Il 6-7 marzo si riunisce a Roma la Commissione Grandi Rischi. Oggetto la revisione degli stadi di allerta del vulcano dei Campi Flegrei.
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La Commissione Grandi Rischi si riunirà giovedì 6 e venerdì 7 marzo a Roma, a quanto apprende Fanpage.it da fonti qualificate, con ad oggetto l’aggiornamento dello stato di allerta del vulcano dei Campi Flegrei (attualmente in fase gialla, che equivale alla soglia di “attenzione”). Si tratta di una riunione tecnica, già programmata da tempo, di valutazione dei processi di studio che stanno portando avanti gli scienziati sulla possibile revisione degli stadi di allerta del vulcano. Una iniziativa partita lo scorso giugno, dopo il terremoto di magnitudo 4.4 del 20 maggio 2024.
Campi Flegrei, allo studio l’aggiornamento del piano di allerta per rischio eruzione
Un gruppo di lavoro multidisciplinare è all’opera per valutare l’aggiornamento del piano di allerta per il rischio eruzione. Ne fanno parte esperti di diversi settori, tra i quali rappresentanti del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, gli scienziati dell’Osservatorio Vesuviano, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Regione Campania e altri enti e istituzioni. Si farà, a quanto si apprende, il punto della situazione sull’avanzamento dei lavori. Si tratta della seconda riunione del 2025 della Commissione Grandi Rischi. A gennaio si era riunita in seduta congiunta, con gli esperti di tutti i vari settori di rischio (vulcanico, sismico, meteo-idrogeologico, maremoto, industriale). In questo caso, si tratta della prima riunione dedicata esclusivamente al rischio vulcanico.
I livelli di CO2 nel bollettino settimanale Campi Flegrei
Il fenomeno dell’accumulo di anidride carbonica nei seminterrati
Al momento non è stata messa all’ordine del giorno l’analisi dello stato del vulcano, e, quindi, più specificamente, il fenomeno dell’accumulo di anidride carbonica (Co2) nei seminterrati, segnalato dall’Ingv negli scorsi giorni e all’attenzione delle istituzioni. La situazione, su questo fronte, è ritenuta sotto controllo dagli esperti. Se ci fosse stato un alert specifico, la riunione della commissione l’avrebbe posto all’ordine del giorno della seduta. Lo studio sugli stadi di allerta è ancora in itinere, non è detto che dall’incontro siano annunciati eventuali nuovi livelli di allerta. Attualmente le fasi previste sono quattro: verde, giallo (attenzione), arancione (pre-allarme) e rosso (allarme). Con l’allarme arancione scatta il piano di evacuazione in 72 ore.
Sul tema delle emissioni di Co2 (anidride carbonica) si stanno, ad ogni modo, concentrando le iniziative delle istituzioni negli ultimi giorni, a cominciare dalla Prefettura di Napoli, dalla Protezione Civile Nazionale e locale, dai Vigili del Fuoco e dalle Asl. A seguito del rilevamento di elevate ed anomale concentrazioni di gas nei seminterrati, i Comuni hanno emanato apposite ordinanze, vietando la permanenza in questi locali, se non saranno installati prima gli appositi rilevatori. Sono stati avviati i controlli dei vigili del fuoco e dell’Asl nelle scuole e negli ospedali. L’istituto scolastico Virgilio, a Pozzuoli, è stato chiuso. Nessun problema, invece, a Napoli e Bacoli.
Le Asl Napoli 1 e 2 hanno acquistato autorespiratori, maschere anti gas del tipo DPI di terza categoria, rilevatori portatili e fissi per ambienti. Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha precisato che “i tecnici” non riterrebbero necessario l’uso delle maschere antigas. La riunione della Commissione Grandi Rischi era già programmata in base alle scadenze periodiche previste. Arriva a poche settimane dal riacutizzarsi del fenomeno del bradisismo con lo sciame sismico iniziato sabato 15 febbraio e conclusosi il 19 febbraio, che ha registrato 692 terremoti con magnitudo massima di 3.9.
Il precedente delle emissioni di Co2 sull’isola Vulcano
Il fenomeno delle emissioni di anidride carbonica non è sconosciuto. È già stato registrato un paio di anni fa sull’isola Vulcano, nelle Eolie. Un fenomeno molto simile a quello dei Campi Flegrei, spiegano fonti qualificate a Fanpage.it, che ha visto il coinvolgimento dell’Arpa, controlli giornalieri a seconda dei venti, un piano di emergenza locale. La differenza è che su Vulcano c’erano poche case interessate. I Campi Flegrei, invece, sono una delle aree più densamente abitate della regione Campania.
Al momento, non ci sarebbero elementi per ipotizzare un innalzamento del livello di allerta per il vulcano dei Campi Flegrei da giallo ad arancione – quest’ultimo stadio prevede l’evacuazione della popolazione. Uno dei criteri base sui quali si decide il cambio di colore dell’allerta, da giallo ad arancione, per esempio, è quello della valutazione della frequenza e dell’intensità delle scosse. Tutti i parametri monitorati al momento, compresi quelli geochimici e di sollevamento del suolo, non destano particolari allarmi.
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