Norcia vuole essere capitale europea della cultura per rilanciare l’Appennino

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Norcia vuole guidare il rilancio dell’Appennino, a cominciare da quello terremotato. E per farlo, sabato pomeriggio, ha ufficializzato la candidatura, che coinvolge quasi 130 comuni, di cui Norcia è capofila, al titolo di capitale europea della cultura 2033.

La corsa all’ambizioso riconoscimento si sviluppa intorno al manifesto “Norcia e la Civitas appenninica: terra di cambiamento, crocevia di tradizioni e innovazione” che da qui al 2027, quando è prevista la prima manifestazione d’interesse, anche se la partita vera e propria dovrebbe iniziare l’anno dopo con la pubblicazione del bando, sarà trasformato in un dossier in grado di competere con le grandi città d’arte che scenderanno in campo, tra le italiane al lavoro va certamente segnalata Torino. Per dare la misura della sfida che Norcia e l’Appennino di Umbria, Marche e Abruzzo dovranno affrontare vale la pena segnalare che a ottenere il riconoscimento, istituito nel 1985, sono state soltanto Firenze (1986), Bologna (2000), Genova (2004), Matera (2019) e Gorizia con Nova Gorica (2025).

Al Digipass di Norcia, oltre al sindaco Giuliano Boccanera e alla presidente Stefania Proietti, per assistere al primo passo ufficiale della candidatura sono arrivati l’assessora alla cultura delle Marche Chiara Biondi e la consigliera regionale dell’Abruzzo Marilena Rossi, il sottosegretario del ministero dell’Interno Emanuele Prisco e il commissario straordinario per la ricostruzione post sisma Guido Castelli, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo e Giulio De Rita del Censis.

Il manifesto di candidatura tratteggia Norcia come «una città che abbraccia la sua storia e guarda al futuro con determinazione e speranza» e la sfida del 2033 come un invito «a tutta l’Europa a scoprire, condividere e celebrare questa voglia di cambiamento e trasformazione». Immancabile il riferimento a Norcia e all’Appennino terremotato come «simbolo di resilienza» anche perché la corsa al titolo «poggia su due assi fondamentali, la ricostruzione e l’innovazione, con l’implementazione di progetti sostenibili che rispettino il patrimonio storico e promuovano l’innovazione architettonica» con un occhio «all’integrazione sociale». Centrale naturalmente la figura di San Benedetto patrono d’Europa e anche quella di San Francesco, perché Assisi è tra i 128 comuni che provano la scalata.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Definita «crocevia di storia e cultura dai tempi degli antichi Sabini e Romani fino al Medioevo e Rinascimento», oltreché riconosciuta «come centro di produzione artistica e letteraria», il manifesto per la candidatura mette in chiaro che Norcia «non vuole solo essere custode del passato», ma «diventare promotrice di nuove economie, culture e relazioni», quindi ritagliarsi un ruolo di «ponte tra culture, trasformarsi in luogo di incontro e dialogo, centro di scambio culturale europeo».

A dire che la sfida ufficializzata nelle ultime ore rappresenta «un obiettivo straordinario per Norcia e per tutte le comunità del cratere» è stato il sindaco Boccanera, secondo cui l’eventuale «raggiungimento di questo obiettivo rappresenterebbe un volano fortissimo per il rilancio della nostra economia». Al suo fianco la presidente Proietti secondo cui la «candidatura è un’occasione unica per dare slancio a una ricostruzione che investa anche sulla ripresa socioeconomica e culturale della comunità. Nel 2033 – ha ricordato – si celebra il bimillenario della morte del Signore e quindi Norcia, città del Patrono d’Europa, può richiamare con forza il simbolo della cristianità». Di sfida che porta con sé «un messaggio di speranza» ha parlato monsignor Renato Boccardo, che ha rilevato come «la Civitas Appenninica possa prima di tutto portare forza interiore e ricchezza sia di umanità che di relazioni alla gente di queste vallate», perché «in questo mondo sempre più diviso e frastornato, far vedere che è possibile ancora stare insieme e condividere un progetto, guardare al bene di tutti che supera anche il bene personale, è un messaggio prezioso di cui la nostra Europa ha bisogno».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link


Source link