Dove tutto è iniziato, la storia continua. 21 marzo 1885: 140 anni di pagine scritte insieme. Il Resto del Carlino compie 140 anni. Un traguardo che celebra non solo la storia di un giornale, ma di un’intera comunità. Dal primo numero del 21 marzo 1885 a oggi, abbiamo attraversato epoche, raccontato eventi, dato voce ai territori. Siamo stati testimoni e protagonisti di una storia che continua, evolvendosi nel segno dell’innovazione. Nel 2025, festeggeremo insieme questo straordinario anniversario con un anno di iniziative speciali. Un numero da collezione uscirà il 21 marzo con commenti, analisi e la ripubblicazione delle pagine storiche del Carlino: le notizie che hanno cambiato le nostre vite. Speciali cartacei dedicati ai momenti e ai personaggi che hanno segnato il nostro cammino. ilrestodelcarlino.it/140anni, il sito ufficiale (online dal 19 marzo) delle celebrazioni, accompagnerà i lettori verso il grande anniversario e racconterà le tappe di un percorso unico. Un countdown scandirà il tempo che manca al lancio del sito.
Un tour di eventi nelle città in cui siamo presenti, per incontrare lettori, istituzioni e imprese, dialogare sul futuro dell’informazione e riscoprire il valore del giornalismo di prossimità. Una mostra fotografica a fine anno.
Libri e pubblicazioni in edicola, podcast e video, per un racconto moderno e multimediale del nostro passato, del presente e delle sfide che ci attendono. Direttore per un giorno: big della cultura, dell’imprenditoria e delle nostre comunità guideranno le redazioni per un giorno costruendo un numero speciale dedicato ai lettori. Le visite guidate alla nostra redazione. Un anno di celebrazioni per un giornale che è parte della storia di tutti: questo percorso non sarebbe possibile senza il supporto dei nostri partner e il patrocinio dei Comuni che hanno scelto di accompagnarci. Grazie a chi crede nel valore dell’informazione e della cultura come motore di crescita per il territorio. Seguiteci sui nostri social e scopri di più su ilrestodelcarlino.it/140anni.
Prendo a prestito le parole di chi ci ha preceduti ed è stato migliore di noi: “il Resto del Carlino nacque con una duplice funzione scopertamente dichiarata nella sua testata: una più nobile e duratura di critica e di moralizzazione e una, più bottegaia e provvisoria, di soccorso ai tabaccai. Se prima del 1885 il carlino fu soltanto una moneta, dopo fu esclusivamente un giornale, il nostro giornale”.
Da carlino con la ‘c’ minuscola a Carlino, con la maiuscola, seguendo le parole di Dino Biondi. Non è un caso che ’dare il resto del carlino’, ieri come oggi, significava mettere le cose a posto, regolare i conti, ergo sollecitare e migliorare i potenti. Non è un caso che il giornale sia cambiato insieme con voi, i lettori, unici giudici del lavoro di migliaia di persone che si sono susseguite nelle redazioni, negli stabilimenti, negli uffici. In occasione dei nostri 125 anni, un bellissimo libro di Marco Leonelli diceva “45mila notti passate a scrivere la storia”, evocando l’attività post meridiana tipica della stampa.
Oggi siamo arrivati al traguardo dei 140 anni e possiamo includere tutti i cicli del giorno e in particolare anche le albe, le mattine, i risvegli con il web, i siti, i podcast, i video, i documentari e i social network che hanno aggiunto modi di fruire del giornale. Più volti, stessa anima, stesso Carlino.
Il nostro impegno sarà essere ancora più accanto ai nostri lettori, con i modi tradizionali del giornalismo e le tecnologie più avanzate, ma soprattutto saremo fra di voi e con voi nelle città, con le nostre redazioni, per ascoltarvi ancora. Un vero e proprio viaggio dall’Emilia-Romagna alle Marche ci accompagnerà per tutto l’anno.
Le due regioni che vi raccontiamo quotidianamente stanno affrontando un delicato processo di trasformazione: l’Emilia-Romagna ha cambiato guida con Michele de Pascale e lancia una stagione di ricostruzione e ripartenza dopo l’alluvione e la stagione del muro contro muro con il Governo; le Marche vanno al voto e il governatore Francesco Acquaroli, uno dei volti simbolo di Fratelli d’Italia, aspetta di conoscere il nome del suo avversario anche se pare sempre più vicina l’ora della discesa in campo dell’europarlamentare Pd Matteo Ricci.
Con esse, le città chiedono una nuova narrazione: a cominciare da Bologna, dove il Carlino nacque e dove oggi i problemi sono la gentrificazione, il traffico, la casa, fino a Ravenna, che andrà presto alle urne.
Raccontare un territorio significa soprattutto raccontare le storie di chi lo abita, di chi resiste, di chi ogni giorno fa qualcosa per la comunità. Per questo, mi piace segnalarvi la storia raccolta dal nostro inossidabile Settimo Baisi nell’Appennino reggiano. È la storia di Davide Tagliati, 19 anni, che ha rilevato la storica edicola ‘la Rinascita‘ di via Roma.
Perché aprire un’edicola nel 2025? “È bellissimo, per me è un’emozione nuova, qui ogni giorno si conoscono persone nuove, si scambiano opinioni su quello che succede nel mondo, ma soprattutto attorno a noi. Questo vuole dire prendere il giornale. La cosa più bella è il rapporto con le persone, i clienti che diventano subito amici, ti danno consigli incoraggianti”.
È questo il senso del Carlino.
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