La rottamazione delle cartelle esattoriali sta subendo un’importante evoluzione nel 2025, con due misure principali: la riammissione alla rottamazione quater per chi è decaduto e la rottamazione quinquies, annunciata come la soluzione definitiva per chiudere i conti con il Fisco. Ma davvero conviene aderire alla riammissione, o è meglio attendere la nuova rottamazione?
Negli ultimi anni, il governo ha cercato di offrire ai contribuenti strumenti per regolarizzare le proprie posizioni debitorie con il Fisco. Dopo la rottamazione quater, che ha dato la possibilità di estinguere i debiti con uno sconto su interessi e sanzioni, arriva ora la riammissione per chi è decaduto. Tuttavia, molte persone si stanno chiedendo se valga la pena aderire a questa misura o attendere direttamente la rottamazione quinquies, che sembra offrire condizioni più vantaggiose.
Analizziamo nel dettaglio le due opzioni per capire quale potrebbe essere la soluzione più conveniente.
Riammissione alla rottamazione quater: perché potrebbe non convenire
La riammissione alla rottamazione quater è stata introdotta per permettere ai contribuenti che non sono riusciti a pagare le rate previste di rientrare nel piano di agevolazione. Tuttavia, molti cittadini stanno esprimendo forti dubbi sulla reale convenienza di questa opportunità.
Un caso esemplare è quello di Bruno, un contribuente decaduto dalla rottamazione quater perché non ha potuto pagare una rata di 2.200 euro a novembre. Con il nuovo piano, la rata che dovrà versare a luglio salirà a 2.880 euro, a causa della somma delle rate non pagate e della penalizzazione prevista per la riammissione. Ma se una persona non è riuscita a pagare 2.200 euro, come può sostenere una rata ancora più alta?
I limiti della riammissione alla rottamazione quater
Il principale problema della riammissione è che non prevede un allungamento del piano di pagamento, ma impone di pagare in meno tempo un debito più alto. Molti cittadini che sono decaduti dalla quater lo hanno fatto perché le rate erano troppo elevate. La riammissione, invece di facilitare il pagamento, finisce per aggravare ulteriormente la situazione, portando molte persone a preferire attendere la rottamazione quinquies.
Una soluzione alternativa avrebbe potuto essere:
- Mantenere lo stesso importo delle rate, allungando il piano di pagamento per includere quelle non versate.
- Consentire una nuova dilazione su cinque anni, dando ai contribuenti più tempo per regolarizzare la propria posizione.
Rottamazione quinquies: la vera soluzione?
Parallelamente alla riammissione, il governo ha annunciato la rottamazione quinquies, che dovrebbe offrire condizioni migliori per chi vuole chiudere definitivamente il proprio debito con il Fisco.
Secondo le indiscrezioni, questa misura permetterà di:
- Ricomprendere tutti i debiti pregressi, inclusi quelli decaduti dalla rottamazione quater.
- Prevedere piani di pagamento più sostenibili, con rateizzazioni che potrebbero arrivare fino a cinque anni.
- Garantire sconti su sanzioni e interessi, rendendo l’importo da pagare più accessibile.
Una strategia poco chiara del governo
La scelta di introdurre due misure distinte per la regolarizzazione delle cartelle esattoriali ha creato confusione tra i contribuenti. Se la rottamazione quinquies risulta più vantaggiosa, perché non unificare le due misure e dare la possibilità a tutti di accedere alle condizioni migliori?
L’idea di mantenere due percorsi separati potrebbe portare molte persone a rimanere nel limbo, aspettando una misura che potrebbe arrivare troppo tardi o con requisiti più stringenti. Il rischio è che, nel frattempo, alcuni debiti diventino non più rottamabili, obbligando i contribuenti a saldare l’intero importo senza agevolazioni.
Rottamazione cartelle 2025: i consigli dell’esperto
La rottamazione cartelle 2025 si presenta come una fase decisiva per chi ha debiti con il Fisco, ma la scelta tra riammissione alla rottamazione quater e rottamazione quinquies non è semplice.
Se la prima soluzione non prevede alcuna agevolazione sulle rate e rende più difficile il pagamento, la seconda potrebbe offrire un’opportunità più concreta per chiudere i conti in modo definitivo. Tuttavia, manca ancora una conferma ufficiale sui dettagli della quinquies, e chi ha un debito in sospeso dovrà valutare con attenzione i pro e i contro prima di prendere una decisione.
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