L’Ue fa un passo indietro sul clima, rinviate le multe alle case automobilistiche che inquinano

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La Commissione europea chiederà di dare alle aziende automobilistiche “tre anni di tempo” per adeguarsi alle regole sull’inquinamento: le multe sarebbero scattate quest’anno. Lo ha annunciato la presidente Ursula von der Leyen, che intanto accelera su un “piano per riarmare l’Europa”.

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Quest’anno avrebbero dovuto avere il via le sanzioni per le case automobilistiche che non hanno rispettato i paletti Ue sull’inquinamento. Ma la Commissione europea proporrà un “emendamento mirato” alle norme che riguardano le emissioni inquinanti dei veicoli, per dare più tempo alle case automobilistiche per rispettarli: tre anni di tempo, per la precisione. L’annuncio della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha confermato che l’Ue sta facendo marcia indietro su più di un provvedimento che riguarda l’ambiente, per venire incontro alle richieste del centrodestra (e delle grandi aziende).

Perché l’Ue ha rinviato le multe per le case automobilistiche

Von der Leyen ha detto che nella “transizione verso una mobilità pulita” c’è una richiesta di “maggiore flessibilità sugli obiettivi di CO2“, da parte degli industriali. Perciò bisogna trovare un “equilibrio”. Da una parte serve “prevedibilità”, cioè gli obiettivi non devono cambiare, e anche “correttezza nei confronti dei first mover, coloro che hanno svolto con successo i loro compiti”. Quindi “dobbiamo attenerci agli obiettivi concordati”.

Dall’altra parte, però, l’Ue deve anche “ascoltare le voci e le parti interessate, che chiedono più pragmatismo, in questi tempi difficili, e neutralità tecnologica, specialmente se parliamo degli obiettivi del 2025 e delle relative sanzioni in caso di non conformità”. A marzo per questo motivo arriverà “un emendamento mirato al regolamento sugli standard CO2: invece del rispetto annuale, le aziende avranno tre anni. Gli obiettivi rimangono gli stessi, devono rispettarli, con sanzioni in caso di non conformità, ma diamo più respiro all’industria”.

Nella sostanza, perciò, le case automobilistiche che non hanno rispettato i paletti sulle emissioni inquinanti non dovranno pagare alcuna multa quest’anno, e avranno più tempo per adeguarsi. Le sanzioni avrebbero colpito quei produttori che superavano una certa soglia di emissioni (94 grammi di CO2 al chilometro) con le loro nuove vendite. La stima è che sarebbero valse fino a 15 miliardi di euro. La mossa della Commissione, quindi, ha l’obiettivo di evitare di colpire un settore già in difficoltà a livello continentale, anche a costo di fare un passo indietro sulle norme contro la crisi climatica. Nel frattempo, si andrà avanti con “i lavori sulla revisione dei target 2035, con la piena neutralità tecnologica come principio fondamentale”.

Von der Leyen annuncia un “piano per riarmare l’Europa”

Mercoledì la Commissione anticiperà il suo nuovo piano industriale per rivedere il Green deal. Tra gli elementi al suo interno ci sarà anche la nascita di “un’alleanza industriale” nel settore di “software, chip e tecnologia di guida autonoma” delle automobili, ma anche delle batterie per auto elettriche. Altri aiuti al settore automobilistico, in questo caso rivolti all’elettrico.

L’esecutivo di von der Leyen quindi da una parte rallenterà sul clima, mentre dall’altra sta accelerando sulle spese militari. A metà febbraio la presidente della Commissione aveva annunciato l’intenzione di permettere a Paesi Ue di spendere molto di più per le armi, e oggi ha detto che invierà agli Stati membri “una lettera sul piano per riarmare l’Europa“. “Abbiamo bisogno”, ha affermato, “di un incremento massiccio nella difesa, senza dubbio”. Una pace duratura per l’Ucraina “si costruisce solo con la forza. E la forza inizia con il rafforzamento di noi stessi”.

Ministro Urso: “Salvata l’industria auto europea”

Per quanto riguarda l’intervento sulle emissioni delle case automobilistiche, si è naturalmente detto soddisfatto il governo Meloni, che da tempo spinge contro le norme del Green deal. “Salvata l’industria auto europea, la Commissione dà ragione all’Italia”, ha esultato il ministro delle Imprese Adolfo Urso. “Eliminata la tagliola delle multe che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora avanti con la piena neutralità tecnologica, l’autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano incentivi europeo”.

“Grazie al Ppe allontanato il rischio sanzioni per le nostre aziende automobilistiche, che avranno tre anni di tempo per adeguarsi ai nuovi standard”, ha scritto sui social il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani. “Una decisione di buon senso per sostenere insieme l’industria europea in un momento critico”. Anche la Lega, particolarmente attivo contro le norme per il clima, ha dichiarato in una nota: “Multe evitate, ci hanno ascoltato con grave ritardo. Adesso occorre azzerare la follia della messa al bando dei motori benzina e diesel dal 2035”.

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