La legge sul Diritto d’Autore nell’era digitale (Direttiva Copyright): impatti per i creatori di contenuti Online

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contabilità

Buste paga

 


Nell’era digitale, la protezione del diritto d’autore ha assunto una rilevanza cruciale, soprattutto per i creatori di contenuti online. La domanda che ci si pone è, le piattaforme digitali hanno l’obbligo di riconoscere un compenso agli editori e ai media per l’utilizzo e la diffusione dei loro contenuti? È questa la domanda chiave a cui la Direttiva europea sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale cerca di rispondere.

La Direttiva sul diritto d’autore, Direttiva Copyright UE 790/2019, nel mercato unico digitale adottata dall’Unione Europea nel 2019 e recepita in Italia con il Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 177, rappresenta un tentativo significativo di aggiornare le normative esistenti per affrontare le sfide poste dalla diffusione dei contenuti online. Questa direttiva mira a garantire una remunerazione equa per gli autori e a stabilire responsabilità chiare per le piattaforme che ospitano contenuti generati dagli utenti.

La Direttiva aggiorna la normativa dell’UE sul diritto d’autore, adeguandola al contesto digitale attuale e garantendo una maggiore tutela sia per il diritto d’autore che per i diritti connessi. L’evoluzione tecnologica ha trasformato profondamente le modalità di accesso e fruizione dei contenuti creativi, rendendo necessario intervenire per controllare la diffusione incontrollata delle opere protette. L’aggiornamento delle norme sul copyright risponde quindi all’esigenza di adattarle alle nuove modalità di consumo digitale da parte degli utenti.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Questo intervento legislativo europeo stabilisce un quadro normativo chiaro e coerente, in cui opere protette, detentori di diritti, editori, fornitori di servizi e utenti possano operare con regole più trasparenti e adatte all’era digitale.

Implementazione dell’Articolo 17: responsabilità delle piattaforme per i contenuti caricati dagli utenti

Tra gli articoli più discussi, l’Articolo 17 della Direttiva, (Utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi di condivisione di contenuti online) precedentemente noto come Articolo 13 durante le fasi di proposta, ha suscitato ampi dibattiti per le sue implicazioni sulle piattaforme online e sui diritti degli utenti. Questo articolo stabilisce che le piattaforme che consentono la condivisione di contenuti caricati dagli utenti sono direttamente responsabili per le violazioni del diritto d’autore che si verificano sui loro servizi, a meno che non dimostrino di aver compiuto i “massimi sforzi” per ottenere l’autorizzazione dai titolari dei diritti e per impedire l’accesso a contenuti non autorizzati.

Per conformarsi a queste disposizioni, molte piattaforme infatti hanno implementato sistemi di filtraggio automatico dei contenuti. Ad esempio, YouTube utilizza il sistema Content ID, che identifica e gestisce i contenuti protetti da copyright caricati senza autorizzazione. Questi strumenti, se da un lato aiutano a prevenire la diffusione non autorizzata di opere protette, dall’altro sollevano preoccupazioni riguardo alla possibile censura preventiva e all’impatto sulla libertà di espressione.

Le piattaforme digitali offrono certamente al settore culturale e creativo importanti opportunità per sviluppare nuovi modelli di business. Tuttavia, possono anche creare criticità quando vengono condivisi contenuti protetti da copyright senza il consenso preventivo dei titolari dei diritti. Questo scenario genera incertezza giuridica riguardo al fatto che i fornitori di tali servizi compiano atti rilevanti ai fini del diritto d’autore e se, di conseguenza, debbano ottenere l’autorizzazione per i contenuti caricati dagli utenti. Tale incertezza incide sulla capacità dei titolari dei diritti di controllare l’uso delle proprie opere e di definire le condizioni di utilizzo, oltre a compromettere il loro diritto a ricevere un compenso adeguato.

È fondamentale allora che le piattaforme bilancino la protezione dei diritti d’autore con il rispetto dei diritti fondamentali degli utenti.

Le piattaforme online (inclusi i social network) quindi, quando concedono l’accesso al pubblico a opere protette dal diritto d’autore caricate dai loro utenti, hanno l’obbligo di ottenere un’autorizzazione da parte dei titolari dei diritti (sono escluse, tra gli altri, le enciclopedie online, i repertori didattici e scientifici, i prestatori di mercati online, i servizi cloud).

Meccanismi di compensazione per i titolari dei Diritti d’Autore

Uno degli obiettivi principali della Direttiva, di cui all’art. 15, è garantire che i creatori di contenuti ricevano un corrispettivo equo per l’uso delle loro opere online. Questo è particolarmente rilevante in un contesto in cui le piattaforme digitali traggono profitti significativi dalla distribuzione di contenuti creati da terzi.

