La mitilicoltura diventa sostenibile – Chioggia Notizie

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CHIOGGIA – Passi avanti per evitare la dispersione delle calze in polipropilene utilizzate per la coltivazione dei mitili: un progetto mira a recuperarle e a lavorarle per poterle utilizzare nuovamente. Una iniziativa presentata a palazzo Ferro Fini dal consigliere regionale della Lega Marco Dolfin. Il progetto si chiama ‘Muscles’ (Mussel Sustainable production (re)cyCLES), ed è promosso e coordinato da Legambiente, assieme a una delle aziende partner del progetto, Rom Plastica di Chioggia.

La salvaguardia dei nostri mari passa anche per il recupero delle reti da pesca dismesse e per il loro riutilizzo sostenibile – ha sottolineato il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti – La Rom Plastica di Chioggia rappresenta in tal senso un esempio assolutamente virtuoso, tutto veneto: ha recentemente siglato un accordo con la Cooperativa di Pila Opper il recupero e il riciclo delle retine utilizzate nell’industria ittica ed è inoltre partner di Life Muscles, un progetto condotto a livello nazionale che ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle calze in polipropilene utilizzate per l’allevamento di mitili, che ad oggi sono tra i rifiuti più presenti nei nostri mari, con una dispersione annua che si attesta tra le 7,88 e le 9,45 tonnellate”.

Il consigliere regionale Marco Dolfin ha sottolineato come “questo progetto rappresenti un esempio virtuoso di innovazione tecnologica e impegno verso la sostenibilità. Con il progetto ‘Muscles’ e con il coinvolgimento di realtà come Rom Plastica, la Regione Veneto sta contribuendo concretamente alla tutela dell’ambiente e alla promozione di una cultura di sostenibilità anche in settori tradizionali come quello della mitilicoltura. Il progetto non si limita solo alla realizzazione dell’impianto e alla produzione delle nuove reti, ma include anche un’importante componente di sensibilizzazione e comunicazione verso i mitilicoltori, i consumatori e gli operatori del settore, per promuovere una maggiore consapevolezza sulle pratiche sostenibili. Una sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale.

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In questi decenni Rom Plastica si è consolidata come leader nella produzione di reti per la mitilicoltura e l’industria ittica, nonché per altri settori come l’agricoltura, commercio e cosmesi. Rom Plastica continua a essere un punto di riferimento nel settore, rimanendo fedele alla propria missione di innovare, rispettare l’ambiente e soddisfare le esigenze dei propri clienti in tutto il mondo”. Particolarmente articolato il progetto: le reti da pesca di plastica in polipropilene vengono ritirate, sgranate e svuotate delle cozze, quindi macinate, triturate e pulite con semplice acqua, asciugate e infine riutilizzate per fare reti che possono avere fino a un 20% in più di tenacità meccanica rispetto al propilene vergine.

Il progetto ‘Muscles’ è finanziato con circa 1,6 milioni di euro dalla Commissione europea attraverso il programma Life Environment ed ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale legato alla dispersione delle reti di plastica. La durata del progetto, che si estende dal 2021 al 2025, prevede l’installazione di un impianto pilota mobile per il riciclo delle calze in PP, che sarà trasportato direttamente nelle aree di produzione. Il materiale recuperato viene riutilizzato per creare nuove retine, promuovendo così un’economia circolare nel settore della mitilicoltura. I mitilicoltori possono dunque portare gratuitamente le retine all’impianto mobile a Chioggia, nella sede dell’azienda Rom Plastica, risparmiando circa il 30% (spese di smaltimento). “La Regione – ha commentato l’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari – segue con grande interesse questa progettualità finalizzata a un obiettivo importante: coniugare pesca e sostenibilità ambientale, oggi più che mai, con il mondo della pesca che deve e che vuole essere protagonista, una volta dotato degli strumenti necessari, nell’attuazione di politiche efficaci per la salvaguardia ambientale.

Il pescatore deve essere un collaboratore necessario per la tutela dell’ecosistema marino. Pesca e mollusco coltura in Adriatico sono assolutamente sostenibili e possono avere ricadute positive per il filtraggio della Co2, con effetti pari all’eliminazione dalle nostre strade di circa 80mila veicoli l’anno. Senza i pescatori non potremmo mai mettere in campo politiche veramente efficaci per salvaguardare il nostro mare. Ma alla salvaguardia ambientale deve per forza di cose accompagnarsi anche una sostenibilità economica e culturale, difendendo le nostre tradizioni”.





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