La basilica di San Nicola è gremita fin dalle prime ore del mattino. Tra scolaresche e turisti che affollano i banchi in attesa di ascoltare l’affascinante storia del santo giunto dal mare, Svetlana, con i suoi occhi grandi color del cielo, fissa la statua di San Nicola. Di fronte al santo, emblema dell’unità dei cristiani, si fa il segno della croce ortodosso, accende una candela e prega per sua mamma, malata, che non potrà raggiungerla dall’Ucraina. Prega anche e soprattutto per la pace, la donna di mezza età che vive e lavora a Bari da circa 11 anni, lontana dai suoi affetti in balia di una guerra senza fine.
“Ce lo insegna Papa Francesco – dice – che ci ha sempre fatto sentire la sua vicinanza. Da quando le sue condizioni di salute si sono aggravate, trovo sempre cinque minuti per venire qui. Mi fa sentire leggera, come se volassi. Lui ha sempre pregato per noi, donandoci un grande conforto. Adesso è il nostro turno”.
La maratona di preghiere per il Santo Padre, dopo l’appello del presidente della Conferenza episcopale pugliese, l’arcivescovo Giuseppe Satriano, sta travolgendo in questi giorni le diocesi di Puglia, in particolare quella da lui presieduta, Bari-Bitonto, che proprio questa settimana celebra la Madonna Odegitria, figura molto cara al Papa che poté ammirarne l’icona, custodita nella cattedrale di San Sabino, durante la sua visita nel capoluogo pugliese nel luglio 2018. Anche in quell’occasione, come nelle altre successive, non mancò il caloroso abbraccio della Puglia al Santo Padre.
“Stiamo pregando per la salute del Pontefice specialmente durante le messe e la liturgia delle ore”, dice padre Francesco D’Agostino, vice priore della basilica di San Nicola di Bari.
Ma l’ondata di preghiere per il Papa arriva anche dalle scuole e dalle parrocchie lontane dalla città vecchia. Lo scorso mercoledì i ragazzi della scuola secondaria di i grado dell’Istituto Preziosissimo Sangue di Gesù del quartiere Picone di Bari si sono radunati per rivolgere un pensiero a Francesco. Giovedì, sempre nello stesso quartiere, la parrocchia Cuore Immacolato di Maria ha recitato un rosario. Dopo l’appuntamento della scorsa settimana, anche ieri sera, alla parrocchia San Pasquale, nell’omonimo quartiere, c’è stata l’esposizione del SS. Sacramento e l’adorazione Eucaristica. Poco fuori Bari, invece, nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, le comunità della concattedrale Santa Maria Assunta di Ruvo di Puglia e di San Bernardino di Molfetta hanno vissuto giovedì un intenso momento di preghiera dedicato al Pontefice.
Lo stesso ha fatto l’Unitalsi di San Ferdinando di Puglia (arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie), paese divenuto noto in questi giorni per un murale che racconta la storia di un “legame indissolubile”: “Quello tra mio figlio Paolo, affetto da mutazione del gene X e atassia spinocerebellare, con Papa Francesco”, racconta Elsa Morra, fondatrice dell’associazione “Oltre l’autismo si tinge di blu”, impegnata nell’assistenza ai disabili. Nel disegno, portato a termine proprio la scorsa settimana dall’artista Gennaro Stella, Paolo e il Papa sono ritratti insieme sullo sfondo di un cielo azzurro in cui si librano dei palloncini colorati. “Con loro – racconta Elsa – c’è anche la bimba, figlia di una coppia, conosciuta all’ospedale Bambino Gesù di Roma, venuta a mancare dopo aver convissuto con la stessa patologia di Paolo”.
“Nonostante il dolore che li ha colpiti, ho continuato a sentire Carlo e Maria, i genitori della piccola, soprattutto per fare memoria di bei momenti, come l’incontro, qualche anno fa, con il Papa. È nata così l’idea del murale”.
Un’immagine, impressa sul muro esterno dell’associazione, che possa donare speranze e sorrisi.
Come quello di Paolo che, tornato qualche giorno fa a Roma con sua famiglia per sottoporsi a dei controlli medici, ha lasciato fuori dal Policlinico Gemelli, in cui è ricoverato il Papa, un cartellone per Francesco, a cui, qualche anno fa, durante una catechesi del mercoledì nell’Aula Paolo VI, si divertì a sottrarre la papalina.
“Papa Francesco, ti voglio abbracciare presto” è il suo messaggio impresso a chiare lettere tra foto e cuori rossi in cui ci sono i nomi di tanti altri bambini che lo aspettano.
“E ora – dice speranzosa Elsa – attendiamo che il Santo Padre guarisca per poter tornare a pregare nuovamente insieme a Roma”.
Valeria De Simone
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