La Direttiva introduce un nuovo diritto connesso per gli editori di stampa, consentendo loro di autorizzare o proibire l’uso online delle loro pubblicazioni da parte dei fornitori di servizi online per un periodo di due anni. Questo riconoscimento mira a rafforzare la posizione negoziale degli editori nei confronti delle piattaforme digitali, assicurando che una parte dei ricavi generati dall’uso dei loro contenuti venga condivisa con i creatori originali.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Tuttavia, l’implementazione pratica di questi meccanismi di compensazione varia tra gli Stati membri dell’UE. Alcuni paesi hanno introdotto normative specifiche per facilitare la negoziazione tra editori e piattaforme, mentre altri stanno ancora definendo le modalità operative. È essenziale che tali meccanismi siano trasparenti e che garantiscano una distribuzione equa dei ricavi, evitando che solo le grandi organizzazioni traggano beneficio a discapito dei piccoli creatori indipendenti.

Viene introdotto l’obbligo di informazione a carico dei prestatori di servizi online, che devono mettere a disposizione della parte interessata ogni dato idoneo a determinare la misura dell’equo compenso.

Autori, artisti interpreti ed esecutori devono poter ottenere regolarmente informazioni aggiornate e complete sullo sfruttamento delle loro opere dai soggetti cui hanno concesso in licenza o trasferito i diritti. La mancata comunicazione delle informazioni comporta, a carico del soggetto inadempiente, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria. Inoltre, gli autori e gli artisti interpreti o esecutori possono pretendere un corrispettivo ulteriore se quella inizialmente pattuita si rilevasse sproporzionatamente bassa rispetto ai proventi generati dallo sfruttamento delle loro opere.

A questo si aggiunge il diritto dell’autore e dell’artista di revocare la licenza esclusiva di sfruttamento dei propri diritti relativi a un’opera in caso di mancato utilizzo.

Eccezioni e limitazioni al Diritto d’Autore per usi legittimi

La Direttiva riconosce l’importanza di preservare spazi per la libertà di espressione e la creatività, prevedendo eccezioni e limitazioni al diritto d’autore per usi legittimi. Tra questi, rientrano le citazioni, le critiche, le recensioni e le parodie. Queste deroghe sono fondamentali per garantire che il diritto d’autore non venga utilizzato in modo da soffocare il dibattito pubblico o la satira.

Ad esempio, l’uso di brevi estratti di un’opera a scopo di critica o discussione è generalmente consentito, purché sia attribuita la paternità dell’opera e l’uso sia giustificato dallo scopo specifico. Allo stesso modo, le parodie, che spesso implicano l’uso trasformativo di opere esistenti per creare nuovi significati o commenti satirici, sono protette come forme legittime di espressione.

La Direttiva stessa prevede che le misure adottate non debbano impedire usi legittimi dei contenuti, come citazioni, critiche o parodie. Pertanto, le piattaforme sono incoraggiate a implementare meccanismi di reclamo e ricorso efficaci per gli utenti i cui contenuti siano stati erroneamente rimossi o bloccati.

Prestito personale

Delibera veloce

 

È importante notare che, sebbene la Direttiva stabilisca un quadro generale per queste eccezioni, la loro applicazione specifica può variare a seconda delle legislazioni nazionali degli Stati membri. Pertanto, i creatori di contenuti e gli utenti devono essere consapevoli delle normative locali e assicurarsi che i loro usi rientrino nelle deroghe previste per evitare possibili violazioni.

In Italia, infatti, a differenza di altri ordinamenti come quello statunitense o francese, la legge italiana sul diritto d’autore non prevede esplicitamente un’eccezione per la parodia. Il diritto d’autore in Italia è infatti disciplinato dalla Legge n. 633/1941, che stabilisce la protezione delle opere dell’ingegno, ma prevede anche una serie di deroghe e limitazioni per consentire usi legittimi senza l’autorizzazione del titolare dei diritti.

Queste esenzioni sono pensate per garantire il bilanciamento tra la protezione delle opere e la libertà di informazione, il diritto allo studio, la ricerca e la creatività. Alcune delle principali eccezioni e limitazioni al diritto d’autore previste dalla normativa italiana sono per esempio: il diritto di citazione consentito per critica, discussione o insegnamento, purché si citi la fonte e non si danneggino gli interessi economici dell’autore. Parodia, satira e caricatura: l’uso senza autorizzazione è lecito se ha finalità ironiche o critiche e non danneggia l’autore originale. Informazione e cronaca: articoli e discorsi pubblici possono essere riprodotti per esigenze giornalistiche, garantendo correttezza della fonte e senza alterare il contenuto.

