IG2025: Identità Future – Idee di futuro, anche nella ristorazione: il talk a Identità Milano

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Cinque protagonisti differenti, un unico e importantissimo tema: il nostro futuro, focus di Identità Milano 2025. A moderare il dibattito Gabriele Zanatta, che dà il via alla chiacchierata chiamando sul palco Luis Marin Mas Sarda, presidente e Ceo per Europe, Middle East and Africa di Avolta. «Abbiamo messo insieme il retail con il food and beverage», spiega. E aggiunge: «I giovani vogliono esperienze, vogliono viaggiare, ma desiderano anche sostenibilità durante tutta la filiera». Ed è proprio a loro che ci si vuole rivolgere, anche nell’altissima ristorazione. Ne è convinto lo chef Enrico Cerea, che vede ora l’affacciarsi della terza generazione della famiglia, ossia i suoi figli e i suoi nipoti, a Brusaporto. «Il futuro è ritrovare una vera autenticità, una semplicità sincera. Mi piace molto lavorare con i giovani, mi confronto, mi diverto… E apprendo tanto».

Luis Marin Mas Sarda, presidente e Ceo per Europe, Middle East and Africa di Avolta, a Identità Milano 2025, accolto da Claudio Ceroni e Gabriele Zanatta. Marin durante il suo speech ha delineato gli sviluppi futuri del settore Retail e Food & Beverage, le novità rappresentate dall’implementazione dell’IA ai nuovi format e concept e le collaborazioni di successo con chef internazionali di talento. «Siamo lieti di partecipare a Identità Milano - ha detto - per mostrare la nostra esperienza nel mondo della ristorazione in viaggio, discutere e affrontare le sfide che stanno plasmando il futuro del settore attraverso l'innovazione e un approccio incentrato sul cliente». Nel corso del congresso, Avolta ha offerto al pubblico della manifestazione un assaggio del concept Hungry Club, nato dalla collaborazione con lo chef pluristellato Dabiz Muñoz e atterrato negli aeroporti spagnoli a settembre, format che mette insieme creatività e innovazione dando vita a una piattaforma di street food che offre un menu originale e in continua evoluzione. Sono svelate anche le tante opportunità offerte da Club Avolta, il primo programma loyalty trasversale ai due settori Retail e Food & Beverage, pensato per offrire una shopping experience migliorata, con premi esclusivi e personalizzati, per accedere a sconti, offerte speciali e altri vantaggi riservati a chi aderisce al programma

Luis Marin Mas Sarda, presidente e Ceo per Europe, Middle East and Africa di Avolta, a Identità Milano 2025, accolto da Claudio Ceroni e Gabriele Zanatta. Marin durante il suo speech ha delineato gli sviluppi futuri del settore Retail e Food & Beverage, le novità rappresentate dall’implementazione dell’IA ai nuovi format e concept e le collaborazioni di successo con chef internazionali di talento. «Siamo lieti di partecipare a Identità Milano – ha detto – per mostrare la nostra esperienza nel mondo della ristorazione in viaggio, discutere e affrontare le sfide che stanno plasmando il futuro del settore attraverso l’innovazione e un approccio incentrato sul cliente». Nel corso del congresso, Avolta ha offerto al pubblico della manifestazione un assaggio del concept Hungry Club, nato dalla collaborazione con lo chef pluristellato Dabiz Muñoz e atterrato negli aeroporti spagnoli a settembre, format che mette insieme creatività e innovazione dando vita a una piattaforma di street food che offre un menu originale e in continua evoluzione. Sono svelate anche le tante opportunità offerte da Club Avolta, il primo programma loyalty trasversale ai due settori Retail e Food & Beverage, pensato per offrire una shopping experience migliorata, con premi esclusivi e personalizzati, per accedere a sconti, offerte speciali e altri vantaggi riservati a chi aderisce al programma

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Spesso hanno bisogno di essere indirizzati certo, ma hanno anche molto da dare, soprattutto nel mondo dell’alta cucina. Nuove visioni, prospettive e sfumature di vissuto che sanno conferire una nuova luce d’insieme: «Io dico sempre ai giovani che devono essere coraggiosi, sbagliare magari, ma solo così possono imparare, buttando il cuore oltre l’ostacolo. Tentare sempre per crescere, evolvere».

