Giornata storica per Acqualagna. Inaugurata la prima tartufaia coltivata di tartufo bianco in zona Abbazia di San Vincenzo al Furlo

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


ACQUALAGNA – Il Sindaco Grassi “Si apre una nuova fase per tutelare uno dei tesori più preziosi del nostro patrimonio ambientale e culturale, coinvolgendo le future generazioni”.

Partiamo dal futuro: nel 2033 ad Acqualagna il tartufo bianco si raccoglierà nelle tartufaie coltivate. Oggi, contro le conseguenze avverse del cambiamento climatico, che negli ultimi anni ha fatto registrare il segno meno per sua Maestà il Re della tavola, il Comune di Acqualagna inaugura la prima tartufaia coltivata di tartufo bianco della specie più pregiata Tuber Magnatum Pico.

L’operazione è il frutto di un accordo con l’Associazione Nazionale Conduttori Tartufaie (ANCT) guidata dal presidente Sabatino Di Giamberardino e in collaborazione con l’Amap – Agenzia per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca della Regione Marche.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Il terreno, di proprietà del Comune, della misura di circa un ettaro, si trova in località Pianacce, in una zona simbolo del territorio, a pochi chilometri dalla prima tartufaia di nero pregiato impiantata nel lontano 1932 in zona Pietralata, che costituiva il primo esempio in Italia, e nelle vicinanze del sito storico e culturale dell’Abbazia di San Vincenzo al Furlo, nei pressi dello splendido scenario della Riserva Naturale Statale.

“Il tartufo bianco – ha dichiarato il sindaco Pier Luigi Grassi – riveste un’importanza enorme per il nostro territorio e per la nostra comunità che non si esaurisce nelle qualità gastronomiche ma comprende soprattutto la sua esistenza connessa all’ambiente, in quanto rappresenta un indicatore biologico e il simbolo di un equilibrio naturale che è seriamente a rischio. Di fronte a questa consapevolezza e orgogliosi del ruolo che Acqualagna ha conquistato negli anni, mettiamo a disposizione un nostro terreno per tutelare uno dei tesori più preziosi del nostro patrimonio ambientale e culturale”.

L’Associazione nazionale Conduttori Tartufaie si è occupata di preparare il terreno adibito alla coltivazione delle prime piantine, un pioppio bianco della famiglia delle Salicacee, in collaborazione con Amap regionale.

“Si tratta del primo esperimento a livello mondiale se tralasciamo le innumerevoli prove di laboratorio, questa infatti è la prima e unica prova sul campo. In un ettaro di terreno – spiega il presidente ANCT Sabatino Di Giamberardino – riusciremo a coltivare circa 450 piantine. Sappiamo bene che non tutte daranno i loro frutti ma se ipotizziamo il valore economico generato dalla resa di sole 100 piante, per una quantità di 20 chili totali di tartufo bianco, ci aggiriamo intorno a una cifra ipotetica di 100 mila euro, secondo la Borsa del 2024. Apprezziamo il virtuosismo del comune e che venga valorizzato il lavoro della nostra associazione. Promuoviamo il ricambio generazionale e l’insediamento dei giovani in agricoltura in territori che sono particolarmente vocati ma spesso abbandonati per mancanza di occupazione. Il tartufo può rappresentare un ottimo stimolo per i futuri agricoltori”.

A tagliare il nastro inaugurale e a mettera a dimora le prime piantine insieme al sindaco Grassi e a Di Giamberardnino d ANCT sono stati l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Mirco Carloni, il consigliere regionale Giacomo Rossi e il presidente Amap, Marco Rotoni.

“La Regione Marche – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini – ha da tempo riconosciuto l’importanza della tartuficoltura come settore strategico per lo sviluppo rurale e la valorizzazione del nostro territorio. Con la modifica della legge regionale 5/2013 nel 2022, abbiamo istituito il Tavolo permanente di filiera sul tartufo, un’iniziativa che ha visto la partecipazione attiva di tutti i portatori di interesse del settore. Questo Tavolo ha il compito di sostenere le azioni di promozione e valorizzazione del patrimonio delle Marche, con l’obiettivo di rafforzare le potenzialità turistiche, culturali, commerciali ed ambientali legate alla raccolta e commercializzazione del tartufo. La nostra regione è una delle poche in Italia a produrre tutte le specie di tartufo presenti in natura, offrendo varietà disponibili praticamente tutto l’anno. Tra i programmi futuri: il censimento delle tartufaie naturali per il recupero di quelle abbandonate, l’adozione di norme di tutela e buone pratiche di gestione per le tartufaie, il miglioramento del sistema dei controlli sul territorio e il rilancio del ruolo dell’associazionismo di settore”.

“ Questa è una giornata storica – ha dichirato il presidente Mirco Carloni – come nel ’32 si è inaugurata qui vicino la prima tartufaia in Italia del nero pregiato, così oggi, nel 2025, si inaugura la prima tartufaia di bianco con una tracciabilità certificata. L’operazione del comune di Acqualagna, che coinvolge ANCT, è un salto in avanti. In passato non sempre c’è stata la stessa sensibilità per il tartufo. Sono davvero felice del ruolo che svolge Amap, che è il risultato di una riforma che abbiamo operato in Consiglio regionale trasformandola in un’agenzia per l’innovazione e non di sola assitenza tecnica come era in passato, nonché di ricerca di nuove strategie per aumentare la produttività. Di fronte alla crisi dell’agricoltura, alle perdite che subiscono le coltivazioni tradizionali, dobbiamo trovare delle soluzioni. Inoltre, l’accordo Ue-Mercosur prevederà, purtroppo per l’Europa, l’introduzione di diversi prodotti che dai noi sono vietati e rischieremo che su alcuni di questi, tra cui quelli tradizionali, non riusciremo a battere la concorrenza. Ecco che l’innovazione può venire in soccorso all’agicoltura, differenziando il reddito con dei prodotti che possono dare un’alta remuneratività come il tartufo bianco, che sul mercato non ha rivali. L’intelligenza del sindaco di mettere a disposizione un terreno pubblico per coltivare una tartufaia di bianco è un fatto storico. Il tartufo è una risorsa su cui c’è ancora molto da fare per diventare leader a livello globale, è un prodotto che si può coltivare ed è tra i pochi prodotti a creare un valore aggiunto in agricoltura, consentendo ai giovani di rimanere su questo territorio. Grazie di cuore da parte mia e da parte del Parlamento italiano”.

Dopo questa prima coltivazione simbolica, le altre piante micorizzate di tartufo bianco verranno messe a dimora nel corso dell’anno.

Contabilità

Buste paga

 

“Il passo successivo – conclude il Sindaco – sarà coinvolgere le scuole con il progetto ‘Adotta una piantina’ che mira da una parte a produrre benefici ambientali, sociali ed economici e dall’altra a sensibilizzare i più piccoli a una cultura ambientale”.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link