Lavoratori non vedenti, benefici previdenziali

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Vediamo in questo articolo quali sono i benefici previdenziali per i lavoratori non vedenti. Le prestazioni, i requisiti, le procedure. – Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata. Entra nei nostri gruppi WhatsApp e Telegram.

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Lavoratori non vedenti: i benefici previdenziali

I lavoratori non vedenti hanno diritto ad alcune agevolazioni speciali per andare in pensione. Queste agevolazioni permettono loro di andare in pensione prima degli altri lavoratori e ottenere vantaggi sui contributi versati.

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Lavoratori non vedenti e pensione di vecchiaia

I lavoratori non vedenti sono persone totalmente cieche o che vedono pochissimo (massimo un decimo della vista normale). Lo stabilisce l’articolo 9, comma 2 della legge 113/1985 e l’articolo 1 della legge 120/1991.

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Dipendenti del settore privato

Per chi lavora nel settore privato, ci sono due possibilità:

Ciechi dalla nascita o prima di iniziare il lavoro

Queste persone o chi ha almeno 10 anni di contributi dopo essere diventato cieco possono andare in pensione con:

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Tipo di lavoratore Età pensionabile Anni di contributi
Uomini dipendenti 56 anni 10 anni
Donne dipendenti 51 anni 10 anni
Uomini autonomi 61 anni 10 anni
Donne autonome 56 anni 10 anni

Questi requisiti si basano sull’articolo 2 della legge 258/1952, confermata dalla Circolare INPS n.35/2012 e dal Messaggio INPS n.800/2014.

Persone che non rientrano nel caso precedente

Chi è diventato cieco dopo aver iniziato a lavorare e non ha almeno 10 anni di contributi successivi alla cecità può andare in pensione con i requisiti validi prima della Riforma Amato (art. 1, comma 6, Dlgs 503/1992):

Conto e carta

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  • Uomini dipendenti: 61 anni
  • Donne dipendenti: 56 anni
  • Lavoratori autonomi: aggiungere 5 anni (66 uomini, 61 donne)
  • Contributi minimi richiesti: 15 anni (Circolare INPS 65/1995)

Dipendenti pubblici

I dipendenti pubblici non vedenti hanno requisiti diversi e generalmente più alti. Possono andare in pensione all’età massima prevista nel 1992 per il loro settore (solitamente 65 anni), con almeno 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di contributi (Protocollo INPDAP 10878/2011 e Circolare INPDAP 16/1993). Se nel 1992 c’erano limiti più bassi, questi rimangono validi.

Anche questi requisiti possono aumentare in base all’aspettativa di vita calcolata dall’ISTAT.

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Pensione anticipata

Per la pensione anticipata, i lavoratori non vedenti hanno gli stessi requisiti degli altri lavoratori. Non ci sono vantaggi specifici per andare in pensione prima.

Maggiorazione contributiva

I lavoratori non vedenti hanno diritto a una maggiorazione di 4 mesi di contributi per ogni anno di lavoro effettivo (art. 9, comma 2, legge 113/1985 e art. 2, legge 120/1991). Questo beneficio va richiesto all’INPS e serve per:

  • raggiungere più rapidamente il numero minimo di contributi per la pensione;
  • aumentare l’importo della pensione (solo per la parte calcolata con il metodo retributivo, basato sugli ultimi stipendi percepiti).

Questa maggiorazione non aggiunge contributi reali al conto pensionistico, ma aumenta solo il calcolo finale della pensione (Circolare INPS 173/1991).

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Coefficienti di trasformazione

Dal 2017 esiste un altro vantaggio (legge 232/2016, art.1 comma 219). I lavoratori non vedenti ricevono una maggiorazione di 4 mesi per ogni anno lavorato anche nel sistema contributivo, cioè basato su tutti i contributi versati durante la carriera lavorativa. Questo aumenta leggermente l’importo finale della pensione (Circolare INPS 73/2017).

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Nell’immagine un lavoratore non vedente chiede all’INPS quali sono i suoi benefici previdenziali.



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