Accesso per persone con disabilità: le opere possono essere adattate in formati accessibili (braille, audiolibri) senza necessità di autorizzazione, purché destinate esclusivamente a chi ne ha bisogno.

Uso privato: gli utenti possono creare copie personali di opere senza scopo di lucro, con un equo compenso previsto sui dispositivi digitali.

Queste eccezioni garantiscono un equilibrio tra tutela del copyright e accesso all’informazione, ma devono sempre rispettare criteri precisi per non ledere i diritti economici degli autori.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Come i creatori di contenuti possono proteggere il proprio lavoro online

Nell’ambiente digitale odierno, i creatori di contenuti affrontano sfide significative nella protezione delle proprie opere dalla distribuzione non autorizzata. Tuttavia, esistono diverse strategie e strumenti che possono essere adottati per salvaguardare i propri diritti:

  1. Utilizzo di strumenti di monitoraggio e rimozione: piattaforme di video streaming offrono sistemi come Pex o Audible Magic, che permettono ai titolari dei diritti di identificare e gestire l’uso non autorizzato delle loro opere. Il consiglio pratico che si suggerisce è quello di iscriversi ai programmi di protezione dei diritti d’autore delle piattaforme utilizzate e monitorare regolarmente l’uso delle proprie opere.
  2. Licenze e contratti di distribuzione: attraverso contratti ben definiti, i creatori possono stabilire le condizioni di utilizzo delle loro opere, specificando le modalità di distribuzione e il compenso spettante. L’utilizzo di licenze, come quelle fornite da Creative Commons, consente di determinare in modo trasparente i diritti concessi a terzi, evitando ambiguità e usi impropri. Questi strumenti giuridici non solo proteggono i diritti d’autore, ma permettono anche di valorizzare economicamente le opere senza rischiare di perderne il controllo.
  3. Registrazione delle opere: utilizzare servizi di registrazione digitale e blockchain per certificare la paternità delle opere e dimostrare il possesso dei diritti. Ciò costituisce un ulteriore livello di tutela. Iscrivere le proprie creazioni presso enti ufficiali come la SIAE o utilizzare servizi di timestamp digitale consente di certificare la paternità di un’opera e di fornire una prova legale in caso di controversie. Le tecnologie basate su blockchain stanno emergendo come strumenti innovativi per la protezione del diritto d’autore, poiché garantiscono un registro immutabile e trasparente della creazione e della proprietà di un contenuto. L’uso degli NFT (Non-Fungible Token) può rappresentare una soluzione innovativa per artisti digitali e creatori di contenuti, poiché attribuisce un certificato di autenticità unico e tracciabile a ogni opera.
  4. Educazione sul copyright: essere informati sulle normative aiuta a prevenire violazioni e proteggere i propri contenuti in modo efficace. Essere informati sulle leggi vigenti permette di prevenire violazioni e di agire tempestivamente in caso di plagio o utilizzo improprio. In Italia, la Legge italiana sul Diritto d’Autore stabilisce le regole per la protezione delle opere dell’ingegno, mentre il Digital Millennium Copyright Act (DMCA) negli Stati Uniti consente ai creatori di richiedere la rimozione immediata di contenuti copiati tramite procedure di takedown. Conoscere questi strumenti legali è essenziale per far valere i propri diritti in un ambiente digitale in continua evoluzione.

Adottare questi strumenti consente ai creatori di proteggere il proprio lavoro e garantire una giusta valorizzazione economica delle proprie opere nell’ecosistema digitale, oltre ad una sensibile riduzione dei rischi connessi all’uso o sfruttamento delle loro opere.

Conclusioni

La Direttiva sul Diritto d’Autore nell’Era Digitale rappresenta un passo significativo verso una regolamentazione più equa e moderna del copyright online. Se da un lato introduce maggiore responsabilità per le piattaforme e nuovi meccanismi di compensazione per i creatori, dall’altro pone sfide in termini di implementazione e bilanciamento con la libertà di espressione.

Per i creatori di contenuti, è essenziale essere consapevoli delle nuove regole, adottare strumenti di protezione efficaci e sfruttare le opportunità offerte da questa legislazione per tutelare e valorizzare il proprio lavoro. Solo con un’adeguata informazione e partecipazione attiva sarà possibile garantire un ecosistema digitale più giusto ed equilibrato per tutti.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link