L’Università di Udine fa scuola in Perù con tre progetti

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I progetti dell’Università di Udine per gli studenti delle scuole del Perù.

Sviluppare e valutare i livelli di apprendimento – soprattutto in matematica, scienze e lingua inglese – degli studenti delle scuole in Perù, dai primi gradi di istruzione fino all’inizio dell’università. È l’obiettivo di tre progetti al centro di una missione dell’Università di Udine nel Paese sudamericano. A idearli è stato Enrico Gori, docente di statistica e professore decano dell’Ateneo friulano, che li ha presentati al rettore vicario dell’Università Cattolica “Sedes Sapientiae” di Lima, Gian Battista Fausto Bolis.

Misurare le curve di crescita degli apprendimenti.

Il primo progetto riguarda l’applicazione di metodologie per costruire curve di crescita degli apprendimenti, analoghe a quelle del peso e della statura. Queste possono servire sia per la composizione iniziale delle classi sulla base dei livelli di partenza, sia per la successiva individuazione dei punti deboli degli studenti durante l’apprendimento. La metodologia si base sull’applicazione del modello di Rasch, impiegato anche nelle ricerche Ocse Pisa e Invalsi.

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Questo modello produce misure oggettive, analoghe a quelle della temperatura, in cui è possibile riportare su una unica scala le difficoltà delle domande poste. Ad esempio, a un bambino della scuola primaria e a un ragazzo delle medie superiore. Da cui la possibilità di costruire curve di crescita, simili a quelle dei percentili del peso e della statura, con cui si può andare a comparare lo sviluppo di ogni studente a intervalli regolari di tre mesi. Questo sistema consente di individuare precocemente i punti deboli dello studente, senza che si debba portare dietro “debiti formativi”, e intraprendere adeguate azioni di sostegno, soprattutto in matematica.

“Nel 2000 – sottolinea Gori – il Perù era il Paese partecipante al test Pisa, l’indagine che misura le competenze degli studenti quindicenni dei Paesi aderenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, con il minor punteggio, ma è quello che è riuscito a crescere di più da quell’anno al 2018″.

Il Paese ha quindi tutte le potenzialità per attivarsi in questo senso, “che è fondamentale – sottolinea il professo Gori –, poiché come indicano gli studi del professor Eric Hanushek dell’Università di Stanford, i livelli di apprendimento, specie in matematica e scienze, sono il motore dello sviluppo economico e non viceversa, contrariamente a quanto si crede, spesso influenzati dall’idea che sia il reddito familiare a determinare in gran parte i livelli di apprendimento dei figli». In realtà, specifica Gori, «è la qualità dell’insegnamento e una organizzazione adeguata, volta a fornire ad ogni studente il supporto e l’insegnamento commisurato al suo punto di partenza, che fa la differenza”.

Il confronto della crescita degli apprendimenti.

Il secondo progetto intende mettere a confronto la crescita degli apprendimenti nelle classi in cui si applicherà questo metodo con le classi in cui si utilizza quello tradizionale. «L’esperimento – specifica Gori – potrebbe essere fatto partendo dalle zone più svantaggiate di Lima, in modo da poter dare un messaggio forte: non conta la ricchezza della famiglia, ma la qualità dell’insegnamento e della sua organizzazione».

Test per la comparazione dei risultati.

La terza iniziativa propone la creazione di test (basati sul modello di Rasch) in grado di comparare i risultati raggiunti dai bambini della selva amazzonica peruviana con quelli di Lima. Questo grazie anche al fatto che l’Università Cattolica “Sedes Sapientiae” guida un progetto di formazione degli insegnanti bilingue, cioè spagnolo e una delle otto lingue della selva peruviana.

«Poiché l’Università Cattolica “Sedes Sapientiae” ha bisogno di sviluppare un team di ricercatori ben ferrati sui modelli di Rasch, sui modelli di regressione multilivello e sull’uso di variabili affette da errore di misura promuoveremo – spiega il professor Gori – una collaborazione anche con l’Università Bicocca di Milano, centro di eccellenza in questo campo».

Chi è il professor Enrico Gori.

Enrico Gori è un esperto di statistica metodologica e valutazione educativa, in particolare nell’applicazione di modelli di misurazione nell’istruzione e nella formazione professionale. Dal 1995 è professore ordinario di metodologia statistica al Dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Udine. Durate la sua carriera, non solo a Udine, ha insegnato e sviluppato ricerche sui modelli multilivello e sul modello Rasch. Si tratta di uno strumento fondamentale per valutare l’apprendimento, ma è applicabile a innumerevoli altri campi. Come mostrano le collaborazioni di Gori con ricercatori di altre aree (agraria per esempio) che recentemente hanno ottenuto importanti risultati scientifici. In particolare in termini di pubblicazioni di alto livello, grazie al lavoro interdisciplinare svolto, in cui il modello di Rasch ha avuto un ruolo fondamentale nell’innovazione delle metodologie applicate.

Nella sua carriera il professor Gori è stato presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Invalsi. Ha condotto progetti di ricerca in ambito educativo, coordinando studi nazionali in Italia sulla misurazione del rendimento degli studenti e sulla valutazione dei servizi educativi. Ha inoltre organizzato, anche presso l’Invalsi, conferenze internazionali nel campo della valutazione educativa e ha collaborato con le università statunitensi di Boston (Usa, professor. Charles Glenn) e Stanford (professor Eric Hanushek) e l’australiana James Cook (professor Trevor Bond). Il suo approccio accademico cerca di collegare la misurazione dell’apprendimento con politiche educative efficaci, garantendo che l’istruzione risponda ai bisogni degli studenti e della società.

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Il suo lavoro più recente si è concentrato sulla progettazione di metodi oggettivi di misurazione, con particolare interesse per la valutazione dell’apprendimento. “Metodi – evidenzia il professor Gori – basati su dati che soddisfano in maniera rigorosa il modello di Rasch che, a differenza di altri modelli statistici come i modelli IRT, è l’unico in grado di soddisfare la proprietà di oggettività specifica”.

In occasione di un seminario tenuto a Lima Gori ha anche mostrato i risultati di un esperimento condotto con i propri studenti. “Applicando il modello di Rasch – spiega Gori –, si è riusciti a misurare il peso di una serie di pietre senza l’uso della bilancia. Ovviamente con il margine di errore statistico tipico di queste misure. Da qui la necessità di sviluppare un gruppo di ricerca, in Perù, che possa trattare la questione degli errori di misura nell’ambito dei modelli di regressione e modelli multilivello, utilizzabili, ad esempio, per individuare gli insegnanti più efficaci per i diversi livelli di apprendimento inziale degli studenti, in modo da poter formare classi in cui gli studenti possano crescere con il massimo delle loro potenzialità”.



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