Arrestata Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi: droga e prostitute ai clienti della Gintoneria dell’ex compagno

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Milano, 3 marzo 2025 – Avrebbero organizzato un giro di droga e prostitute all’interno della Gintoneria, famoso locale “vip” di Milano. È con queste accuse che la Guardia di finanza ha arrestato Stefania Nobile, figlia di Wanna MarchiDavide Lacerenza, suo ex compagno e titolare della Gintoneria, e il loro faccendiere Davide Ariganello. I tre sono indagati a vario titolo per autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e si trovano attualmente agli arresti domiciliari.

A sinistra, Wanna Marchi e Stefania Nobile. A destra, Davide Lacerenza

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Secondo gli inquirenti, nel locale sarebbero stati serviti dei “menu” in cui, oltre a bevande costose e piatti gourmet, era offerta ai clienti la possibilità di farsi servire droghe di vario tipo e di usufruire di prestazioni sessuali rese da escort – alcune poco pià che maggiorenni – chiamate per l’occasione.

Un giro che avrebbe fruttato notevoli guadagni illeciti, che venivano riciclati poi nella stessa Gintoneria. I militari hanno sequestrato l’attività commerciale, sita in via Napo Torriani, non lontano dalla Stazione Centrale di Milano, nonché oltre 900 mila euro ritenuti il guadagno dell’auto riciclaggio. I nomi dei clienti sono tutti omissati nell’ordinanza, anche perché non risultano indagati, così come quelli delle prostitute.

L’operazione del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza è stata coordinata dal pubblico ministero Francesca Crupi, titolare dell’inchiesta con la procuratrice aggiunta Bruna Albertini. A disporre l’arresto è stata la giudice per le indagini preliminari Alessandra Di Fazio.

Escludo totalmente che Stefania Nobile abbia favorito o sfruttato la prostituzione, anche perché, stando alla stessa imputazione, lei non ha dato alcun apporto diretto né ha ricevuto lucri diretti”, ha spiegato l’avvocato Liborio Cataliotti, legale della figlia di Wanna Marchi.  Il legale ha chiarito che a Nobile non è stata applicata la misura per fatti di droga e che l’accusa relativa alla prostituzione le viene imputata “perché i proventi sono andati alla società di cui lei è ritenuta amministratrice di fatto”. Farà “immediatamente istanza” al Riesame contro l’arresto.  

La Gintoneria di Davide Lacerenza è stata posta sotto sequestro

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Dalle indagini è emerso che un cliente del giro di prostitute e droga poteva arrivare a spendere fino a 70 mila euro e le escort erano spesso poco più che maggiorenni. Nelle carte dell’indagine c’è anche il racconto agli inquirenti di un imprenditore che, dal 2020 al 2023, “aveva speso, per i servizi resi da Davide Lacerenza, la somma di oltre 641 mila euro”. L’uomo ha anche descritto il tariffario: “Il prezzo del pacchetto completo poteva variare dai tremila ai diecimila euro a serata”. Proprio alcune segnalazioni di operazioni sospette sul suo contro hanno fatto scattare l’inchiesta. I corposi bonifici hanno insospettito la Guardia di finanza e gli accertamenti del Nucleo di Polizia economico-finanziaria hanno dimostrato che fosse il prezzo pagato dal cliente.

Sempre dalle indagini e dalle testimonianze, è emerso che i clienti disposti a spendere cinquemila euro o di più usavano un privé vicino alla Gintoneria, chiamato “La Malmaison”. Si tratta di un locale “rosa” perché “è arredato con una moquette di colore rosa e nel suo interno è presente anche un soppalco, arredato con divani, dove i clienti possono appartarsi”.

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Il locale in questione “è dotato di telecamere e i clienti sono consapevoli di essere ripresi”, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare. La Malmaison generalmente viene aperto dopo le due di notte quando per legge chiude la Gintoneria, “ma volendo può essere utilizzato dai clienti anche prima di tale orario”.

Nelle carte dell’indagine, l’imprenditore che era arrivato a spendere “oltre 641mila euro”, averebbe riferito di avere cominciato a “usufruire dei servizi” di Lacereza, “prima andando alla Gintoneria, poi anche ricevendo a casa bottiglie di champagne che provenivano dalla Gintoneria, insieme a ragazze dedite alla prostituzione”.

L’imprenditore ha spiegato che il prezzo della champagne era pagato a Lacerenza mentre la prestazione sessuale direttamente alle ragazze. Lacerenza portava anche della cocaina che veniva consumata al cliente, dalle escort e dallo stesso Lacerenza titolare del locale”.  

Le indagini tecniche, si legge nell’ordinanza, hanno confermato le sue dichiarazioni, “evidenziando, tra l’altro, come la consegne a domicilio di champagne, escort e droga sono state eseguite materialmente da Davide Ariganello a seguito di ordini ricevuti da Lacerenza da parte dei clienti”.

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Nell’ordinanza di custodia cautelare emerge che gli arresti domiciliari per Stefania Nobile sono giustificati “alla luce dei precedenti penali vantati e della personalità dimostrata”. Nobile – che non ha un ruolo nella parte dell’inchiesta relativa al consumo di stupefacente – risulta la donna che amministra la Gintoneria. Per la giudice l’imprenditrice è “a conoscenza di tutta l’attività illecita svolta all’interno del locale, non fa nulla per contrastare Lacerenza, con il quale sostanzialmente gestisce sia la Gintoneria che la Malmaison, ma anzi chiude gli occhi’ di fronte a quella che è una palese attività criminosa pur di ottenere facili guadagni.

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Stefania Nobile, secondo gli inquirenti, era “talmente a conoscenza degli ‘affari sporchi’ che avvengono all’interno del locale, compreso il fatto che alcuni vi consumano stupefacente, nonché del servizio di delivery svolto da Ariganello, da aver paura di essere oggetto di qualche indagine”. In un’intercettazione ambientale del 10 maggio 2024 – dopo aver litigato con l’ex compagno – “prevede” il suo arresto. “Ma ti rendi conto – si sente dire a Nobile – ma possiamo continuare così Davide? Tanto da un momento all’altro arrivano, io me lo aspetto”.

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Per la giudice per le indagini preliminari Di Fazio, invece, Lacerenza ha dimostrato “di essere particolarmente spregiudicato, assumendo una condotta di vita al di sopra delle regole, caratterizzata quindi da insofferenza al rispetto dei precetti penali, certamente acuita dall’uso smodato di sostanze stupefacenti”.  Davide Ariganello è ritenuto invece la “longa manus di Lacerenza” e si è dimostrato “pronto a tutto pur di ottenere facili guadagni”.

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Stando sempre all’ordinanza della gip Alessndra Di Fazio, anche Wanna Marchi sapeva di quel che accadeva nella Gintoneria dell’ex compagno della figlia. Attività da cui la indiscussa regina delle televendite, che non è indagata, da un lato prende le distanze e critica e dall’altro mostra compiacenza per gli incassi dovuti non solo agli alcolici e champagne pregiati serviti ai tavoli assieme a piatti gourmet. 



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