Ma nel futuro dell’alta gastronomia ci sono anche liason con ambiti lontani da quelli che abitano gli chef. Ed è così che nascono collegamenti con la moda e il design. «A Milano, in quel Palazzo Taverna che è stato la dimora del poeta Carlo Porta, sorgerà il il primo ristorante italiano di Louis Vuitton, una nuova insegna che vede la collaborazione della nostra famiglia – racconta Chicco Cerea – Non vogliamo transigere su qualità e valori, ma desideriamo anche dimostrare tutti i giorni di essercelo meritato». Perché la storia di Da Vittorio è un racconto di radici, passioni e sguardo attento volto al domani. Ma come si fa a mantenere questo approccio fresco, dopo tanti anni? La risposta è semplice e nello stesso tempo stupefacente: «E come si fa a essere sempre innamorati a 80 anni? Bisogna metterci adrenalina, passione… sempre».

L'intervento di Chicco Cerea

L’intervento di Chicco Cerea

Chicco Cerea con Paolo Marchi

Chicco Cerea con Paolo Marchi

E a percorrere una strada rivolta costantemente al domani è anche Kicco, fondatore di Cracking Art. «Per me il futuro è la promessa che potrai fare ancora quello che stai facendo, vivendo di questa attività». La prospettiva di un domani radioso, quindi, in cui si continua a percorrere la strada tracciata con presenza e bellezza. Un viaggio indicato sì, ma in cui convive la possibilità del cambiamento, di una rottura, come suggerisce anche il nome del movimento artistico. «Rompere con il passato è necessario. È un’esigenza umana antichissima. Ce l’abbiamo proprio dentro il fatto di trasformarci». Metamorfosi, nuove forme ed esigenze, proprio come fa Kicco con i suoi animali di plastica, sculture che riassumono il pensiero e la visione di futuro dell’artista. «L’animale ha un’anima, è facile riconoscersi. È qualcosa con cui ci si rapporta in maniera immediata soprattutto perché loro ci guardano, con loro ci immedesimiamo, cosa che non riusciamo a fare con gli alberi. La natura ci osserva attraverso gli animali».

Il talk

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Il talk “A lezione di futuro”

E sempre nell’ambito dell’arte si muove anche Francesco Camillo Giorgino, alias Millo, con le sue opere murali in bianco e nero ravvivate da lampi di colore. Per lui il futuro è l’attimo in cui finisce il presente, il momento che segue il qui e ora. «Un artista deve sempre capire quello che succede nel mondo – spiega – Io sono molto legato al presente, ciò che sta succedendo adesso lo provo a tradurre in murales». Un lavoro, il suo, che si è evoluto con il tempo e ha cambiato forma, anche grazie all’ausilio della tecnologia e alla collaborazione di più professionisti. «Prima lavoravo solo con altri street artist, adesso mi capita di collaborare con architetti, come ho fatto per il murales in via Morosini a Milano. Sono contentissimo di questa cosa, ho studiato architettura. Le opere nascono nel progetto e mi piace davvero questa cosa dell’uomo da solo, così piccolo, davanti a tanta grandezza».

I relatori

Ma se nelle sue opere c’è la proiezione di un’arte che sa parlare alle masse tramite la sua grandezza, è nelle polaroid di Maurizio Galimberti che il particolare diventa espressione di un’attenzione volta a immortalare il minimo dettaglio. Nei mosaici dei personaggi celebri c’è l’essenza della sua arte. «Il mio lavoro nasce tra futurismo e Marcel Duchamp. Cerco di riciclare quello che già esiste, utilizzando la progettualità dell’artista. Se guardo con gli occhi di chi mi ha preceduto, e non solo con i miei, faccio delle cose incredibili». Un domani che ha radici profonde nel passato: «Sono un figlio adottivo, stavo sempre all’interno dell’orfanotrofio, vedevo il mondo attraverso le grate, amavo la fotografia, ma non potevo stare all’interno della camere oscura, di in una stanza chiusa, quindi ho optato per le polaroid». Da lì inizia tutto: la sua creatività, la sua arte, in cui cerca sempre di portare a una dimensione umana. «Quando fai un’immagine devi lasciare aperto l’imperfetto. Lo spettatore con la sua immaginazione e interpretazione deve entrarci dento».

Da sinistra, Gabriele Zanatta, Luis Marin Mas Sarda, Maurizio Galimberti, Francesco Camillo Giorgino, Kicco, Paolo Marchi

Da sinistra, Gabriele Zanatta, Luis Marin Mas Sarda, Maurizio Galimberti, Francesco Camillo Giorgino, Kicco, Paolo Marchi

Per trovare la propria visione, il proprio disegno di domani capace di dipingere ogni arte di meravigliose pennellate di futuro.



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