Crediti fiscali trasferibili: un’opportunità per la riqualificazione immobiliare

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Recentemente, la società di consulenza Deloitte ha pubblicato un
report intitolato “Ridurre il debito pubblico in Italia
valorizzando i suoi asset reali. Padroni del nostro Destino”
,
nel quale viene avanzata una proposta di privatizzazione
del patrimonio immobiliare pubblico
con l’obiettivo di
ridurre l’oneroso debito pubblico italiano.

Questo debito, che grava sullo sviluppo del Paese a causa di una
spesa annua per interessi pari a circa 90 miliardi di euro,
rappresenta un vincolo significativo per le finanze
pubbliche
. Secondo le stime, il valore del patrimonio
immobiliare di Stato si aggira intorno ai 300 miliardi di
euro
e include immobili di proprietà dello Stato centrale
e delle amministrazioni locali.

Valorizzazione degli immobili pubblici: come operare?

Tuttavia, per evitare una svendita di questi beni, è essenziale
procedere a una loro valorizzazione, in linea con la
Direttiva Case Green. Un ampio intervento di
rigenerazione immobiliare, che comprenda costi di ristrutturazione
e di efficientamento energetico, richiederebbe investimenti
complessivi stimati intorno ai 500 miliardi di
euro
. Di fatto, secondo Deloitte, questa operazione
potrebbe portare a una rivalutazione del patrimonio pubblico fino a
1.100 miliardi di euro, con una plusvalenza netta
superiore ai 200 miliardi.

Il modello di finanziamento ipotizzato per questa operazione si
basa su strumenti di Partenariato
Pubblico-Privato
, coinvolgendo il risparmio privato
attraverso investitori istituzionali quali casse di previdenza,
fondi pensione, fondazioni, assicurazioni e altri operatori del
risparmio gestito.

Tuttavia, vi sono due ostacoli principali:

  • da un lato, le risorse finanziarie limitate
    dello Stato;
  • dall’altro, l‘incertezza legata ai tempi di ritorno
    degli investimenti
    , che potrebbe dissuadere il settore
    privato dal partecipare attivamente a questi progetti.

Strategie di riqualificazione immobiliare: ripristinare i
crediti fiscali trasferibili

Un’alternativa efficace potrebbe essere rappresentata
dall’utilizzo dei crediti fiscali trasferibili,
che consentirebbero di finanziare investimenti significativi senza
richiedere allo Stato di anticipare l’intera spesa in euro. Una
parte degli investimenti sarebbe infatti sostenuta attraverso
questi titoli, i quali permettono di compensare imposte future ma
non sono rimborsabili direttamente in euro. Considerando che ogni
anno lo Stato italiano raccoglie circa 900 miliardi di euro tra
entrate tributarie e contributi previdenziali, si evince una
capacità di assorbimento di tali strumenti piuttosto ampia.

Affinché questa strategia sia efficace, è cruciale garantire la
piena trasferibilità dei crediti fiscali, permettendone la
circolazione e la monetizzazione in un mercato fluido ed
efficiente.

Perché i crediti fiscali trasferibili aiutano l’economia

Analizzando i dati ISTAT sui conti pubblici italiani del 2024,
il rapporto deficit/PIL è sceso al 3,4%, rispetto al 7,2%
registrato nel 2023, mentre il debito pubblico è leggermente
aumentato dal 134,6% al 135,3% del PIL. Questo andamento suggerisce
che il rapporto deficit/PIL del 2023 sia stato influenzato dai
crediti fiscali pagabili, ma il loro impatto reale sul bilancio
pubblico è meglio rappresentato dall’andamento del debito/PIL. Tra
il 2020 e il 2024, il rapporto debito/PIL  calato dal 154,1%
al 135,3%, segnando una riduzione di quasi 19 punti
percentuali.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Questa dinamica contraddice la narrativa secondo cui i crediti
fiscali trasferibili nell’edilizia, in particolare il
Superbonus, avrebbero generato un disastro
finanziario. Al contrario, la loro applicazione avrebbe contribuito
significativamente alla riduzione del debito pubblico, con un
risultato potenzialmente più alto, se i governi che si sono
succeduti in questo arco di tempo non avessero fatto di tutto per
ostacolare la cessione dei crediti fiscali creando grossi problemi
a committenti e imprese.

In questo contesto, la decisione di limitare la trasferibilità
dei crediti fiscali, che hanno dato una forte spinta all’economia,
appare un errore strategico, soprattutto in un
momento di rallentamento economico, aumento delle pressioni
inflazionistiche, restrizioni all’export e incremento della spesa
militare.

Se quindi la rivalutazione del patrimonio immobiliare pubblico
rappresenta un elemento chiave per eventuali privatizzazioni volte
a ridurre il debito pubblico e la relativa spesa per interessi,
i crediti fiscali trasferibili possono giocare un
ruolo determinante in questa strategia, offrendo
un’opportunità concreta per sostenere gli investimenti senza
compromettere la stabilità delle finanze pubbliche.

A cura di Stefano Sylos
Labini

Gruppo Moneta Fiscale





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link