300mila veneti in povertà energetica

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In Veneto oltre 300mila persone si trovano in povertà energetica, che faticano cioè ad utilizzare riscaldamento ed altre forme di energia, anche elettrica. Lo dice la Cgia che analizza le condizioni dei vari territori sull’accesso alle energie.

In Veneto In Veneto le persone in povertà energetica sono 303mila. Sono quasi 2,4 milioni le famiglie italiane in povertà energetica. Stiamo parlando di 5,3 milioni di persone che nel 2023 vivevano in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi. I nuclei familiari più a rischio sono costituiti da un elevato numero di persone, che si trovano in condizioni di disagio economico e le abitazioni in cui vivono sono in cattivo stato di conservazione. A livello territoriale la situazione più critica si verifica in Calabria, dove il 19,1 per cento delle famiglie, composte da 348.794 individui, si trovava in condizioni di Pe. Seguono la Basilicata (17,8 per cento) il Molise (17,6 per cento), la Puglia (17,4 per cento) e la Sicilia (14,2 per cento). In Veneto le famiglie coinvolte sono quasi 135mila (6,3 per cento del totale), pari a poco più 303.600 persone coinvolte. Va segnalato che la media Italia dell’incidenza percentuale delle famiglie in Pe era pari a 9.

Le principali condizioni professionali del capofamiglia che si trova in Pe sono, in linea di massima, tre: disoccupato, pensionato solo e in molti casi, sottolinea la Cgia, quando lavora lo fa come autonomo.

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Imprese Le microimprese, che costituiscono il 94 per cento del totale delle attività economiche presenti nel Veneto in cui è impiegato, al netto del pubblico impiego, il 39 per cento circa degli addetti regionali, nel primo semestre del 2024 hanno pagato l’energia elettrica oltre due volte e mezzo in più delle grandi imprese (pari al +164,7 per cento). Se agli artigiani, ai piccoli commercianti e alle piccolissime imprese con consumi inferiori ai 20 Mwh all’anno il costo ha raggiunto, al netto dell’Iva, i 348,3 euro al Mwh, le grandi imprese, con consumi che oscillano tra i 70mila e i 150mila Mwh all’anno, hanno pagato “solo” 131,6 euro al Mwh. A denunciarlo è l’Ufficio studi della Cgia.

A differenza degli altri Paesi dell’area dell’Euro, il prezzo dell’energia elettrica in capo alle nostre microimprese è il più alto di tutti. Se in Italia nel primo semestre del 2024 il costo in euro per Mwh era di 348,3, la media dei 20 paesi monitorati dall’Eurostat ha toccato i 294 euro (per l’Italia è il 18,5 per cento in più). Tra i nostri principali competitor, ad esempio, il costo per le piccolissime imprese è superiore a quello tedesco del 5,8 per cento, al francese del 38 per cento e allo spagnolo del 43,2 per cento.

La disparità di prezzo che viene applicata tra le micro e le grandi imprese non è una distorsione solo italiana. Anche nel resto d’Europa le differenze di costo premiano i grandi a discapito dei piccoli. In merito alle tariffe dell’energia elettrica, ad aver aumentato lo storico differenziale tra piccole e grandi imprese ha contribuito l’entrata in vigore nel 2018 della riforma degli energivori. L’effetto prodotto da questa novità legislativa, che prevede un costo agevolato dell’energia elettrica per le grandi industrie, di fatto ha ridotto notevolmente a queste ultime la voce “tasse e oneri”, ridistribuendone il carico a tutte le altre categorie di imprese escluse dalle agevolazioni. E’ altresì vero che, a seguito delle misure messe in campo successivamente dal Governo Draghi, questo gap si è ridotto. Va ricordato che nel mercato libero le offerte di prezzo possono interessare solo la componente energia; le altre voci di spesa – come le spese di trasporto, gli oneri di sistema , la gestione del contatore – sono stabilite periodicamente dall’Autorità per l’energia e sono uguali per tutti i fornitori.

Nel 2024 Rispetto ai dati medi registrati nel 2023, l’anno scorso sia il prezzo del gas (-13,8 per cento) sia quello dell’energia elettrica (-14,6 per cento) hanno subito una sensibile contrazione. Tuttavia, a partire dagli ultimi mesi del 2024 sino ad oggi, i prezzi sono tornati a salire costantemente; la media dei primi 25 giorni di questo mese ci segnalano che il costo medio del gas naturale ha toccato i 54 euro per Mwh, mentre quello dell’energia ha raggiunto i 152 euro per Mwh. Se confrontiamo questi dati con quelli relativi allo stesso mese del 2024, il primo è cresciuto del +93 per cento, il secondo del +73 per cento. Certo, nulla a che vedere con i picchi massimi toccati ad agosto del 2022 quando il gas raggiunse i 233 euro e l’energia elettrica i 543 euro.





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