaria gravissima”, conclude D’Alfonso nella sua interrogazione.
Sul tema, però, la Asl di Pescara precisa con una nota: “l medico della ASL di Pescara è operativo nei comuni di Vicoli e Carpineto della Nora per 2 giorni alla settimana, per un totale di 7 ore settimanali. Alla luce di ciò, non si ravvisa nessun rischio per l’assistenza primaria territoriale presso i Comuni in oggetto. Inoltre, la disposizione di servizio per il medico ospedaliero, inizialmente in scadenza il 28 febbraio 2025, è stata prorogata fino al 31 marzo 2025 dal Direttore Sanitario aziendale, Dr. Rossano Di Luzio. Contestualmente, la ASL di Pescara sta attivando tutte le procedure previste dalla normativa vigente per individuare un medico di base da convenzionare nell’area interessata. In data odierna, infatti, viene proposta in adozione la deliberazione di individuazione delle carenze dei Medici di Medicina Generale (anno 2025) con vincolo di zona per i Comuni di Vicoli, Brittoli e Carpineto della Nora e l’approvazione dell’avviso di opzione ruolo unico rivolto ai medici presenti in Azienda la mobilità volontaria anche presso l’ambito in oggetto”.
“La Direzione Strategica della ASL di Pescara comprende le preoccupazironi espresse dal Sindaco di Carpineto della Nora, tuttavia, precisa che ha già adottato tutte le misure disponibili per garantire la continuità assistenziale nei comuni interessati – si rammenta che è stato avviato un interpello rivolto a 140 medici, con scadenza al 21 febbraio 2025, per individuare un sostituto, ma che nessuno ha dato disponibilità, fatta eccezione per un medico che successivamente ha revocato la propria candidatura. La ASL di Pescara resta impegnata nel trovare soluzioni concrete e percorribili, ma ribadisce che la carenza di medici è un problema complesso, su cui è necessario un intervento strutturale e coordinato a più livelli”, conclude la nota.
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