Quella per l’Ucraina è stata la prima, ma – c’è da scommetterci – non sarà l’ultima. Perché una nuova stagione di “piazze” è alle porte e nessuno tra le opposizioni ha voglia di rimanere in disparte. Non è detto però, che tutte siano “piazze larghe”, perché i distinguo con cui fare i conti non mancano, nel campo progressista. E così, mentre Elly Schlein si prepara a sciogliere ufficialmente la riserva sulla sua adesione alla piazza per l’Europa lanciata da Michele Serra su Repubblica, Giuseppe Conte, conferma la piazza del M5S per dire “no” al governo di Giorgia Meloni. Mentre Carlo Calenda pensa, già per domenica, a una piazza a sostegno di Zelensky.
L’INIZIATIVA
Nessun vessillo di partito, ma solo bandiere blu-stellate. Alla piazza lanciata dal giornalista di Rep, a sostegno dell’Europa e delle sue istituzioni che oggi appaiono come dei «vasi di coccio», tutto il mondo della politica (o quasi) ha deciso di non rimanere indifferente. Le conferme alla piazza europea sono arrivate subito dai centristi di Azione e Italia viva: se i primi hanno diffuso una nota per aderire a una piazza che celebri «il significato profondo dell’essere europei», il partito di Matteo Renzi ha tirato fuori persino una possibile data: «Facciamola a Milano, presto, il 15 marzo», suggerisce sui social Ivan Scalfarotto. La proposta, a leggere le dichiarazioni seguite a pioggia, piace, in particolare, al Nazareno: da Filippo Sensi che l’ha giudicata «un’ottima idea, giusta, necessaria, urgente», fino a Lia Quartapelle, pronta a sposare la proposta del collega Scalfarotto: «Facciamolo. Appuntamento, a Milano, per chi ha a cuore l’Europa». Il leader di Più Europa, Riccardo Magi, pure lui convinto a prendere parte, ha rilanciato sul 25 marzo, perché, ha ricordato, «è il giorno in cui si celebra la firma del Trattato di Roma». A benedire l’operazione anche l’ex-commissario Ue, Paolo Gentiloni, ospite della scuola di politiche per amministratori di Dario Nardella: «Ecco penso che anche questo è un regalo del nuovo presidente degli Stati Uniti», il commento. Placet anche da Alleanza Verdi Sinistra, che pure qualche paletto tiene a fissarlo. Perché, «se è ‘giustissimo dire ‘o si fa l’Europa o si muore’, sottolinea il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, l’idea «non può che essere quella di un’Europa di pace» e «non quella di scorporare dal patto di stabilità le spese per il riarmo». Se il fronte dei leader di opposizione sembra pronto a scendere in campo, da ultima Elly Schlein – che, nelle prossime ore, confermerà ufficialmente la sua partecipazione – il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, glissa.
LA PIAZZA M5S
E con i giornalisti che lo fermano fuori dal quartier generale pentastellato di via di Campo Marzio torna alla carica sulla manifestazione targata M5S contro il governo Meloni: «Abbiamo avuto oggi un decretino sulle bollette – attacca l’ex presidente del Consiglio – mentre Meloni lavora giorno e notte per spendere altri 20 miliardi in armi e spese militari con l’ok dell’Europa». Pure lui ha in serbo una data per l’evento: «Ritroviamoci il 5 aprile». Mentre a chi insiste sulla manifestazione di Serra, ribatte: «Non ci confondiamo con le piazze, io ho detto la nostra». Se il mistero sulla data della manifestazione anti-Meloni può dirsi risolto, insomma, qualche dubbio resta sulle modalità organizzative e su quelli che saranno i suoi partecipanti. Nel confronto faccia a faccia andato in scena nei giorni scorsi alla Camera, la segretaria dem avrebbe proposto a Conte di «costruire insieme una piattaforma» tematica, centrata sull’economia. Invece, nel caso in cui l’idea fosse stata «di fare una cosa soltanto dei M5S», l’invito sarebbe stato valutato sulla base della piattaforma, ha aggiunto Schlein. Al Messaggero, uno dei vice presidenti del M5S, Michele Gubitosa, ribadisce la linea di Conte: «La cosa importante – spiega – è portare in piazza i cittadini, perché i temi riguardano loro. Poi, l’invito è aperto a tutti i partiti del campo progressista. Se verranno saranno i benaccetti». Un’altra piazza a geometrie variabili potrebbe essere quella pro-Zelensky, proposta da Carlo Calenda. Che in post su X ha lanciato un appello per domenica alle «forze che hanno sostenuto l’Ucraina». Con tanto di tag del leader di FI, Antonio Tajani. Da vedere chi aderirà: il toto-piazze è partito.
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